Nell’incontro di mercoledì a Beirut con il primo ministro libanese Najib Miqati, prima tappa del viaggio in Libano di Giorgia Meloni (domani sarà tra i caschi blu italiani dell’UNIFIL) la premier italiana “ha innanzitutto ribadito la volontà dell’Italia di continuare a contribuire alla sicurezza e alla stabilità del Libano, in particolare in questo momento storico. Il bilaterale ha rappresentato, infatti, l’occasione per portare una concreta vicinanza italiana e un messaggio chiaro sulla necessità di evitare ogni rischio di escalation lungo il confine con Israele”. La premier ha rinnovato l’impegno dell’Italia nei settori della cooperazione allo sviluppo, nei quali l’Italia si conferma anche quest’anno tra i primi donatori a livello globale, e della sicurezza, dove è tra le nazioni più presenti nella missione di pace dell’ONU UNFIL e con la missione militare bilaterale Mibil.

Da parte sua Mikati, riporta Palazzo Chigi, ha espresso “apprezzamento” per il contributo italiano alla missione UIFIL e all’attività di formazione delle forze armate libanesi. Sono stati inoltre approfonditi i temi dell’agenda bilaterale, ed è stata ribadita la volontà di aumentare l`interscambio commerciale. Il dialogo si è concertato anche sul rafforzamento delle politiche migratorie nel Mediterraneo, con l’obiettivo di “coordinare le politiche contro le migrazioni irregolari e il traffico di persone”. Infine, c’è stato uno scambio approfondito di vedute al fine di esplorare soluzioni politiche per l’emergenza rifugiati che continua ad affliggere il Libano.
Giovedì il Presidente del Consiglio andrà nel Sud del Libano per la visita a UNIFIL, una tappa anche rischiosa per i continui combattimenti nella cosiddetta “zona blue” che ci sono stati fino ad oggi tra le forze sciite libanesi degli Hezbollah e l’esercito d’Israele. Mercoledì i media libanesi hanno riferito di diversi morti, almeno cinque, negli attacchi aerei israeliani a Tayr Harfa e Naqoura, nel sud del Libano. Una fonte della sicurezza ha detto a Reuters che cinque persone sono state uccise, tra cui combattenti di Hezbollah. I raid avvengono dopo che questa mattina Hezbollah ha lanciato una raffica di razzi sulla città di Kiryat Shmona, nel nord di Israele, uccidendo un civile.