La notizia è stata “leaked” proprio dai diplomatici israeliani al Palazzo di Vetro: l’Onu mette Israele nella black list di Paesi e gruppi armati che ritiene abbiano commesso gravi violazioni contro i bambini nelle aree di guerra.
Una decisione del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, annunciata in anticipo dall’ambasciatore israeliano Gilad Erdan (il rapporto dell’Onu sarà pubblicato ufficialmente tra pochi giorni), che ha messo su X anche il video della sua chiamata all’ONU col seguente messaggio: “Ho ricevuto la notifica ufficiale della decisione del Segretario Generale di inserire l’IDF nella “lista nera” dei paesi e delle organizzazioni che danneggiano i bambini. Ciò è semplicemente scandaloso e sbagliato perché Hamas utilizza i bambini per il terrorismo e utilizza scuole e ospedali come basi militari. Ho risposto alla decisione vergognosa e ho detto che il nostro esercito è il più morale del mondo. L’unico ad essere inserito nella lista nera è il Segretario Generale che incentiva e incoraggia il terrorismo ed è motivato dall’odio verso Israele. Il Segretario Generale dovrebbe vergognarsi!”
I received the official notification about the Secretary-General’s decision to put the IDF on the “blacklist” of countries and organizations that harm children. This is simply outrageous and wrong because Hamas has been using children for terrorism and uses schools and hospitals… pic.twitter.com/o1civfJFAk
— Ambassador Gilad Erdan גלעד ארדן (@giladerdan1) June 7, 2024
La lista nera comprende per la prima volta sia Israele, e l’esercito israeliano viene messo allo stesso livello dei militanti di Hamas e Jihad islamica. Quindi quella che si vantava di essere l’unica democrazia in Medio Oriente, adesso si ritrova a causa della guerra a Gaza, nella stessa lista dei “cattivi” dell’ONU a far compagnia a paesi e organizzazioni terroristiche come Afghanistan, Isis, al-Qaeda, Boko Haram, Iraq, Myanmar, Yemen, Siria…
In altri rapporti dell’Onu, Israele aveva ricevute specifiche accuse di violazione dei diritti umani dei bambini riguardanti il conflitto con i palestinesi. Ma mai Israele era stata inserita nell’annesso finale del rapporto, che mette alla berlina “le parti che non hanno messo in atto misure durante il periodo di riferimento per migliorare la protezione dei bambini”. È questa la vera e propria lista nera, la cui scelta finale spetta al segretario generale dell’Onu.
Durante il briefing giornaliero con i giornalisti dell’ONU, il portavoce di Guterres ha spiegato che il rapporto annuale del Segretario Generale sui bambini e i conflitti armati “dovrà essere presentato al Consiglio di Sicurezza il 14 giugno, ovvero venerdì prossimo; questo è il giorno previsto e richiesto dal Consiglio di Sicurezza”. Poi Stephane Dujarric ha aggiunto che, come di consueto, “una copia anticipata sarà consegnata ai membri del Consiglio di Sicurezza in quella data, e il rapporto sarà pubblicato ufficialmente il 18 giugno, con una conferenza stampa di Virginia Gamba, rappresentante speciale del Segretario generale sulla questione”. La relazione quindi sarà poi discussa in un dibattito aperto che avrà luogo il 26 giugno. A questo punto Dujarric ha detto: “E giusto per ricordarvi il contesto del rapporto, si tratta di un’iniziativa degli Stati membri – più specificamente dei membri del Consiglio di Sicurezza – che hanno incaricato i Segretari Generali di riferire annualmente al riguardo, sulla base di una metodologia ben consolidata”.
Quindi ecco che Dujarric sul modo come l’ambasciatore Erdan ha dato la notizia su X in anticipo, ha commentato: “Tornando agli eventi di questa mattina, oggi il nostro capo dello staff, Courtenay Rattray, ha chiamato il rappresentante permanente di Israele, Gilad Erdan. La chiamata è stata una cortesia offerta ai paesi che sono stati recentemente elencati nell’allegato del rapporto. Viene fatto per avvisare questi paesi ed evitare fughe di notizie. La registrazione video di quella telefonata da parte dell’Ambasciatore Erdan e la pubblicazione parziale di quella registrazione su Twitter sono scioccanti e inaccettabili e, francamente, qualcosa che non ho mai visto nei miei 24 anni al servizio di questa Organizzazione”.

(UN Photo/Manuel Elías)
La decisione di Guterres, come previsto, ha scatenato subito una fortissima reazione dal governo di Gerusalemme, a cominciare dal premier Benjamin Netanyahu. “Le Nazioni Unite – ha denunciato Netanyahu – si sono messe oggi nella lista nera della storia unendosi ai sostenitori degli assassini di Hamas”. “L’Idf – ha continuato il premier – è l’esercito più morale del mondo e nessuna decisione delirante dell’Onu potrà cambiare questa realtà”.
Quando i giornalisti hanno fatto notare a Dujarric la reazione di Netanyahu, hanno chiesto quale sarebbe stata la replica del Segretario Generale.
Dujarric ha risposto: ‘Questo rapporto viene presentato ogni anno su richiesta del Consiglio di Sicurezza. Il Consiglio di Sicurezza ha creato questo meccanismo. Ogni anno si basa su una metodologia molto consolidata e trasparente, spiegata sul sito web Children and Armed Conflitti. Facendo un passo indietro, penso che il Segretario generale sia stato molto chiaro nel parlare dal 7 ottobre su questioni di violazione del diritto internazionale, su questioni di violazione dei diritti umani, compresa la condanna degli attacchi terroristici di Hamas”.
Anche Benny Gantz, ministro nel Consiglio di Guerra israeliano, ha parlato “di un nuovo minimo storico” nell’antisemitismo da parte delle Nazioni Unite: “Mentre Israele conduce la guerra più giusta della sua storia contro mostri che hanno massacrato, violentato e rapito neonati, donne e bambini in nome di un’ideologia omicida, l’Onu traccia spudoratamente false equivalenze tra Israele e Isis”.
Dal canto suo il ministro degli Esteri Israel Katz ha invece bollato la decisione come “un atto cialtronesco da parte di Guterres: un passo che avrà conseguenze sulle relazioni di Israele con le Nazioni Unite”.