Funzionari USA hanno confermato che non sarà presente alcuna delegazione statunitense al tributo in memoria del presidente iraniano Ebrahim Raisi previsto per oggi all’ONU. Raisi, potenziale successore dell’Ayatollah Ali Khamenei, è morto in un incidente d’elicottero, il 19 maggio, assieme al ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian.
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite si riunisce tradizionalmente per rendere omaggio a qualsiasi leader mondiale che era un capo di Stato in carica al momento della sua morte.
Il funzionario statunitense, che ha scelto di rimanere anonimo, ha dichiarato: “Non parteciperemo a questo evento in nessuna veste”, e ha anche criticato la decisione delle Nazioni Unite di commemorare Raisi, sottolineando il suo coinvolgimento in “numerose e orribili violazioni dei diritti umani”, tra cui l’uccisione extragiudiziale di migliaia di prigionieri politici nel 1988.
“Durante il suo mandato si sono verificate alcune delle peggiori violazioni dei diritti umani mai registrate, soprattutto nei confronti delle donne e delle ragazze iraniane”, ha dichiarato il funzionario.
Gli Stati Uniti hanno espresso le loro “condoglianze ufficiali” per la morte di Raisi lo scorso 20 maggio. In quell’occasione il portavoce della Casa Bianca per la sicurezza nazionale John Kirby aveva dichiarato che “non c’è dubbio che si trattasse di un uomo che aveva le mani sporche di sangue”.