Il Segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres sta cercando di riportare l’attenzione del mondo sulla lotta al cambiamento climatico e per questo ha viaggiato nello scorso week end tra i ghiacciai e pinguini dell’Antartica. Quindi lunedì al Palazzo di Vetro ha convocato i giornalisti per lanciare l’ennesimo all’arme e sensibilizzare i leader mondiale all’imminente vertice COP28 di Dubai (ma il presidente USA Joe Biden non ci sarà, così come altri leader).
“I leader devono agire per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi Celsius, proteggere le persone dal caos climatico e porre fine all’era dei combustibili fossili. Abbiamo bisogno di un impegno globale per triplicare le energie rinnovabili, raddoppiare l’efficienza energetica e portare energia pulita a tutti entro il 2030. E serve un impegno chiaro e credibile per eliminare gradualmente i combustibili fossili entro un determinato arco di tempo che si allinea con il limite di 1,5 gradi” ha detto Guterres.
Quando al segretario generale è stato fatto una domanda su COP28, secondo cui gli Emirati Arabi Uniti avrebbero intenzione di proporre accordi sui combustibili fossili a margine della Conferenza che si terrà questa settimana, Lui ha risposto: ”Non posso credere che sia vero”. Gli Emirati Arabi Uniti, che ospitano la COP28, hanno pianificato di discutere di accordi per il gas e il petrolio con quindici Paesi, secondo quanto riferito daii media britannici, citando documenti trapelati. I funzionari degli Emirati Arabi Uniti non hanno negato di aver pianificato incontri d’affari privati in concomitanza con la COP28.
Ad un certo punto gli è stato anche chiesto se, nonostante aumenti l’utilizzo delle energie rinnovabili, ormai al costo più basso mai visto, sia ormai troppo tardi per evitare lo scioglimento dell’Antartide e della calotta glaciale, Guterres ha risposto: “Non è troppo tardi. È chiaro che se prendiamo ora una decisione, triplichiamo entro il 2030 le energie rinnovabili disponibili, e questo è possibile ed è più economico che fare qualsiasi altra cosa. Raddoppiare l’efficienza energetica, perché se non spendiamo energia, questo è il modo migliore per proteggere il clima. E infine, l’eliminazione graduale dei combustibili fossili in un arco di tempo compatibile con 1,5 gradi. Quindi, se c’è la volontà politica di prendere queste tre decisioni, siamo perfettamente in tempo per evitare qualsiasi catastrofe in Antartide e nel mondo.
Sottolineando che serve una “giustizia climatica, preparando il mondo a un enorme aumento degli investimenti nell’adattamento, nelle perdite e nei danni per proteggere le persone dagli estremi climatici”.
Biodiversity is essential for human survival.
But in Antarctica – and around the world – flora and fauna are threatened by the climate crisis.
We must protect our common home for the sake of the planet & for the generations that will come after us. pic.twitter.com/O1PXz8AbgY
— António Guterres (@antonioguterres) November 26, 2023
Sul viaggio nel “gigante addormentato”, Guterres ha detto che “il gigante è risvegliato dal caos climatico. Insieme, l’Antartide e la Groenlandia si stanno sciogliendo a una velocità tre volte superiore a quella dei primi anni ’90”. “È profondamente scioccante trovarsi sul ghiaccio dell’Antartide e sentire direttamente dagli scienziati quanto velocemente il ghiaccio sta scomparendo” ha insistito il Segretario Generale dell’ONU.
Nuovi dati forniti da Guterres anche ai giornalisti mostrano che a settembre il ghiaccio marino antartico “era di 1,5 milioni di chilometri quadrati più piccolo della media del periodo dell’anno, un’area più o meno uguale alla dimensione combinata di Portogallo, Spagna, Francia e Germania”. Quindi il ghiaccio marino antartico ha toccato il minimo storico. E poi facendo il verso alla famosa frase di chi va a divertirsi a Las Vegas, Guterres ha ripetuto che “ciò che accade in Antartide non rimane in Antartide”.
Nel mondo interconnesso in cui viviamo, “lo scioglimento del ghiaccio marino significa l’innalzamento dei mari. E ciò mette direttamente in pericolo la vita e i mezzi di sussistenza delle comunità costiere di tutto il mondo”. Ormai “le città costiere e interi piccoli stati insulari rischiano di scomparire nei mari. E i sistemi naturali vitali rischiano di essere sconvolti”.
Guterres ha continuato a spiegare che il movimento delle acque intorno all’Antartide “distribuisce calore, nutrienti e carbonio in tutto il mondo, contribuendo a regolare il nostro clima e i modelli meteorologici regionali. Ma questo sistema sta rallentando man mano che l’Oceano Antartico diventa più caldo e meno denso. Un ulteriore rallentamento – o un crollo totale – significherebbe una catastrofe”.
Le cause di questa distruzione sono ben conosciute: l’inquinamento da combustibili fossili che ricopre la Terra e riscalda il pianeta. Se quindi non si cambierà rotta, ci dirigeremo “verso un disastroso aumento della temperatura di tre gradi Celsius entro la fine del secolo”.
Le temperature della superficie del mare sono già a livelli record, e quindi continuando così, Guterres avverte che “le calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartide occidentale supereranno un punto di svolta mortale”.
Solo questo dato potrebbe alla fine aumentare “il livello del mare di circa dieci metri. Siamo intrappolati in un ciclo mortale”. Dato che il ghiaccio riflette i raggi del sole, spiega Guterres, quando svanisce, più calore viene assorbito nell’atmosfera terrestre: “Ciò significa più riscaldamento, che significa più tempeste, inondazioni, incendi e siccità in tutto il mondo. E più fusione. Ciò significa ancora più riscaldamento”. Guterres quindi si appella affinché alla COP28 di Dubai, che inizierà questa settimana, i leader interrompano questo ciclo.
Le soluzioni? “Abbiamo bisogno di un impegno globale per triplicare le energie rinnovabili, raddoppiare l’efficienza energetica e portare energia pulita a tutti, entro il 2030”. Serve un impegno chiaro e credibile per eliminare gradualmente i combustibili fossili in un arco di tempo “che sia in linea con il limite di 1,5 gradi”. E infine, “abbiamo bisogno di giustizia climatica, preparando il mondo a un enorme aumento degli investimenti nell’adattamento, nelle perdite e nei danni per proteggere le persone dagli estremi climatici”.
Dopo il suo viaggio, Guterres afferma che “l’Antartide chiede urgentemente azione” e quindi rende omaggio “alle migliaia di ricercatori – in Antartide e in tutto il mondo – che ampliano la nostra comprensione dei cambiamenti in atto nel continente”. Quindi Guterres auspica che i leader non lascino “che le speranze delle persone in tutto il mondo per un pianeta sostenibile si dissolvano. Devono far valere la COP28”.