In poche ore prima ha concesso una lunga e approfondita intervista nel programma di Fabio Fazio “Che tempo che fa” sul canale Nove, poi un intervento su X e infine in un incontro lunedì mattina con i giornalisti al Palazzo di Vetro dell’ONU (ma senza rispondere a domande): il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha voluto rivolgere i suoi “sentiti auguri” ai milioni di musulmani in tutto il mondo che iniziano a osservare il Ramadan. “periodo di riflessione e preghiera”. “Il mio pensiero va al popolo afghano e a tutto il Sahel”, ha scritto, e “di solidarietà e supporto a tutti coloro che stanno soffrendo gli orrori a Gaza”, ha aggiunto Guterres nel suo messaggio su X. “Possa questo mese Santo – ha concluso – portare la pace e guidarci verso un mondo più giusto e compassionevole”.
My warmest wishes as millions of Muslims around the world begin observing Ramadan.
May this Holy Month bring peace and guide us towards a more just and compassionate world.
Ramadan Kareem. pic.twitter.com/Ku50jmTa8y
— António Guterres (@antonioguterres) March 10, 2024
Quindi eccolo apparire lunedì mattina davanti ai giornalisti, allo stake-out del Consiglio di Sicurezza, (il video sotto). Al Palazzo di Vetro ha detto che “oggi segna l’inizio del mese sacro del Ramadan – un periodo in cui i musulmani di tutto il mondo celebrano e diffondono i valori della pace, della riconciliazione e della solidarietà”. Eppure, anche se il Ramadan è iniziato, “a Gaza continuano gli omicidi, i bombardamenti e gli spargimenti di sangue” ha detto il Segretario Generale.

“My strongest appeal today is to honour the spirit of Ramadan by silencing the guns – and removing all obstacles to ensure the delivery of lifesaving aid at the speed and massive scale required. At the same time – and in the Ramadan spirit of compassion — I call for the immediate release of all hostages. The eyes of the world are watching. The eyes of history are watching. We cannot look away. We must act to avoid more preventable deaths,” said the Secretary-General. (UN Photo/Mark Garten)
Dopo aver ricordato che siamo entrati “nel sesto mese da quando sono iniziati gli attacchi terroristici di Hamas in Israele e il catastrofico attacco israeliano a Gaza”, Guterres ha ribadito: “Il mio appello più forte oggi è quello di onorare lo spirito del Ramadan mettendo a tacere le armi e rimuovendo tutti gli ostacoli per garantire velocemente la consegna di aiuti salvavita e su vasta scala”. Per poi subito dopo aggiungere: “Allo stesso tempo – e nello spirito di compassione del Ramadan – chiedo il rilascio immediato di tutti gli ostaggi”.
“Gli occhi del mondo stanno guardando. Gli occhi della storia guardano. Non possiamo distogliere lo sguardo” ha detto Guterres, e si deve agire “per evitare ulteriori morti prevenibili”.
“Il diritto internazionale umanitario è in brandelli” ha detto Guterres, sottolineando che la minaccia di un attacco israeliano a Rafah “potrebbe far precipitare la popolazione di Gaza in un girone infernale ancora più profondo”.

Guterres ha affermato che gli appelli più convincenti per fermare il conflitto sono arrivati dalle famiglie delle vittime di questa guerra: “Non dimenticherò mai i miei incontri con loro – e sono poi saliti proprio su questo podio e si sono rivolti a voi – uniti da un coraggio straordinario e da un dolore insondabile”. Erano “famiglie israeliane di ostaggi che hanno condiviso il loro tormento e la loro angoscia – e hanno chiesto il rilascio immediato dei loro cari. E famiglie palestinesi che hanno condiviso testimonianze strazianti di familiari uccisi nei bombardamenti israeliani – e hanno chiesto un cessate il fuoco immediato”.
Ribadendo il suo appello alle parti in conflitto affinché fermino la guerra, Guterres ha sottolineato lo stesso convincente appello rivolto dalle famiglie delle vittime che hanno recentemente visitato le Nazioni Unite a New York. “Come ha detto uno di quei familiari: ‘Non siamo qui per le condoglianze. Non siamo qui per le scuse. Siamo qui per un’azione immediata”.
I was deeply moved by the horrifying testimonies I heard of family members of victims of the war in Gaza today. Some lost over a hundred relatives.
This horror must stop now.
A humanitarian ceasefire cannot wait. pic.twitter.com/oE3skMVg17
— António Guterres (@antonioguterres) March 6, 2024
“È chiedere troppo?” ha domandato Guterres davanti ai giornalisti, ribadendo che si deve ascoltare e prestare attenzione a quelle voci. Poi ha rinnovato oggi anche il suo appello per la cessazione delle ostilità in Sudan durante il Ramadan. “I combattimenti devono finire per il bene del popolo sudanese che affronta fame, orrori e indicibili difficoltà”. Quindi ha invitato “i leader politici, religiosi e comunitari di tutto il mondo a fare tutto ciò che è in loro potere per rendere questo periodo sacro un momento di empatia, azione e pace. Non dimentichiamo che dopo il Ramadan, i cristiani celebreranno presto la Pasqua e gli ebrei celebreranno la Pasqua ebraica in aprile. È tempo di porre fine alla terribile sofferenza. Ora è il momento di farlo”.

Guterres, domenica era anche apparso in collegamento a “Che Tempo Che Fa” su Nove, e in una intervista col conduttore Fabio Fazio, ha affermato che L’Italia “ha un ruolo molto importante” nell’Onu: “è il nostro settimo contributore alle risorse e ha un grande numero di persone che operano nella nostra organizzazione”. L’Italia “è attivissimo in tutti i settori di azione dell’Onu”, ha aggiunto iL Segretario Generale, ricordando tra l’altro il contributo alla missione UNIFIL in Libano.
Guterres ha parlato anche della Riforma delle Nazioni Unite: “Abbiamo in preparazione delle proposte importantissime per la riforma dell’Onu” e parlando del Consiglio di Sicurezza, “non c’è un singolo stato africano come membro permanente, la sua composizione va ripensata. Anche se il potere di veto sarà impossibile da toccare, una composizione più ampia potrebbe essere più rappresentativa del mondo moderno”.
“I paesi africani hanno una situazione economica drammatica” ha anche detto Guterres a proposito delle ragioni che spingono all’emigrazione di massa. “Stanno annegando nei debiti. I sistemi economici mondiali non sono organizzati per dar loro la possibilità di uscire da ciò. Bisognerebbe trovare il modo di trasformare le istituzioni finanziare internazionali per sostenere lo sviluppo africano in modo tale che gli africani abbiano la possibilità di trovarsi un futuro in Africa. La migrazione deve essere una scelta, non un obbligo”.
Per questo, secondo Guterres, le riforme devono avvenire anche “per il sistema finanziario, la Banca Mondiale, I’IMF, dovrebbero essere più rappresentativi” ha continuato nel suo intervento a “Che tempo che fa” il segretario Generale. “I Paesi in via di sviluppo devono avere una voce più forte, i Paesi africani non sono rappresentati in queste istituzioni. D’altro canto, abbiamo bisogno di adattare il nostro modo di operare alle nuove tecnologie: adesso c’è l’intelligenza artificiale, è qui e provoca ancora dei cambiamenti nell’ambito delle relazioni internazionali, dobbiamo adattare le nostre istituzioni per essere in grado di affrontare la disinformazione per non perdere la nostra umanità. Siamo di fronte al rischio degli armamenti autonomi: bisogna conservare una serie di valori e non possiamo armare lo spazio. Ci sono tutta una serie di rischi che hanno bisogno che le istituzioni internazionali come le Nazioni Unite -ma anche tutte le altre multilaterali- possano formarsi, modernizzarsi e diventare più corresponsabili e in linea con i desiderata di oggi. Gli Stati Membri devono capire che è vitale per tutti accettare questo bisogno di cambiamento”.