“Io penso che l’Italia possa avere un ruolo in un futura operazione di peacekeeping a Gaza. Finita la guerra penso che una delle soluzioni potrebbe essere quella di una presenza delle Nazioni Unite con un’amministrazione guidata da un Paese arabo, con una presenza anche di una missione di pace italiana così come c’è in Libano. Noi siamo disponibili a parteciparvi”. Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una intervista al Tg1, sulla crisi in Medio Oriente a pochi giorni dalla sua partenza per incontro con i leader nell’area di conflitto. “Sarò in Israele la prossima settimana, sarò anche in Palestina e sarò in Libano per portare un altro positivo messaggio per cercare di impedire una escalation della situazione negativa in Medio Oriente”.
“Non bisogna mai rinunciare alla soluzione diplomatica”, ha continuato Tajani, “bisogna continuare come la goccia che scava la roccia, insistere, insistere, insistere per trovare la soluzione che porti alla via di un percorso di pace, con uno stato libero per i palestinesi ed uno stati libero di Israele, che si riconoscano. Questo è il percorso migliore, l’unico per raggiungere la pace”.
Il vice premier ha anche parlato della missione europea nel Mar Rosso: “Lunedì alla riunione dei ministri degli Esteri Ue porterò la proposta italiana, tedesca e francese che ho scritto insieme al ministro della Difesa Crosetto per proporre una missione che permetta di difendere ancora meglio il traffico marittimo. L’idea potrebbe essere quella di allargare la competenza attuale della missione che garantisce la libertà di navigazione nello Stretto di Hormuz fino al Canale di Suez. Sarà una missione difensiva ma forte e determinata, un passo importante anche per andare verso per la difesa europea”.
Infine, Tajani ha risposto anche alle preoccupazioni per un allargamento del conflitto tra Russia e Ucraina. Un nuovo fronte a nord per Vladimir Putin? “Spero che questo non accada” ha detto Tajani rispondendo ad una domanda al Tg1 sul rafforzamento delle linee di difesa da parte dei paesi baltici. “Spero che siano soltanto minacce politiche da propaganda elettorale per le presidenziali”. “Ma – ha aggiunto – il modo migliore per scongiurare questo rischio è difendere l’Ucraina, perché se noi impediamo l’invasione dell’Ucraina impediamo a Putin di guardare ad altri obiettivi. Ecco perché noi stiamo aiutando, da tutti i punti di vista, economico, militare e politico l’Ucraina a difendersi dall’invasione russa”, ha concluso il ministro degli Esteri.