Si può chiedere al Segretario Generale dell’ONU, che non ha mai assunto né pagato la “relatrice speciale” sui territori occupati palestinesi, di licenziarla? A quanto pare governi europei molto importanti pensano di sì. Ma facciamo un passo indietro.
Francesca Albanese, la relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, ha scatenato un putiferio dopo aver sostenuto che l’attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre, che ha provocato oltre 1200 morti, non sia il risultato dell’antisemitismo, ma dell’oppressione israeliana sui palestinesi. Albanese ha scritto che le vittime del 7/10 “non sono state uccise a causa del loro ebraismo, ma in risposta all’oppressione di Israele”, in un tweet in risposta a un post di “Le Monde” in cui si parlava del presidente francese Emmanuel Macron che onorava le vittime dell’assalto di Hamas, tra cui alcuni cittadini francesi.
Le massacre du 7 octobre est le plus grand massacre antisémite du 21e siècle. Le contester est une faute. Sembler le justifier, en y mêlant le nom des Nations Unies, est une honte.
Ces propos sont d’autant plus scandaleux que la lutte contre l’antisémitisme et toutes les formes… https://t.co/IGOfEP5Q0q
— France Diplomatie🇫🇷🇪🇺 (@francediplo) February 10, 2024
Non solo il governo di Israele, ma anche quelli di Francia (vedi sopra il twit del Quai d’Orsay) e Germania hanno chiesto le sue dimissioni, accusandola di aver tentato di giustificare l’attacco di Hamas.
Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha scritto su X: “Il tempo del silenzio ebraico è passato. Affinché l’Onu riacquisti credibilità, Antonio Guterres deve denunciare inequivocabilmente le dichiarazioni antisemite della loro ‘inviata speciale’ Francesca Albanese e rimuoverla immediatamente dal suo incarico. Impedirle l’ingresso in Israele servirà a ricordare duramente le atrocità commesse da Hamas, compreso lo spietato attacco agli innocenti”.
The time for Jewish silence is past. For the @UN to regain its credibility, its leadership @antonioguterres must unequivocally renounce the anti-Semitic statements made by their “Special Envoy” @FranceskAlbs and remove her from her position immediately. Barring her entry to… https://t.co/WrPG1O9AoX
— ישראל כ”ץ Israel Katz (@Israel_katz) February 12, 2024
Dopo il ministro degli Esteri israeliano, ha chiesto che Guterres licenzi in tronco Albanese anche il senatore Giulio Terzi di Sant’agata, che è stato eletto in Parlamento nelle file di Fratelli d’Italia (il partito della premier Giorgia Meloni) e che, oltre ad ex ministro degli Esteri, è stato anche ambasciatore d’Italia alle Nazioni Unite. Subito dopo la richiesta del senatore Terzi è arrivato il comunicato del vice ministro degli Esteri italiano Edmondo Cirielli, che in una nota ha invitato i vertici Onu e in primis Guterres a “valutarne l’immediata destituzione”, definendo Albanese “inaffidabile e con posizioni filo Hamas”.
Il governo israeliano aveva appena dichiarato che Albanese non sarebbe stata ammessa in Israele, ma era già da mesi che il ministero dell’Interno israeliano rifiutava di rilasciarle il visto.

La Prof. Albanese, nata in provincia di Avellino 47 anni fa, è un’accademica di diritto internazionale affiliata alla Georgetown University di Washington DC. È stata incaricata come “Special Rapporteur on the Occupied Palestinian Territories” nel maggio del 2022. L’incarico dura tre anni.
Al briefing giornaliero al Palazzo di Vetro con il portavoce di Guterres, alla prima alla domanda di cosa ne pensasse del divieto israeliano di accesso alla relatrice speciale Albanese, Stephane Dujarric ha risposto: “Mi sarei sorpreso se le fosse mai stato permesso di andare in Israele”. Quando gli abbiamo replicato che in più c’è la richiesta a Guterres di “licenziare” Albanese, Dujarric ci ha risposto: “I Relatori Speciali sono indipendenti. Sono nominati dal Consiglio per i diritti umani in cui gli Stati membri vengono eletti e siedono. Il Segretario Generale non ha né l’autorità di assumerli né quella di licenziarli. Quindi, anche se hanno un logo e un titolo ONU nel loro nome, lavorano in modo completamente indipendente dal Segretario Generale”. Poi Dujarric ha aggiunto che Guterres “non ha idea di cosa faranno, dove sono o cosa dicono. In sostanza, penso che abbiate visto le ripetute dichiarazioni del Segretario Generale sulla situazione, su quello che è successo in Israele il 7 ottobre, su quello che è successo a Gaza da allora. E posso dirvi che il Segretario Generale non è d’accordo con la signora Albanese”.
Quando gli abbiamo replicato se la dichiarazione che ha scritto Albanese non fosse simile a quella di Guterres quando al Consiglio di Sicurezza disse “l’attacco di Hamas non è avvenuto in un vacuum”, frase che allora spinse Israele a chiedere le dimissioni del Segretario Generale, Dujarric ci ha risposto: “Vi lascerò fare il confronto, l’analisi del testo e tutto il resto”.

Intanto, il presidente della commissione Politiche Ue del Senato Giulio Terzi di Sant’Agata (FdI), oggi ha evidenziato come “il ministero degli Esteri francese abbia definito ‘scandalose’ le dichiarazioni” di Albanese e che “da tempo se ne sottolinea la parzialità nella questione palestinese – ha continuato Terzi – situazione che sta assumendo caratteristiche sempre più gravi. Anziché abbassare i toni e dar prova di ogni possibile moderazione, che sarebbe di fondamentale importanza per chi esercita una funzione internazionale così importante, Albanese sembra voler soltanto gettare ancor più benzina sul fuoco, dichiarando che ciò che accaduto il 7 ottobre 2023 non è stato il più grande massacro antisemita del nostro secolo e sottolineando, per di più, che le vittime israeliane trucidate e uccise da Hamas non sono state eliminate a causa del loro ebraismo ma in risposta all’oppressione di Israele”. Per l’ex ministro degli Esteri italiano questi “sono commenti inaccettabili, soprattutto se pronunciati da chi rappresenta una istituzione come l’Onu, che da sempre pone al centro la lotta contro l’antisemitismo e tutte le forme di razzismo”. Quindi il senatore Terzi ha aggiunto: “Condivido a pieno e rilancio con forza le parole del ministro degli Esteri israeliano Katz che ha invitato Guterres a licenziare ‘immediatamente’ Albanese e dichiarato profonda preoccupazione nel vedere inquadrare il massacro del 7 ottobre come una reazione all’’oppressione israeliana’ piuttosto che come un atto di odio antiebraico”. Per Terzi “l’attacco genocidario di Hamas non è certo un fatto che può essere soggetto a revisioni o reinterpretazioni. Oggi, come sempre, restiamo al fianco di Israele nella sua lotta contro l’antisemitismo e il terrorismo”.
BREAKING: Israel’s “denying me entry” is not news: Israel has denied entry to ALL Special Rapporteurs/oPt since 2008!
This must not become a distraction from Israel’s atrocities in Gaza, which are taking a new level of horror with the bombing of people in ‘safe areas’ in #Rafah.— Francesca Albanese, UN Special Rapporteur oPt (@FranceskAlbs) February 12, 2024
Albanese, intanto, ha detto che il divieto di Israele a entrare nel suo territorio “non è una notizia, dato che tutti i relatori speciali sui territori occupati è stato vietato l’ingresso a partire dal 2008”. Sempre su X, Albanese si è detta “delusa dal fatto che alcuni abbiano letto il mio tweet come una giustificazione dei crimini di Hamas del 7/10”, ma ha rivendicato che “spiegare questi crimini come antisemitismo ne oscura la vera causa”, ribadendo comunque la condanna degli attacchi.
Déçue que certains aient lu mon tweet comme “justifiant” les crimes du Hamas du 7/10, que j’ai fermement condamnés plusieurs fois. Je rejette tout racisme, incluant l’antisémitisme, une menace globale. Mais expliquer ces crimes comme de l’antisémitisme obscurcit leur vraie cause. https://t.co/HCECVV63wr
— Francesca Albanese, UN Special Rapporteur oPt (@FranceskAlbs) February 11, 2024