I deja vù delle riunioni del Consiglio di Sicurezza sulla Nord Korea continuano, questa volta con il regime di Pyongyang portato davanti ai Quindici come imputato per aver lanciato un satellite “spia” non “autorizzato”.
Il segretario generale aggiunto delle Nazioni Unite per il Medio Oriente, l’Asia e il Pacifico, Mohamed Khaled Khiari, ha detto al Consiglio di Sicurezza che il recente lancio di un satellite da ricognizione da parte della Repubblica popolare democratica di Corea (DPRK) presenta un “serio rischio” per l’aviazione civile e la navigazione marittima internazionale. Khiari ha quindi detto agli ambasciatori che il satellite era stato caricato su un razzo lanciato il 21 novembre.
L’Amministrazione nazionale per la tecnologia aerospaziale della DPRK ha annunciato quel giorno che si trattava del primo di numerosi satelliti per la raccolta di informazioni ad essere lanciato “in un breve lasso di tempo”.
“I lanci della DPRK rappresentano un serio rischio per l’aviazione civile internazionale e il traffico marittimo”, ha affermato Khiari, aggiungendo che Pyongyang non ha emesso notifiche di sicurezza marittima o dello spazio aereo agli organi competenti delle Nazioni Unite (Organizzazione marittima internazionale, Organizzazione per l’aviazione civile internazionale, o Unione Internazionale delle Telecomunicazioni), sebbene la guardia costiera giapponese fosse stata informata.
Gli stati sovrani hanno il diritto di beneficiare di attività spaziali pacifiche, ha affermato l’alto funzionario delle Nazioni Unite, ma le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza vietano espressamente alla Corea del Nord di effettuare lanci utilizzando la tecnologia dei missili balistici.
In risposta al lancio del 21 novembre, il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha ribadito con forza il suo appello alla RPDC affinché rispetti pienamente i suoi obblighi internazionali e riprenda il dialogo per raggiungere l’obiettivo di una pace sostenibile e della “denuclearizzazione completa e verificabile” della penisola coreana. Come ha sottolineato Khiari, “l’aumento della retorica nucleare nella penisola coreana è profondamente preoccupante”.
La Corea del Nord continua ad attuare un piano militare quinquennale presentato nel gennaio 2021, ha affermato, che include lo sviluppo di un satellite di ricognizione militare – noto anche informalmente come “satelliti spia” – insieme a vari altri sistemi d’arma, comprese le armi nucleari tattiche.
Il funzionario dell’ONU ha osservato che il paese ha recentemente adottato un emendamento costituzionale che sancisce ulteriormente la sua politica sulle forze nucleari nella Costituzione.
“In quanto tale, la DPRK (RPDC in italiano) ha costantemente dimostrato la sua forte intenzione di continuare a perseguire i suoi programmi di armi nucleari e missili balistici, in violazione delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza”, ha sottolineato il funzionario delle Nazioni Unite, invitando le autorità ad astenersi da tali azioni.
Con le crescenti tensioni nella penisola, è importante ristabilire la comunicazione tra le due Coree, in particolare attraverso i canali militari, esercitando al contempo la massima moderazione per evitare incidenti involontari o errori di calcolo, ritiene Khiari.
Ha invitato i membri del Consiglio di Sicurezza a “unirsi ed esplorare misure pratiche per fermare l’attuale tendenza negativa” per cui tutti gli strumenti di dialogo, diplomazia e negoziazione dovrebbero essere utilizzati in linea con le risoluzioni del Consiglio, volte alla completa denuclearizzazione.
Poi si sono susseguiti i vari interventi dei Quindi e anche quello dell’ambasciatore nordcoreano Kim Song, che ha ribadito, dal canto tuo, che il suo paese “ha il diritto di difendersi come tutti gli altri”, elencando le numerose e “provocatorie” manovre militari attorno alla Nord Corea che gli USA, la Sud Corea e il Giappone continuano a svolgere come ragione ben valida per lanciare il satellite spia.
Quando alla fine della riunione, fuori dal Consiglio di Sicurezza (vedi video sopra), siamo riusciti a fermare l’ambasciatore del Giappone Kimihiro Ishikane per chiedergli se fosse soddisfatto dell’andamento della riunione, il diplomatico di Tokyo ha detto sconsolato: “C’è qualcosa di ripetitivo nell’argomento di queste riunioni…” e insomma per risolvere il problema si deve cominciare a pensare a qualcos’altro. Ma la Nord Corea ha il diritto alla difesa, come ha sostenuto il suo ambasciatore? “Sì, certo, lo ha. Ma deve anche rispettare le risoluzione del Consiglio di Sicurezza che anche in questo caso sono state violate. Non può esserci eccezione per lei”.