Dopo un anno di attesa è finalmente arrivato il primo contingente keniota della Missione di Supporto alla Sicurezza Multinazionale (MSS) per sostenere la Polizia Nazionale Haitiana e il Segretario Generale dell’ONU ha comunicato, attraverso il suo portavoce Stéphane Dujarric, di “accogliere con favore” questo arrivo che permetterebbe di “ripristinare le istituzioni democratiche del paese attraverso elezioni pacifiche, credibili, partecipative e inclusive”.
Eppure, l’arrivo ad Haiti coincide esattamente con l’esplosione di violenza oggi nel cuore della capitale keniana, Nairobi, dove almeno cinque persone sono state uccise dalla polizia con armi da fuoco.
Le proteste sono scoppiate dopo le riforme fiscali portate avanti dal presidente William Ruta che intendevano assorbire il deficit di budget del paese, che si posiziona nel top 15 dei paesi africani più indebitati. Centinaia di manifestanti si sono ritrovati davanti al Parlamento keniota per protestare, ma la polizia, già nota per il suo uso della violenza estrema in passato, ha dunque sparato facendo fino ad ora 5 morti e una decina di feriti.
Quando durante il briefing giornaliero una giornalista ha chiesto al portavoce di Guterres “cosa pensasse il Segretario Generale (…) della polizia keniota che sta sparando e uccidendo manifestanti per le strade di Nairobi (…) nel giorno in cui è arrivata la forza guidata dal Kenya a Haiti?”, Dujarric ha risposto: “Penso che siano due cose separate. La risoluzione sulla forza di supporto multinazionale è molto chiara sui diritti umani, sulla dovuta diligenza e sulla necessità di rispettare i diritti umani. Questo sarà esaminato e continueremo a monitorarlo, riguarda l’azione di singoli individui”. “Ovviamente stiamo osservando cosa sta succedendo a Nairobi e in Kenya” – ha aggiunto Dujarric, “dove il Segretario Generale è profondamente preoccupato per la violenza segnalata che abbiamo visto legata a queste proteste e manifestazioni di strada. È molto addolorato per i rapporti che parlano di morti e feriti, inclusi giornalisti e personale medico. Siamo anche molto preoccupati” ha continuato il portavoce, “per i casi segnalati di detenzioni arbitrarie mirate. È molto importante che i diritti delle persone di manifestare pacificamente siano rispettati, come diciamo, in qualsiasi parte del mondo. È anche compito delle autorità assicurarsi che questi diritti siano rispettati e che tutti gli incidenti di morte per mano delle forze di sicurezza siano completamente investigati, che le persone siano ritenute responsabili. Egli esorta la polizia, le autorità e le forze di sicurezza in Kenya a esercitare moderazione e ai manifestanti ad agire pacificamente”.

Poi in serata, il portavoce Dujarric, ha diramato una dichiarazione del Segretario Generale Guterres, in cui questa volta esprimeva “profonda preoccupazione” per quello che stava avvenendo in Kenya:
Il Segretario Generale è profondamente preoccupato per le segnalazioni di violenza in Kenya legate a proteste e manifestazioni di piazza. È rattristato dalle notizie di morti e feriti, tra cui quelli di giornalisti e personale medico. Il Segretario generale è preoccupato anche per i casi segnalati di detenzioni arbitrarie mirate. Sottolinea la necessità di difendere il diritto di manifestare pacificamente. Il Segretario Generale esorta le autorità keniane a dar prova di moderazione e chiede che tutte le manifestazioni si svolgano pacificamente.
Il Segretario Generale esprime le sue condoglianze alle famiglie in lutto e augura ai feriti una pronta guarigione.