Le Nazioni Unite si sono riempite di musica e speranza per il futuro con la Fondazione Andrea Bocelli, arrivata a New York in occasione dei concerti del tenore al Madison Square Garden in programma il 13 e 14 dicembre per condividere visione e i risultati conseguiti mettendo in primo piano la musica e il suo potere “di superare confini geografici e barriere linguistiche connettendo culture altrimenti distanti evocando emozioni universali”.
L’ente filantropico, che lo scorso anno ha raccolto 7.4 milioni di dollari e dal 2014 ad oggi ha costruito ad Haiti 6 scuole ospitando più di 3.500 persone, aiutando anche 17.000 bambini distribuiti in 7 ospedali pediatrici italiani, è oggi impegnato nella promozione di progetti nazionali e internazionali volti ad abbattere barriere costruite da malattia, povertà ed emarginazione sociale.
L’evento ‘Empowering people and Communities’, organizzato insieme alla Rappresentanza Permanente d’Italia all’Onu e che ha visto anche la partecipazione della Vice Segretaria Generale dell’ONU Amina Mohammed, persegue attraverso il proprio lavoro il riconoscimento del diritto universale all’istruzione di bambini, giovani e adulti, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

In particolare, la Fondazione si ispira al all’obiettivo 4.7: “Entro il 2030 garantire che tutti gli apprendisti acquisiscano le conoscenze e le competenze necessarie per promuovere lo sviluppo sostenibile, incluso, tra gli altri, attraverso l’educazione allo sviluppo e gli stili di vita sostenibili, i diritti umani, l’uguaglianza di genere, la promozione di una cultura di pace e non violenza, la cittadinanza globale e l’apprezzamento della diversità culturale e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile”.
Durante l’evento, l’ambasciatore italiano all’ONU Maurizio Massari ha ricordato come “in un mondo sempre più complicato e interconnesso, ma allo stesso tempo frammentato, l’istruzione delle nuove generazioni è importantissima. La musica non è solo una forma d’arte, ma una forza estremamente potente e unificante capace di sfondare le barriere e costruire ponti».
Parole rimarcate anche da Bocelli, che ha sottolineato il fatto che “ogni conflitto e ogni violenza” siano “una sconfitta per tutti, per chi li provoca e per le vittime”. “Mi piacerebbe credere che la musica possa funzionare come farmaco della nostra società – ha proseguito il tenore – ma ahimè non è così. La musica crea bellezza, quella che Dostoevskij nel suo capolavoro L’Idiota pensava potesse salvere il mondo. Ogni conflitto e ogni violenza sono per tutti quanti un incidente intellettuale. Io auguro ai ragazzi e a tutti coloro che lavorano così tanto all’interno della Fondazione di poter continuare a inseguire i propri sogni”.