Ha lasciato le Nazioni Unite sette anni fa, dopo due mandati consecutivi. Ban Ki Moon, oggi impegnato nella conduzione della fondazione che porta il suo nome, è stato ospite della International Association of Permanent Represetatives to the United Nations per ricevere un premio legato alle sue attività di promozione del multilateralismo.
“Il mondo è molto cambiato dal 2015 – ha detto l’Ex Segretario Generale dell’ONU ricevendo il riconoscimento dal Rappresentante Permanente della Namibia Neville Gertze e dal presidente onorario della IAPR Daniele Bodini – e le sfide a cui ci troviamo di fronte sono tante. Nello scenario di oggi abbiamo guerre che distruggono i Paesi e una crisi climatica che rischia di distruggere il pianeta”.
È proprio sull’ambiente che Ban Ki Moon mette l’accento nel suo discorso. L’ex SG riprende le parole di Antonio Guterres, che parlando a New York ha descritto il caldo intenso nell’emisfero settentrionale come una “crudele estate”. “Per l’intero pianeta è un disastro – ha detto all’ONU durante l’estate – il cambiamento climatico è qui, è terrificante e per gli scienziati è inequivocabile che la colpa sia dell’uomo. Le conseguenze sono evidenti e tragiche: bambini travolti dalle piogge monsoniche, famiglie in fuga dalle fiamme, lavoratori svenuti per il caldo torrido”.

Sulla scia di Guterres, Ban Ki Moon ha chiesto ai leader e agli ambasciatori presenti in sala di non restare a guardare, ma anzi prendere decisioni concrete. Non c’è più tempo per le esitazioni, le scuse e le attese, “Non si può sperare che siano sempre gli altri a muoversi per primi”.
Il diplomatico sudcoreano, che durante il suo incarico dal 2006 al 2017 ha messo costantemente in evidenza l’importanza della diplomazia multilaterale come strumento cruciale per la risoluzione pacifica dei conflitti e il progresso sostenibile, parlando a Park Avenue dopo sette anni lontano dal Palazzo di Vetro è tornato sui temi cardine del suo mandato. “Il mondo è diventato sempre più interconnesso e interdipendente ed è evidente come ogni questione globale possa essere risolta soltanto attraverso un approccio collaborativo che coinvolga tutte le nazioni. Le Nazioni Unite anche oggi continuano ad essere una piattaforma per il dialogo e la cooperazione internazionale”.
Durante la serata, gli interventi della Vice Segretaria Generale Amina Mohamed, dei rappresentanti permanenti di Namibia e Unione Europea hanno riconosciuto e celebrato l’eredità lasciata da Ban Ki Moon, che con la sua fondazione lavora per contribuire a un futuro migliore conducendo ricerche accademiche e portando avanti poste politiche in merito agli obiettivi di sviluppo sostenibile e promuovendo attività per stabilire valori e visioni orientate ai giovani, alle donne e ai diritti umani.