Da qualche giorno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite circola una bozza di risoluzione presentata dall’Algeria per un cessate il fuoco a Gaza e per agevolare gli aiuti alla popolazioni civile che sta letteralmente soffrendo la fame, come ha scritto su X anche il Segretario Generale Antonio Guterres.
Ma questa risoluzione algerina, che avrebbe dovuto essere presentata per il voto la prossima settimana, darebbe parecchio fastidio agli Stati Uniti perché potrebbe mettere a repentaglio i “negoziati sensibili” in corso con Qatar ed Egitto, per raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas in cambio di una pausa nei combattimenti a Gaza e della liberazione dei prigionieri palestinesi.
È stata la stessa ambasciatrice USA all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, ad apparire “non annunciata” davanti ai giornalisti fuori dallo stake-out del consiglio di Sicurezza (non erano infatti previsti incontri tra i Quindici oggi) per spiegare la posizione americana. L’Algeria ha condiviso la bozza di risoluzione con il Consiglio mercoledì scorso, ma, secondo la missione USA, questa “bozza di risoluzione potrebbe mettere a rischio negoziati delicati, facendo deragliare gli sforzi diplomatici in corso per garantire il rilascio degli ostaggi ed assicurare una pausa prolungata di cui i civili palestinesi e gli operatori umanitari hanno così disperatamente bisogno”.
Quando i giornalisti hanno chiesto quanto tempo ci voglia ancora per concludere la “trattativa”, dato che la popolazione sta soffrendo e non riceve gli aiuti necessari per sopravvivere, l’ambasciatrice americana ha detto di non poter fissare una data, ma che i negoziati vanno avanti. A questo punto alla domanda su cosa si stesse facendo per almeno consentire il passaggio di più aiuti verso Gaza che invece continuano ad essere bloccati da Israele, l’ambasciatrice USA ha assicurato che continue pressioni vengono fatte su Israele per aumentare il flusso di aiuti.