La violenza fuori controllo delle bande ha creato una crisi umanitaria ad Haiti tale che le Nazioni Unite ora cercano di contribuire ad alleviarla con la creazione di un ponte aereo con la vicina Repubblica Dominicana. L’Ufficio integrato delle Nazioni Unite ad Haiti (BINUH) ha affermato mercoledì che il corridoio aereo consentirà il trasporto di aiuti e garantirà il trasferimento sicuro del personale sia dentro che fuori dal paese.
Parlando giovedì ai giornalisti a New York, il portavoce delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric ha detto che si sta pianificando un aereo per trasportare rifornimenti e anche personale. Sul campo, le agenzie umanitarie rimangono profondamente preoccupate per il benessere dei civili che dipendono dagli aiuti. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA), dall’inizio del 2024 sono stati registrati più di 400 incidenti che hanno ostacolato l’accesso in tutto il Paese, di cui oltre 70 nella prima settimana di marzo.
La situazione resta instabile nell’isola-stato dei Caraibi dopo l’annuncio di dimissioni del primo ministro Ariel Henry, in particolare nei comuni di Carrefour, Port-au-Prince e Cité Soleil, mentre l’aeroporto, le scuole e le strutture sanitarie restano chiusi.
Food security in #Haiti is at a critical point 📈
Despite limited funds and access, @WFP and local partners have expanded from 3 to 16 assistance sites, distributing over 100,000 meals to 23,000 displaced people since the start of the latest wave of violence in Port-au-Prince📍 pic.twitter.com/DX6iDkwEaU
— WFP Haiti (PAM) 🕊️ (@WFP_Haiti) March 14, 2024
Secondo l’agenzia delle Nazioni Unite per la migrazione, OIM, 362.000 persone sono sfollate ad Haiti, inclusi 15.000 nuovi senzatetto a Port-au-Prince. Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (WFP) ha consegnato 75.000 pasti alle persone colpite dalle recenti violenze.
Circa 5,5 milioni di persone – quasi la metà della popolazione – necessitano di aiuti umanitari. Ma l’appello umanitario delle Nazioni Unite per il 2024 di 674 milioni di dollari resta finora finanziato solo al 3,2%.
La carenza di fondi sta minacciando gli sforzi di aiuto sul campo, ha affermato Dujarric nel suo briefing presso la sede delle Nazioni Unite, aggiungendo che il WFP sarà costretto a smettere di servire pasti caldi a coloro che hanno urgente bisogno di cibo già la prossima settimana a causa della mancanza di fondi.
“Abbiamo colleghi che rimangono sul posto, correndo grandi rischi personali, per dare da mangiare alle persone”, ha detto, sottolineando che mercoledì il WFP è stato in grado di fornire 13.000 pasti caldi agli haitiani recentemente sfollati a causa delle violenze.
Secondo il WFP, sono necessari immediatamente almeno 10 milioni di dollari per continuare l’assistenza di emergenza. Si stanno pianificando i voli dalla Repubblica Dominicana, ha detto Dujarric. Un aereo fornirà aiuti e specialisti del coordinamento delle crisi di emergenza mentre evacuerà alcuni dipendenti delle Nazioni Unite non essenziali. Il movimento del personale riflette una riconfigurazione della presenza delle Nazioni Unite ad Haiti che è in corso per sostituire il personale non essenziale con esperti, ha affermato.
Quando abbiamo chiesto se il Segretario Generale Antonio Guterres ritenesse che ad Haiti l’ONU abbia fallito il suo ruolo di “Responsibility to Protect” (la responsabilità di proteggere la popolazione civile quando il governo non è più in grado di farlo), Dujarric ha affermato che l’intervento viene deciso dai paesi membri che lo devono anche finanziare, ma la mancanza di fondi è un grave ostacolo allo svolgimento della missione di sostegno multinazionale che il Consiglio di Sicurezza ha approvato in ottobre. “Non stiamo ottenendo i soldi di cui abbiamo bisogno per mettere insieme questa missione”, ha detto, aggiungendo che ci sono solo 10 milioni di dollari nel fondo quando è necessario molto di più.
Intanto il Senato americano ha approvato giovedì, con 89 voti a favore e 1 contrario, la nomina di Denis Hankins, indicato dal presidente Joe Biden nel maggio 2023, quale nuovo ambasciatore statunitense ad Haiti. L’approvazione di Hankins, diplomatico di carriera in servizio da 38 anni soprattutto in Paesi africani, è stata realizzata nel contesto di peggioramento della crisi della sicurezza ad Haiti. Per molti mesi la rappresentanza diplomatica statunitense a Port au Prince è stata guidata da un incaricato d’affari, Eric Stromayer. Ora la Casa Bianca ha affermato che è “urgente” che Hankins entri in carica perché il Paese caraibico sta attraversando “un momento cruciale” della sua tormentata storia. Al riguardo John Kirby, portavoce del Consiglio per la sicurezza americana, ha sottolineato che la violenza ad Haiti “non cessa di aumentare” e quindi “Washington ha bisogno di avere un ambasciatore sul posto”.