L’aiuto che il regime nord coreano di Kim Jong Un sta dando da mesi con le sue forniture militari alla Russia per la guerra in Ucraina, è stato ricompensato dal Cremlino nella sede del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Giovedì la Russia ha posto il veto su una risoluzione del Consiglio di sicurezza sponsorizzata dagli Stati Uniti che avrebbe rinnovato di un anno il mandato dell’unità di esperti responsabile del monitoraggio delle sanzioni delle Nazioni Unite contro la Corea del Nord, bloccandone di fatto le operazioni. I voti a favore sono stati 13, con il no della Russia e l’astensione della Cina. Prima del voto l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vassily Nebenzia, ha accusato le nazioni occidentali di “strangolare” la Corea del Nord con sanzioni che si sono dimostrate “irrilevanti” allo scopo di frenare il suo programma nucleare.
Rivolgendosi al Consiglio prima del voto, Vassily Nebenzia ha detto: “Stiamo assistendo a una politica senza precedenti da parte di una coalizione di paesi occidentali guidata dagli Stati Uniti per strangolare Pyongyang, che comprende dure restrizioni unilaterali, propaganda aggressiva, e minacce personali dirette contro le autorità della DPRK. Nel loro insieme, tutte queste misure mettono in discussione la possibilità stessa di risolvere i problemi futuri”.

Dopo il voto, Robert A. Wood, vice rappresentante permanente degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, ha commentato: “Il voto di oggi non farà altro che incoraggiare la DPRK ad agire con ulteriore impunità. La Corea del Nord mette a repentaglio la sicurezza globale attraverso lo sviluppo di missili balistici a lungo raggio e i suoi sforzi di evadere le sanzioni”.
Hwang Joon Kook, rappresentante permanente della Repubblica di Corea presso le Nazioni Unite, ha dichiarato: “Questo veto è scandaloso e non ha alcun senso dato il continuo e accelerato progresso dei programmi nucleari e missilistici nordcoreani. Pyongyang denuncia apertamente l’autorità del Consiglio di Sicurezza e persegue una politica nucleare sempre più pericolosa e aggressiva, prendendo di mira in particolare la Repubblica di Corea. In questo momento, la Russia sembra essere più interessata ad abbracciare e incoraggiare la Corea del Nord per la fornitura di munizioni e missili balistici per la sua guerra in Ucraina”.
Geng Shuang, vice ambasciatore cinese presso le Nazioni Unite, ha dichiarato: “L’attuale situazione nella penisola è caratterizzata da tensioni persistenti e da un crescente confronto, che non fa l’interesse di nessuno. Questa è l’ultima cosa che la Cina vuole vedere. La soluzione della questione della Penisola non può prescindere dalla fiducia politica reciproca e da un clima favorevole. Aumentare ciecamente le sanzioni ed evidenziare la pressione non aiuterà a risolvere i problemi, sarà solo controproducente. Indulgere in alleanze militari ossessivamente per il confronto militare non farà altro che esacerbare ulteriormente l’antagonismo e le tensioni, rendendo ancora più sfuggente l’obiettivo di denuclearizzare la penisola e di mantenerne la pace e la stabilità”.

“Nessuno – tranne i proliferatori – trarrebbe beneficio dall’indebolimento del regime globale di non proliferazione”, ha sottolineato l’ambasciatore del Giappone Kazuyuki Yamazaki, presidente del Consiglio per il mese di marzo, parlando a titolo nazionale. “È irresponsabile e vergognoso” che Mosca abbia violato le risoluzioni pertinenti procurandosi attrezzature militari e munizioni dalla Repubblica popolare democratica di Corea da utilizzare nella sua aggressione non provocata contro l’Ucraina. Il Giappone ha osservato che le voci dei membri più ampi saranno ascoltate durante la riunione dell’Assemblea Generale che sarà convocata in risposta al veto di oggi.
La rappresentante di Malta, l’ambasciatrice Vanessa Frazier, ha sottolineato: “I gruppi di esperti sono indipendenti e imparziali, e i loro mandati dovrebbero essere trattati in questo modo”. In assenza dei rapporti del Gruppo, l’incessante elusione delle sanzioni da parte di Pyongyang continuerà a crescere incontrollata. “Questo è un triste disservizio alla pace e alla sicurezza regionale e internazionale”, ha osservato.
Da parte sua, il delegato dell’Algeria ha esortato i membri a trovare un terreno comune e raggiungere un consenso sul rinnovo del mandato del Gruppo di esperti, aggiungendo: “L’unità all’interno del Consiglio di sicurezza è fondamentale per affrontare le sfide globali alla pace e alla sicurezza”.
Altri membri del Consiglio, tra cui i rappresentanti di Guyana, Slovenia, Ecuador e Sierra Leone, hanno espresso rammarico per il veto di oggi, sottolineando che esso priva l’organo di uno strumento chiave per garantire l’attuazione delle sue risoluzioni e indebolisce l’architettura internazionale di non proliferazione.
L’ambasciatrice della Svizzera Pascale Baeriswyl, allo stake-out del Consiglio di Sicurezza ha dichiarato davanti ai giornalisti: “Il gruppo di esperti documenta in modo indipendente e trasparente l’attuazione delle sanzioni. A causa dell’esercizio di veto di oggi, il comitato non sarà in grado di continuare il suo importante lavoro, incluso quello di documentare le apparenti violazioni del regime sanzionatorio in vigore. Ciò aumenta ulteriormente i sospetti sulle violazioni attuali e future”.
Prima della riunione e del voto, l’Ambasciatrice degli Stati Uniti Linda Thomas-Greenfield si era presentata davanti allo stake out con accanto gli ambasciatori di Ecuador, Francia, Malta, Giappone, Sierra Leone, Slovenia, Svizzera, Repubblica di Corea e Regno Unito, per ribadire quanto fosse importante il rinnovo del mandato del comitato di esperti 1718 (vedi video sotto).