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Israele all’attacco di Gaza: la Russia mostra risoluzione per cessate il fuoco

Dopo riunione del Consiglio di Sicurezza Onu a porte chiuse, l'ambasciatore Vassily Nebenzia la spiega ai giornalisti; anche il Brasile ne prepara una. Si vota lunedì

Stefano VaccarabyStefano Vaccara
Time: 6 mins read

Aggiornamento:  Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu voterà lunedì alle 18:00 ora di New York due bozze di risoluzione, una della Russia e una del Brasile, sulla situazione a Israele e Gaza. Lo comunica la missione del Brasile, presidente di turno del CdS. La bozza russa chiede un “cessate il fuoco umanitario e il rilascio degli ostaggi”. Mentre quella del Brasile chiede il “cessate il fuoco umanitario, il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi civili, e condanna inequivocabilmente gli atroci attacchi terroristici di Hamas”.

Mentre a Gaza si fuggiva dalle case per andare verso sud dopo l’avvertimento dell’esercito israeliano lanciato a oltre un milione di palestinesi nel nord della striscia di evacuare prima dell’invasione di terra, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU si è riunito venerdì a porte chiuse per cercare di trovare una soluzione per fermare il massacro di civili.

Dopo che Hamas sabato scorso aveva attaccato a sorpresa Israele, uccidendo più di 1.300 persone e portando decine di ostaggi a Gaza, Israele aveva risposto con attacchi aerei continui che avrebbero già causato quasi 2000 morti tra i palestinesi.

All’uscita della riunione a porte chiuse, la Russia ha fatto sapere di aver presentato una bozza di risoluzione al Consiglio di sicurezza in cui chiede il “cessate il fuoco immediato a Gaza”. L’ambasciatore Vassily Nebenzia è apparso davanti ai giornalisti per dire che la risoluzione russa oltre che un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza, chiede di consentire l’ingresso di aiuti umanitari. “Chiediamo a tutti i membri della comunità internazionale di sostenerla”, ha detto Nebenzia. L’ambasciatore ha detto di aver chiesto che la risoluzione venga votata al più presto possibile, ma venerdì non ha specificato quando sarà messa “in blu” (Aggiornamento: La Russia ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di votarla lunedì. Il vice ambasciatore russo all’ONU Dmitry Polyanskiy ha detto che si aspetta che la votazione sia prevista per lunedi’ alle 15:00). Ad una nostra domanda se nella risoluzione si intima la liberazione degli ostaggi, Nebenzia ha risposto che nel testo c’è la richiesta del rilascio dei cittadini israeliani detenuti da Hamas a Gaza.

Vassily Nebenzia, Permanent Representative of the Russian Federation to the United Nations, briefs reporters after the Security Council meeting on the situation in the Middle East. (UN Photo/Evan Schneider)

“Israele ha il diritto di proteggere i suoi cittadini, ma la sua punizione collettiva nei confronti dei palestinesi è inaccettabile”, ha affermato il diplomatico russo. “Ci sono due dimensioni inseparabili della tragedia in corso, e non possiamo evidenziarne una e ignorare l’altra, come bombardamenti indiscriminati delle aree residenziali di Gaza, privando questo territorio di acqua ed elettricità” ha continuato l’ambasciatore russo. “Anche le azioni di punizione collettiva di Israele nei confronti dei cittadini di Gaza, così come la sua richiesta di evacuare più di un milione di civili in 24 ore e di concentrarli in un ghetto di fatto nel sud del settore, sono inaccettabili e può portare a conseguenze catastrofiche irreversibili a livello regionale e globale”, ha sottolineato il capo della missione di Mosca all’ONU che ha anche detto che il bombardamento quotidiano di Gaza da parte di Israele ricorda l’assedio di Leningrado durante la Seconda Guerra Mondiale e che il piano di Israele di spostare oltre un milione di persone dal nord di Gaza al sud è simile alla creazione di un ghetto. Inoltre Nebenzia ha accusato gli Stati Uniti di aver bloccato per anni l’azione del Quartetto sul Medio Oriente, composto da Nazioni Unite, Unione Europea, Stati Uniti e Russia. Il gruppo è stato fondato nel 2002 per contribuire a mediare il processo di pace israelo-palestinese. L’ambasciatore russo ha criticato anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per “aver chiuso un occhio sugli attacchi dell’aeronautica israeliana alle infrastrutture civili nella Striscia di Gaza”.

Nebenzia ha detto che ci sono state risposte positive alla bozza russa di risoluzione da parte di alcuni Stati membri, ma alcuni membri hanno parlato con cautela della risoluzione dopo la riunione. “La bozza di risoluzione è apparsa appena due minuti prima della riunione del consiglio”, ha detto l’ambasciatrice del Regno Unito Barbara Woodward. “Penso che per qualcosa di così importante abbiamo già visto quante vite umane sono state distrutte. Abbiamo bisogno di tempo per una consultazione, una consultazione seria”.

Alla fine della riunione anche l’ambasciatore cinese Zhang Jun si è soffermato fuori con i giornalisti in attesa affermando che “sta emergendo un consenso sulle preoccupazioni umanitarie”, aggiungendo: “Siamo aperti a tutti gli sforzi che aiuteranno a far cessare il fuoco e ad allentare la tensione”. Poi la missione cinese ha anche inviato un comunicato in cui spiegava a fondo la posizione che Zhang Jun ha espresso durante la riunione dei Quindici a porte chiuse.

L’ambasciatore Zhang ha affermato che la protezione dei civili nei conflitti armati è una linea rossa secondo il diritto internazionale umanitario. L’uso indiscriminato della forza è  inaccettabile e né i civili palestinesi né quelli israeliani dovrebbero essere presi di mira. La sicurezza del personale delle Nazioni Unite e degli operatori umanitari deve essere garantita.

Anche Zhang ha espresso le gravi preoccupazioni della Cina sulle conseguenze dell’imposizione di un assedio totalesu Gaza da parte di Israele e sull’ordine di un’evacuazione di emergenza di 24 ore della popolazione nel nord di Gaza. La Cina chiede a Israele di ascoltare gli appelli della comunità internazionale e del Segretario Generale delle Nazioni Unite per fermare la punizione collettiva del popolo di Gaza, in modo evitare di esacerbare artificialmente i disastri umanitari.

L’ambasciatore Zhang ha affermato che la Cina sostiene discussioni attive su un corridoio umanitario a Gaza e la conclusione di accordi fattibili in tempi brevi e apprezza gli sforzi dell’Egitto e degli altri paesi interessati a questo riguardo. La Cina sostiene gli sforzi diplomatici per garantire che la sicurezza e le esigenze umanitarie degli ostaggi possano essere garantiti e che possano essere rilasciati e riportati a casa sani e salvi il più rapidamente possibile.

L’ambasciatore Zhang ha sottolineato che i mezzi militari non risolveranno la questione israelo-palestinese. La violenza per la violenza porterà solo a un circolo vizioso senza fine. La via d’uscita fondamentale risiede nella ripresa anticipata di veri colloqui di pace per realizzare i diritti inalienabili del popolo palestinese e la coesistenza pacifica dei due Stati, Palestina e Israele. Nell’affrontare la crisi in corso, la comunità internazionale deve aderire alla direzione fondamentale della soluzione dei due Stati, lavorare per un consenso più ampio e formulare un calendario e una road map a tal fine.

Zhang ha concluso che le Nazioni Unite devono svolgere il proprio ruolo e il Consiglio di sicurezza deve dimostrare i propri impegni creando rapidamente consenso, inviando un messaggio forte e chiaro e adottando misure pratiche per promuovere un cessate il fuoco e prevenire disastri umanitari.

Il ministro degli Esteri brasiliano Mauro Vieira, il cui Paese presiede la presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza, ha affermato di aver interrotto un viaggio per essere a New York e poter partecipare alla riunione: “ll Brasile continuerà a lavorare a stretto contatto con tutte le delegazioni mirando ad una posizione unitaria del Consiglio sulla situazione”. A tarda sera circolavano notizie che indicavano che i diplomatici del governo del presidente Lula stessero preparando una risoluzione simile a quella russa ma più specifica a riguardo sopratutto del gruppo terrorista Hamas, nominandolo direttamente cosa che invece mancava del tutto nella bozza di Mosca.

Una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite necessita di almeno nove voti a favore e nessun veto da parte dei cinque membri permanenti (Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Cina o Russia). Gli Stati Uniti hanno tradizionalmente protetto il loro alleato Israele da qualsiasi azione del Consiglio di Sicurezza che è percepita contro i suoi interessi.

Prima di entrare alla riunione del Consiglio di Sicurezza, il Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres aveva parlato ai giornalisti dicendo che “anche le guerre hanno delle regole” e che avrebbe ribadito la protezione dei civili che non devono essere “usati come scudi”. Guterres ha anche aggiunto che la situazione a Gaza è molto pericolosa, con un :sistema sanitario sull’orlo del collasso” e “obitori sopraffatti” di cadaveri mentre nell’enclave palestinese sotto assedio manca l’elettricità e l’acqua.

Intanto venerdì l’ambasciatore palestinese alle Nazioni Unite Riyad Mansour aveva lanciato un appello al segretario generale Guterres per fermare il “crimine contro l’umanità” da parte di Israele, dopo che quest’ultima aveva avvertito quasi la metà della popolazione della Striscia di Gaza di trasferirsi mentre pianifica un assalto. “Deve fare di più. Ciò che è stato fatto non è sufficiente. Abbiamo bisogno che tutti noi facciamo di più per fermare questo crimine contro l’umanità”, aveva detto ai giornalisti il rappresentante palestinese prima di un incontro degli ambasciatori del Gruppo arabo alle Nazioni Unite.

 

 

 

 

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Stefano Vaccara

Stefano Vaccara

Giornalista e scrittore. Nato e cresciuto in Sicilia, laurea a Siena, master a Boston. L'incontro col giornalismo avviene in America con Il Giornale di Montanelli, America Oggi e USItalia weekly. Dal Palazzo di Vetro oggi racconta l’ONU dopo aver fondato e diretto La Voce di New York dal 2013 a gennaio 2023 I’m Sicilian, born in Mazara del Vallo and raised in Palermo. I studied history in Siena and went to graduate school at Boston University. While in school, I started to write for Il Giornale di Montanelli. I then got a full-time job for America Oggi and moved to New York City. My dream was to create a totally independent Italian paper in New York to be read all over the world: I finally founded La VOCE di New York. In 2018 I won the "Amerigo Award". I’m a journalist, but I’m also a teacher. I love both. I cover the United Nations, and I correspond from the UN for Radio Radicale in Rome. I teach Media Studies and also a course on the Mafia, not Hollywood style but the real one, at Lehman College, CUNY. I don't believe in "comfortable truth" and so I wrote the book "Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination" (Enigma Books 2013 e 2015). I love cooking for my family. My favorite dish: spaghetti con le vongole.

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