Il Segretario Generale dell’Onu Antonio Guterres aprendo il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite convocato a livello ministeriale alla vigilia del secondo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, ha detto che questa “resta una ferita aperta nel cuore dell’Europa”, per poi aggiungere: “È arrivato il momento della pace, di una pace giusta basata sulla Carta delle Nazioni Unite, del diritto internazionale e delle risoluzione dell’Assemblea generale”.
Al Consiglio di Sicurezza hanno partecipato molti ministri degli Esteri, sia tra i Quindici paesi membri (come Uk, Francia, Svizzera, Slovenia, Corea del Sud) e anche ministri di paesi europei che hanno chiesto di prendere la parola (come i ministri degli Esteri di Ucraina, Germania, Spagna, Polonia e altri). L’Italia non aveva un ministro oggi al Palazzo di Vetro e quindi non è intervenuta al Consiglio di Sicurezza. Invece interverrà con l’ambasciatore Maurizio Massari all’Assemblea Generale lunedì.
Prima della riunione, circa 70 rappresentanti di paesi membri dell’ONU, con il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, sono apparsi allo stake-out davanti ai giornalisti (vedi video sopra). Kuleba ha letto un comunicato ringraziando tutti i rappresentanti dei paesi che da due anni stanno aiutando l’Ucraina (a rappresentare l’Italia c’era l’ambasciatore Maurizio Massari). Il ministro degli Esteri del Regno Unito Cameron ha tenuto anche uno stake-out rispondendo alle domande (vedi video sotto).
Guterres, nel suo intervento ha fatto appello alle parti di scongiurare la possibilità di un incidente nucleare che “fa gelare il sangue al mondo intero”. Guterres ha assicurato che l’Aiea continuerà a sostenere tutte le misure possibili perché non avvenga.
“L’invasione russa dell’Ucraina costituisce un pericolosissimo precedente”, ha detto il Segretario Generale dell’Onu. “La guerra fa male anche alla popolazione russa”, ha aggiunto, mentre “il rischio che il conflitto si aggravi e si espanda è molto reale”. Per Guterres, infatti, “nel mondo intero la guerra ha accentuato le divisioni geopolitiche, alimentato l’instabilità regionale e ridotto lo spazio disponibile per affrontare altre urgenti questioni globali”. Il segretario generale ha chiesto lo stop degli attacchi contro gli operatori umanitari e le infrastrutture civili.

Il segretario generale dell’Onu ha invitato le parti in conflitto in Ucraina a prendere esempio dalla “saggezza” dei leader africani. “Le potenze coloniali, incluse quelle del mio Paese – ha detto Guterres che è stato premier del Portogallo – divisero il Continente con un colpo di penna. Ma i leader post-indipendenza capirono che cercare di cambiare i confini avrebbe aperto un vaso di Pandora di sangue alimentando ancor più grandi rimostranze”. Guterres ha aggiunto che nella sua esperienza “è estremamente difficile far andare d’accordo la gente sul passato. Ma è più importante e meno difficile farla andare d’accordo sul futuro. Per accordarsi su questo futuro, il diritto internazionale e i principi della Carta, tra cui il rispetto dell’integrità territoriale e dell’indipendenza politica degli Stati, sono fondamentali”.
Quando la parola è andata al ministro degli Esteri francese, Stephane Séjourné ha affermato che la Russia sta conducendo da due anni una guerra di aggressione ingiusta, ingiustificata e illegale dopo aver cercato di invadere il suo vicino e di impossessarsi del suo territorio per 10 anni. Né i falsi pretesti di Mosca, né la sua propaganda e la massiccia disinformazione sui social network possono nascondere questa situazione chiara e indiscutibile, ha affermato. A differenza della Russia, l’Ucraina vuole la pace, ha continuato Séjourné. “Nessuno vuole la pace più del popolo ucraino”, ha detto che ha aggiunto. “Il nostro Consiglio deve lavorare per la vittoria dell’Ucraina, perché sarebbe la vittoria della Carta Onu. Il rovesciamento delle società attraverso l’aggressione brutale e imperialista non dovrebbe essere accettato. La Russia deve porre fine a questa guerra e ritirare le sue truppe dal territorio ucraino, che non le apparterrà mai”.

Il ministro degli Esteri del Regno Unito David Cameron, ha ribadito che Vladimir Putin due anni fa ha ordinato un’invasione del tutto immotivata di un membro sovrano delle Nazioni Unite. “La mia domanda a Putin è semplice: perché?”. “Come sta la Russia adempiendo alle proprie responsabilità come membro permanente di questo Consiglio per sostenere la pace e la sicurezza internazionale? Quante spiegazioni ridicole abbiamo oggi per l’invasione?”. “Questa è la semplice verità” ha continuato Cameron, affermando che Putin crede di poter conquistare territori, ridisegnare i confini, esercitare la forza per costruire il suo impero. Ma il Consiglio “lascerà che ciò succeda?”.

“Conosciamo la risposta dell’Ucraina, perché abbiamo visto il coraggio del presidente Zelenskyj due anni fa; il Cremlino si aspettava che l’Ucraina crollasse, ma loro restano fermi a difendere la loro libertà”, ha continuato Cameron, aggiungendo che giovedì il Regno Unito ha imposto ulteriori sanzioni contro il sistema militare della Russia. “Queste sanzioni sono un promemoria”, ha continuato. “Agendo in modo così sfacciato, Putin sta infatti apertamente cercando di sconvolgere l’ordine internazionale, sostituendolo non con una visione progressista di uguaglianza delle nazioni, ma con un ritorno a un’ideologia del 19° secolo in cui la forza – in particolare la sua forza – è giusta”. Quindi Cameron ha affermato: “questo è il motivo per cui tutti dobbiamo opporci a Putin, non solo per simpatia per l’Ucraina, ma perché le sue azioni in Ucraina sono pericolose per tutti gli altri”. “Ed è per questo che per noi non dovrebbe esserci più importanza del vedere Putin fallire”, ha detto. “Non dobbiamo vacillare. Dobbiamo restare saldi”.
L’ambasciatrice degli Stati Uniti Linda Thomas-Greenfield che oltre a rappresentare gli Stati Uniti presso le Nazioni Unite fa parte del cabinet di governo del Presidente Biden, ha ricordato che due anni fa, quando i membri del Consiglio seduti attorno allo stesso tavolo invocavano diplomazia e allentamento della tensione, “il presidente Putin scelse apertamente la guerra”. “Abbiamo potuto vedere la realtà della brutale aggressione della Russia svolgersi in tempo reale; il mondo ha potuto vedere la scelta tra violenza e diplomazia, guerra e pace svolgersi in tempo reale”, ha affermato. “Oggi il mondo continua a testimoniare la brutalità, l’ipocrisia e la crudeltà russa”, ha aggiunto.

L’ambasciatrice americana ha affermato che la “guerra insensata” ha peggiorato l’insicurezza alimentare globale, ha avuto un impatto sull’energia globale, ha causato danni incalcolabili all’ambiente e ha minato il regime globale di non proliferazione. Ha poi aggiunto che di fronte a tanta crudeltà, morte e distruzione, il popolo ucraino ha reagito “in inferiorità numerica, per difendere non solo la sua terra ma anche le sue libertà, la sua democrazia e la sua identità”. Thomas-Greenfield ha chiesto un maggiore sostegno all’Ucraina, per aiutarla a lottare non solo per la pace ma per una pace giusta e duratura, radicata nei principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite. “Cerchiamo di essere estremamente chiari qui: se la Russia depone le armi oggi, la guerra finirà; se l’Ucraina deponesse le armi, l’Ucraina sarebbe finita”, ha ribadito la rappresentante degli Stati Uniti.

Di tutt’altro tono l’intervento dell’ambasciatore russo Vassily Nebenzia, che ha affermato che il blocco occidentale aveva apertamente instillato nel presidente ucraino Zelensky l’idea di poter battere la Russia. L’Ucraina ha completamente fallito, mentre l’Occidente continua a pompare armi nel paese e a discutere prospettive di pace “senza uscita”. “Per il popolo ucraino è sempre più chiaro quanto sia inefficace il suo governo e quanto manchi di indipendenza”, ha affermato. “In questa guerra per procura…l’Ucraina sta perdendo”. Nel frattempo, l’Unione Europea è diventata “un satellite degli Stati Uniti” e la Germania, ad esempio, ha subito perdite di miliardi di dollari derivanti dalle sanzioni contro la Russia. Invece di intrattenere rapporti con il suo vicino, la Russia, l’Europa si sta “sparando la zappa sui piedi” cadendo in una più dura dipendenza energetica dagli Stati Uniti e candendo nella trappola della russofobia.

Nebenzia ha detto che due anni fa “abbiamo mandato i nostri ragazzi a combattere per porre fine a una guerra” contro la regione del Donbas, “non per iniziarne una”. Per quanto riguarda gli accordi di Minsk, ha affermato che la Francia, il Regno Unito e altri non hanno preso sul serio questi trattati. Allo stesso tempo, l’Ucraina ha intensificato le attività militari con gli Stati esteri. “Ogni conflitto prima o poi finisce”, ha detto. “Non c’è dubbio che anche il conflitto ucraino finirà. Non c’è dubbio che più a lungo durerà grazie al continuo sostegno dell’Occidente, meno vantaggiosi saranno i dividendi della pace per l’Ucraina”. L’Europa è in preda alla cecità strategica mentre nega alla Russia i suoi legittimi interessi di difesa, il che è un approccio miope, ha continuato l’ambasciatore russo. Si deve discutere di un giusto sistema di sicurezza euro-atlantico, ha affermato Nebenzia, criticando che le attuali azioni della NATO includono l’aspettativa che la sua espansione sia “un diritto assoluto”.

Zhang Jun, ambasciatore della Cina presso le Nazioni Unite, ha affermato che la comunità internazionale dovrebbe cercare attivamente una soluzione sensata al conflitto per garantire che la pace possa prevalere. Gli sforzi dovrebbero rimanere concentrati su una soluzione politica, ha affermato, affermando che la priorità dovrebbe essere quella di fermare le ostilità, avviare colloqui diretti e ripristinare la pace. La Cina nel suo intervento ha puntato il dito contro la NATO per non aver tenuto in giusta considerazione le legittime preoccupazioni di sicurezza della Russa. La situazione che l’Europa si trova ad affrontare oggi è direttamente collegata all’espansione dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO), ha affermato Zhang, aggiungendo che è necessario un esame di coscienza e una visione del mondo attraverso una lente obiettiva. “Tutti i paesi, grandi e piccoli, hanno diritto a un posto sulla scena internazionale”, ha aggiunto, sottolineando che il ritorno all’era coloniale non è un’opzione. Il bullismo non funzionerà, ma la cooperazione vantaggiosa per tutti, ha sottolineato l’ambasciatore cinese, esprimendo l’opposizione della Cina alle sanzioni imposte da Stati Uniti e Regno Unito, che hanno usato la questione dell’Ucraina come scusa. La Cina non è parte in conflitto, ha affermato, affermando di aver sempre sostenuto che la sovranità e l’integrità territoriale di tutti i paesi, compresa l’Ucraina, debbano essere rispettate.

Quando è intervenuto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha subito osservato che la riunione del Consiglio si stava svolgendo contemporaneamente a un altro raid aereo nel suo paese e meno di un’ora dopo che un edificio residenziale a Odessa era stato colpito, ferendo gravemente dei civili. “Temo che qualcuno morirà in Ucraina prima che questo incontro venga aggiornato perché parlare di negoziati è una cosa, ma lanciare più droni e missili sull’Ucraina come fa ogni giorno la Russia è completamente un’altra cosa”, ha detto Kuleba che si è poi rivolto al Consiglio affermando che il nome della Russia ormai “è sinonimo di aggressione, crimini di guerra e barbarie” mentre “il suo brutto volto è il risultato diretto della sua impunità, derivante innanzitutto dalla sua presenza nella sede di questa Camera”. Kuleba ha insistito – come aveva già fatto in passato – che nel Consiglio di Sicurezza la Federazione Russa occupa il posto dell’Unione Sovietica, che non esiste più, e che il trasferimento legale del suo seggio permanente non è mai avvenuto. “Questo è un esempio di come una piccola frode abbia portato a una catastrofe globale”, ha affermato Kuleba. “Continuiamo a insistere sul fatto che la Russia non ha il diritto legale di essere presente a questo tavolo, e la futura riforma dovrebbe correggere questo errore storico che ha portato a conseguenze mortali”.
Il ministro degli Esteri ucraino ha detto che circa 24 anni di regime del presidente Putin “hanno già rovinato milioni di vite” poiché durante questo periodo la Russia ha lanciato o si è unita a tre grandi guerre – Georgia, Ucraina e Siria – circa una ogni otto anni. Putin ha sostenuto un tentativo di colpo di stato in Montenegro e gli sforzi destabilizzanti nella regione africana del Sahel, ha continuato Kuleba. “E la cosa più spaventosa è che ora dobbiamo concentrarci non solo sulle vite già prese dalla Russia, ma anche sulle vite che è pronta a prendere in futuro”. Kuleba ha affermato che è solo attraverso un’azione risoluta e congiunta “che possiamo mettere l’aggressore al suo posto e ripristinare la pace e la sicurezza internazionale”.

Dopo, diversi ministri europei hanno preso la parola, tra i quali spiccavano la tedesca Annalena Baerbock e il polacco Radoslaw Sikorski. La ministra degli Esteri della Germania ha ribadito che l’Ucraina e il suo popolo non sarà mai abbandonato dall’Europa alle mire e alle violenze russe, mentre il ministro degli Esteri della Polonia ha dato una “lezione” di revisione storica alla delegazione diplomatica della Russia, ribaltando certe asserzioni, come quando l’ambasciatore Nebenzia ha definito nazista il governo ucraino “che ha un presidente ebreo”.