Proprio mentre esce un nuovo rapporto degli osservatori dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina, che rivela il “bilancio terribile” degli attacchi da parte delle forze armate russe, il presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Dennis Francis, si è recato a Kiev per una visita di due giorni. L’obiettivo di Francis era quello di constatare di persona l’impatto dell’invasione russa nel Paese.
Francis ha dunque analizzato con il governo ucraino il ruolo che può avere l’assemblea generale dell’Onu nella pace e nella sicurezza internazionali. Ha poi esplorato le modalità con cui la Nazioni Unite possono sostenere ulteriormente l’Ucraina. A Kyiv, Francis ha incontrato diversi leader ufficiali, tra cui il presidente Volodymyr Zelenskyy.

Nelle sue discussioni il presidente di UNGA78 ha sottolineato che l’aggressione russa contro l’Ucraina ha violato la Carta delle Nazioni Unite. Ha ribadito l’impegno dell’Assemblea Generale per la sovranità, l’indipendenza, l’unità e l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale. Francis ha inoltre osservato che l’Organizzazione ha lavorato a stretto contatto con il governo, le autorità locali e i partner internazionali per ricostruire l’Ucraina dalla distruzione. “Mi piace pensare che la notte più buia sia alle spalle dell’Ucraina, non davanti ad essa”, ha detto, esprimendo la speranza che il recente vertice per la pace in Ucraina possa portare ulteriori progressi nel prossimo futuro.
As he wrapped up his visit to Kyiv, @UN_PGA Dennis Francis reiterated the @UN General Assembly’s commitment to Ukraine’s sovereignty, independence, unity, and territorial integrity, within its internationally recognized borders.
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— UN Ukraine (@UN_Ukraine) July 3, 2024
Ma intanto, secondo il rapporto appena distribuito dall’ONU, maggio scorso ha registrato il numero più alto di vittime civili in un anno. Pubblicato mercoledì dalla Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina (HRMMU), il rapporto spiega le difficoltà affrontate dai civili, compresi i danni fisici e socioeconomici a lungo termine. Ha inoltre sottolineato l’impatto sui diritti umani dei rinnovati attacchi su larga scala della Russia alle infrastrutture energetiche critiche a marzo, dell’offensiva di terra nella regione di Kharkiv a maggio e di altri sviluppi nelle aree occupate e controllate dal governo dell’Ucraina.
“Con il mese di maggio che ha registrato il maggior numero mensile di vittime civili in quasi un anno, i combattimenti di questa primavera hanno avuto un prezzo terribile per i civili, in particolare nella regione e nella città di Kharkiv”, ha affermato Danielle Bell, capo dell’HRMMU, per poi aggiungere: “Gli attacchi implacabili hanno provocato tragiche perdite di vite umane, sfollamenti e distruzione di case e attività commerciali”.
Secondo il rapporto, tra il 1° marzo e il 31 maggio, almeno 436 civili sono stati uccisi e altri 1.760 feriti a causa della violenza legata al conflitto. Le vittime includevano sei operatori dei media, 26 dipendenti di istituzioni sanitarie, cinque operatori umanitari e 28 operatori dei servizi di emergenza. Bell ha aggiunto che la maggior parte (91%) delle vittime si è verificata nel territorio controllato dall’Ucraina e il 9% nel territorio occupato dalla Russia. Nel periodo in esame, le autorità russe hanno riferito che 91 civili sono stati uccisi e 455 feriti in Russia a causa degli attacchi lanciati dalle forze armate ucraine, principalmente nelle regioni di Belgorod, Briansk e Kursk.
Gli osservatori delle Nazioni Unite hanno identificato l’uso di potenti bombe e missili sganciati dall’aria in aree popolate e almeno cinque casi di attacchi successivi nella stessa posizione, proprio mentre i primi soccorritori arrivavano sulla scena, causando ulteriori vittime.

L’escalation primaverile delle ostilità ha visto anche le forze armate russe lanciare la loro “più grande campagna di attacchi” contro infrastrutture energetiche critiche dall’inverno 2022-23, uccidendo e ferendo civili, colpendo anche milioni di persone in tutto il paese con interruzioni di corrente, sempre secondo il rapporto pubblicato mercoledì. Gli attacchi hanno avuto conseguenze a catena anche sulle forniture idriche, sull’accesso mobile e a Internet e sui trasporti pubblici, ha osservato la Bell. “Il pieno impatto degli attacchi alle infrastrutture energetiche sarà chiaro solo il prossimo inverno, quando la ridotta capacità di generazione di energia dell’Ucraina potrebbe lasciare molti senza accesso al riscaldamento e ad altri servizi necessari per la loro sopravvivenza”, ha affermato la funzionaria dell’ONU in Ucraina.
Tra gli altri risultati, il rapporto rileva che le forze armate russe hanno esercitato pressioni sui civili nei territori occupati affinché ottenessero la cittadinanza russa, potessero ricevere servizi medici e mantenere i loro diritti di proprietà. Il rapporto sarà presentato al Consiglio per i diritti umani con sede a Ginevra il 9 luglio.