Il 13 febbraio in tutto il mondo viene festeggiata la radio. La World Radio Day è stata istituita nel 2012 dall’Unesco per ricordare la prima trasmissione radiofonica andata in onda il 13 febbraio del 1946 alle Nazioni Unite.
In Italia, inoltre, questo importante mezzo di comunicazione proprio quest’anno compirà 100 anni. Era infatti il 6 ottobre del 1924 quando gli italiani ascoltarono attraverso le sue frequenze la voce di Ines Viviana Donarelli, che inaugurò fra un balletto di musica e un bollettino meteorologico le trasmissioni dell’URI, Unione Radiofonica Italiana.
La radio nacque alla fine dell’800, grazie agli studi sulle onde elettromagnetiche e ancora oggi è considerata un potente mezzo di comunicazione che resiste e continua a evolversi nel tempo. Seppure vengano attribuiti a Guglielmo Marconi – quest’anno ricorre il 150° anno dalla sua nascita – i meriti della sua scoperta, avendola brevettata a Londra il 5 marzo 1897 altri prima di lui, come il teorico James Clerk Maxwell, il fisico britannico Oliver Lodge e lo scienziato Lee De Forest, riuscirono a fornire contributi significativi.
Dopo i primi esperimenti amatoriali, furono le esigenze di comunicazione militare durante il primo conflitto mondiale a sviluppare la tecnologia radiofonica e a espanderla negli anni venti. Fu la società britannica di telecomunicazioni BBC, British Broadcasting Company Ltd, a portarla in Europa nel 1922.
“In questa Giornata Mondiale della Radio celebriamo non solo la sua storia, ma anche il suo ruolo centrale nelle nostre società, oggi e negli anni a venire. – Ha scritto in un messaggio Audrey Azoulay, direttrice generale dell’Unesco “la Giornata Mondiale segna una tappa fondamentale nella storia di questo mezzo: è l’anno in cui si celebra anche il centenario della prima trasmissione radiofonica in diretta dei Giochi Olimpici, alla vigilia dei prossimi Giochi di Parigi. Questo traguardo ci ricorda che, fin dalla sua creazione, alla fine del XIX secolo, la radio è sempre stata con noi, riunendoci attorno a momenti forti ed emozioni condivise”.
Per il World Radio Day, l’Unesco ha quindi invitato l’industria radiofonica mondiale nelle forme istituzionali, commerciali e no-profit a sottolineare il valore di questo insostituibile mezzo di comunicazione come supporto per la diffusione della cultura e della libertà di parola, soprattutto nelle società con una povertà diffusa e una democrazia limitata.
Si stima che, nonostante la larga diffusione di internet e dei social media, siano oltre 4 miliardi le persone che ancora oggi si sintonizzino sulle sue frequenze.