Nel duello tra NATO e Russia per l’Ucraina, sembra si stia alzando la posta anche se non è questa la prima volta negli ultimi due anni che il presidente russo Vladimir Putin minacci il conflitto aperto con gli alleati del cosiddetto Patto atlantico.
Proprio mentre a Washington, il primo ministro britannico Keir Starmer e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si incontravano per discutere della situazione attuale – e dopo che Mosca aveva appena espulso sei diplomatici britannici, accusandoli di spionaggio – al Palazzo di Vetro dell’ONU si teneva una riunione speciale del Consiglio di Sicurezza dopo le rinnovate richieste di Kiev di avere il “permesso” dagli USA di poter lanciare i suoi missili a lungo raggio verso il territorio russo.
L’incontro tra Biden e Starmer serviva proprio a valutare e quindi rispondere alla richiesta dell’Ucraina di allentare le restrizioni sull’uso delle armi fornite da Washington e Londra.
Così, anche nel contesto dei continui trasferimenti proibiti di armi all’Ucraina e alla Russia durante la guerra in corso, venerdì i massimi funzionari legali e del disarmo delle Nazioni Unite hanno lanciato appelli alle parti in conflitto affinché rispettino il diritto internazionale e proteggano i civili.
Avvertendo il Consiglio di Sicurezza, l’Alta Rappresentante per gli Affari del Disarmo, Izumi Nakamitsu, ha affermato che dall’ultimo briefing sui trasferimenti di armi, avvenuto solo due settimane fa, la fornitura di assistenza militare e il trasferimento di armi e munizioni alle forze armate ucraine sono continuati nel contesto del pieno controllo della Russia.
“Qualsiasi trasferimento di armi e munizioni deve essere conforme al quadro giuridico internazionale applicabile, comprese ovviamente le pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, che in alcuni casi impongono sanzioni e misure restrittive su tali trasferimenti”, ha affermato.
Secondo quanto riferito, le spedizioni includevano armi convenzionali pesanti come carri armati, veicoli corazzati da combattimento e aerei, elicotteri, artiglieria di grosso calibro e sistemi missilistici e veicoli aerei da combattimento senza equipaggio insieme a munizioni telecomandate, armi leggere e di piccolo calibro e relative munizioni.
Nakamitsu ha inoltre fatto riferimento alle notizie di Stati che trasferiscono, o pianificano di trasferire, armi come veicoli aerei senza equipaggio, missili balistici e munizioni alle forze armate russe e che queste armi sono state usate e probabilmente saranno usate in Ucraina.
L’alto rappresentante dell’ONU ha espresso profonda preoccupazione per le notizie relative all’uso e al trasferimento di munizioni a grappolo dall’inizio del conflitto e alla diffusa contaminazione con mine e residuati bellici esplosivi in Ucraina.
Ricordando ai 15 membri del Consiglio l’importanza e il valore del diritto internazionale nel difficile contesto odierno della sicurezza, Nakamitsu ha invitato gli Stati membri a rispettare gli obblighi derivanti da vari trattati sul disarmo, in particolare le convenzioni sulle munizioni a grappolo, sulle mine antiuomo e su ciò che viene definito “alcune armi convenzionali” ritenute indiscriminate o eccessivamente dannose, come trappole esplosive, laser armati progettati per provocare cecità permanente e armi incendiarie.
La partecipazione universale e la piena attuazione di questi trattati devono rimanere una priorità, ha affermato Nakamitsu, invitando tutti gli Stati a rispettare i loro obblighi di diritto internazionale umanitario e ad aderire in via prioritaria ai trattati sul disarmo e a rispettare gli obblighi in essi contenuti.
“Il rispetto di questi obblighi è fondamentale per prevenire la causa di sofferenze inutili o lesioni superflue alle persone e per proteggere i civili”, ha affermato la funzionaria dell’ONU, sottolineando che gli Stati importatori, di transito, produttori ed esportatori devono agire in modo responsabile in ogni fase del trasferimento di armi e munizioni.
L’uso di veicoli aerei e missili armati senza equipaggio da parte della Russia continua a causare morti e feriti tra i civili, nonché danni alle infrastrutture civili in Ucraina, ha affermato la Nakamitsu. Dall’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia il 24 febbraio 2022, l’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha registrato oltre 11.700 civili uccisi e più di 24.600 civili feriti in Ucraina. Secondo l’OHCHR, agosto è stato il secondo mese con il maggior numero di vittime civili nel 2024, dopo luglio, con almeno 184 civili uccisi e 856 feriti in Ucraina.
Inoltre, sono stati segnalati anche numerosi attacchi transfrontalieri con missili e veicoli aerei senza equipaggio da parte dell’Ucraina all’interno della Russia, alcuni dei quali hanno provocato vittime civili e danni a oggetti civili.
Riguardo alla possibilità di facilitare l’ingresso di armi in Ucraina, Nakamitsu ha affermato che “se la decisione di eliminare le restrizioni verrà presa davvero, ciò significherà che da quel momento i paesi della NATO condurranno una guerra diretta con la Russia”. “In questo caso, dovremo prendere le decisioni pertinenti con tutte le conseguenze che gli aggressori occidentali subiranno”, ha affermato. “Qui non stiamo parlando di una partita. I fatti sono che la NATO sarà direttamente coinvolta nelle ostilità contro una potenza nucleare”.
“I veicoli aerei e i missili armati senza equipaggio non devono essere utilizzati in modo incompatibile con il diritto umanitario internazionale”, ha affermato. “Tutte le parti coinvolte in qualsiasi conflitto armato hanno l’obbligo, ai sensi del diritto internazionale umanitario, di proteggere i civili”, ha concluso Nakamitsu.
L’ambasciatore russo, Vassily Nebenzia, nel suo atteso intervento (video sopra con tutti gli interventi) ha detto che riguardo alla possibilità di facilitare l’ingresso di armi in Ucraina, ha affermato che “se la decisione di eliminare le restrizioni verrà presa davvero, ciò significherà che da quel momento i paesi della NATO condurranno una guerra diretta con la Russia”. “In questo caso” ha avvertito Nebenzia, “dovremo prendere le decisioni pertinenti con tutte le conseguenze che gli aggressori occidentali subiranno”. “Qui non stiamo parlando di una partita” ha messo in guardia il diplomatico russo. “I fatti sono che la NATO sarà direttamente coinvolta nelle ostilità contro una potenza nucleare”.
Nebenzia ha detto nel suo intervento che l’Ucraina e i suoi sostenitori occidentali starebbero cercando modi per risolvere la situazione sul campo di battaglia, ma sono state segnalate pesanti perdite di armi già inviate a Kiev. Inoltre, numerosi rapporti indicano che le forze ucraine stanno utilizzando armi chimiche, ha affermato, aggiungendo che Mosca continuerà a informare l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW).
L’ambasciatore americano Robert Wood, vice rappresentante permanente degli USA all’ONU, ha invece evidenziato altri sviluppi, accusando il personale iraniano di aver addestrato il personale militare russo la scorsa estate sull’uso dei missili balistici a corto raggio iraniani Project 360, e che la Russia ha ricevuto la prima spedizione di centinaia di questi missili dall’Iran all’inizio di settembre. Con una portata massima di 75 miglia, i missili consentono alla Russia di preservare le sue capacità a lungo raggio da utilizzare in tutta l’Ucraina, potenziando gli arsenali russi e dandole la capacità di distruggere più infrastrutture ucraine prima dell’inverno, destabilizzando al contempo la sicurezza europea. “Non ci sono scuse legittime per ciò che la Russia sta facendo in Ucraina”, ha detto, aggiungendo che gli Stati Uniti continueranno a sostenere la capacità di Kiev di difendersi e che “non faremo marcia indietro”.
Il vice rappresentante permanente del Regno Unito James Kariuki ha affermato che “convocando oggi questo incontro sui trasferimenti di armi occidentali all’Ucraina, la Russia, ancora una volta, è riuscita solo ad attirare la nostra attenzione sulla sua continua ipocrisia”. Il rappresentante del Regno Unito ha detto che i missili balistici iraniani a corto raggio “raggiungeranno presto il suolo europeo” e che la Russia continua ad acquistare quantità significative di armi dalla Repubblica popolare democratica di Corea, in violazione delle risoluzioni del Consiglio “per le quali la stessa Russia ha votato”. La guerra di Mosca in Ucraina è una “flagrante violazione” del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite, ha affermato, aggiungendo che “non ci lasceremo scoraggiare dal nostro incrollabile sostegno all’Ucraina”.
Alla fine della tesissima riunione del Consiglio di Sicurezza, durante il briefing giornaliero col portavoce del Segretario Generale dell’ONU, i giornalisti hanno chiesto cosa ne pensasse Antonio Guterres delle ultime tensioni tra Nato e Russia e se le minacce di Putin di scatenare un conflitto allargato (che, ripetiamo, sono state già fatte nei mesi passati) siano da considerare più serie.
“Penso che la retorica che stiamo ascoltando, ciò che stiamo vedendo sul campo, credo, sia ancora un’altra indicazione che non ci stiamo muovendo verso la fine di questo conflitto nel modo in cui vorremmo vederlo , nel quadro del diritto internazionale e della Carta, e senza dubbio penso che l’Ucraina sarà uno dei temi in cima all’agenda dei prossimi incontri bilaterali del Segretario generale”. Ha replicato alla prima domanda Stephane Dujarric non soddisfacendo però i reporter che hanno insistito con dei follow up.
Infatti, ma se Vladimir Putin ha già detto quello che ha detto stamattina il suo ambasciatore all’ONU, che inoltre stamattina Nebenzia ha insistito che la Russia è una potenza nucleare e che accettando questo uso di missili a lungo raggio, la NATO si troverebbe in guerra contro una potenza nucleare. Allora quanto è preoccupato Guterres per questo tipo di minaccia?
Portavoce: “Come ho detto tutta la crescente retorica, in particolare intorno alle armi nucleari, è preoccupante. Se ti allontani anche solo un po’ dall’Ucraina, ci sono più segnali che stiamo vivendo un periodo molto più pericoloso. E penso che speriamo che le persone si impegnino nuovamente a favore degli ideali del disarmo e del non uso delle armi nucleari, soprattutto mentre ci avviciniamo all’Assemblea Generale”.
Non ancora soddisfatti, noi abbiamo dato ancora seguito alle stesse domande. Facendo notare che cercando su Google “Putin Guerra Mondiale”, negli ultimi due anni si trova una simile minaccia all’Occidente dal presidente russo almeno una volta, abbiamo chiesto quanto sia preoccupato il Segretario Generale questa volta: la minaccia è diversa dalle altre volte? E’ più preoccupato Guterres rispetto al passato? E cosa intende fare questa volta? Quello finora detto da Dujarric infatti non era sufficiente.
Il portavoce ha risposto: “È un continuum quello che abbiamo visto negli ultimi mesi e anni. Il Segretario Generale è stato coerente, sia pubblicamente che in privato, esprimendo la sua preoccupazione che qualsiasi errore di calcolo o escalation potrebbe rendere qualsiasi conflitto ancora più mortale. E (Guterres) ha più volte chiesto pubblicamente e privatamente che gli Stati dotati di armi nucleari debbano concordare urgentemente che nessuno di loro sarà il primo a utilizzare tali armi. E, infatti, nessuno di loro dovrebbe mai usare queste armi in nessuna circostanza”.
Un altro giornalista, questa volta della agenzia tedesca, ha cercato di riporre la stessa domanda in un modo leggermente diverso. Pensa Guterres che minacciare, anche indirettamente, l’uso di armi nucleari sia qualcosa che dovrebbe essere condannato, anche la sola minaccia?
Portavoce: “Penso che l’uso di un linguaggio minaccioso non faccia altro che aumentare il rischio di errori di calcolo. E quando si tratta di armi nucleari, gli errori di calcolo sono qualcosa che non possiamo permetterci”.