Prima conferenza stampa per Dennis Francis, l’ambasciatore di Trinidad e Tobago che da pochi giorni siede sullo scranno più alto dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il Presidente di UNGA77, incontrando i giornalisti al Palazzo di Vetro, ha detto che promuovere l’azione per il clima, intensificare gli sforzi per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) e porre fine alla guerra in Ucraina, sono stati in cima all’agenda della Settimana di alto livello dell’Assemblea generale appena conclusa.
Francis, con il suo particolare stile di scandire lentamente le frasi facendo lunghe pause, come per dare più enfasi alle sue parole, ha detto ai giornalisti che dalla tribuna della AG hanno parlato 189 leader, “un aumento davvero impressionante negli ultimi anni”. Ventuno erano donne, ovvero una in meno rispetto all’anno precedente.
E’ stato il Presidente dell’Assemblea ha convocare la seconda piattaforma annuale delle donne leader, che si è svolta dal 19 al 26 settembre. L’attenzione si è concentrata sul ruolo delle donne nel raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, che mirano a realizzare un mondo più giusto, equo e più verde entro il 2030.
“Questi leader hanno dimostrato perché è così importante riconoscere ed elevare i talenti e le prospettive di metà dell’umanità nell’affrontare le sfide di oggi”, ha affermato Francis. A chi gli chiedeva se a concorrere per il posto decimo Segretario Generale dell’ONU (il nono è Antonio Guterres e il suo mandato scade tra meno di tre anni) dovrebbero essere solo candidate donne, perché finora mai nessuna è stata eletta al prestigioso incarico, Francis ha replicato: “No, non credo sia giusto che una donna sia eletta solo perché concorre sono con altre donne. Ci devono essere anche gli uomini a candidarsi, perché la prima elezione di una donna deve avvenire nel modo che lanci un significato corretto. Poi, certamente io spererò che vinca una candidata donna”.

Ad un certo punto è stato chiesto se avesse un messaggio per il regime dei talebani, data la situazione in Afghanistan, dove i diritti delle donne sono calpestati: “A chi governa l’Afghanistan dico che non potete tornare indietro nel tempo, site anacronistici, le donne e le bambine afghane devono poter studiare e lavorare! Con i vostri decreti non solo non rispettate i diritti umani, ma si impedisce a metà della popolazione di contribuire allo sviluppo dell’Afghanistan. Senza le donne, quel paese non potrà mai farcela”.
Nel corso del dibattito si è parlato di come risolvere i conflitti in Africa, Medio Oriente, e soprattutto in Ucraina. Quando è stato chiesto al Presidente di UNGA78 cosa gli ha detto quando ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e, dopo, il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, il tono di Francis è stato deciso: “Sono stato inequivocabile quando ho detto che abbiamo bisogno di pace, che l’Ucraina ha bisogno di pace e che questa guerra deve finire, deve finire”.
Francis ha aggiunto che l’appello per un’azione climatica più forte è risuonato anche nella Sala dell’Assemblea Generale, nei suoi incontri con i leader e in due incontri di alto livello sulla mobilità climatica e sull’innalzamento del livello del mare. Nel frattempo, il vertice sugli obiettivi di sviluppo sostenibile e la conseguente dichiarazione politica hanno segnato l’inizio di una nuova fase di progressi accelerati per raggiungere i 17 obiettivi entro la scadenza.

Altri incontri di alto livello si sono concentrati sul finanziamento dello sviluppo e sulle questioni sanitarie, con i leader che hanno approvato la prima dichiarazione politica delle Nazioni Unite sulla prevenzione, preparazione e risposta alla pandemia.
I governi hanno inoltre riaffermato il diritto alla copertura sanitaria universale, fissato obiettivi per debellare la tubercolosi entro la fine del decennio e sottolineato la necessità di “un’azione seria” per eliminare le armi nucleari che ha definito “un dovere morale del nostro tempo”.
Francis ha anche risposto a domande su altre questioni di interesse globale sollevate durante il dibattito generale, come la riforma del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, i cui cinque membri permanenti – Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti – possiedono il diritto di veto che consente loro di bloccare qualsiasi risoluzione o decisione.
Noi gli abbiamo chiesto cosa ne pensasse della proposta, avanzata in una riunione del Consiglio tenutasi durante la settimana ad alto livello, del presidente ucraino Zelensky che ha suggerito di conferire all’Assemblea generale il potere di annullare i veti imposti da uno dei cinque membri permanenti. Francis non si è sbilanciato, ma ha affermato che il Consiglio è stato progettato per un mondo che non esiste più e che riformarlo non è un compito semplice.
“Dobbiamo ripensare la struttura del Consiglio di Sicurezza in modo che rappresenti in modo più adeguato le realtà attuali della politica globale. Sarà un processo che continuerà a impegnare la casa per qualche tempo”, ha detto.

Quando gli è stato chiesto se fosse convinto che i leader mondiali intraprenderanno le azioni necessarie per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030, il presidente dell’Assemblea generale ha puntato i riflettori sui media e sul loro importante ruolo nella società.
“Questi impegni sono stati presi in pubblico davanti a voi, che influenzate l’opinione pubblica”, ha affermato. “Come reagireste voi se scoprireste che nel tempo gli impegni presi qui dai paesi membri non sono stati effettivamente rispettati?”
Pur esprimendo la speranza che gli impegni sugli SDGs diventino realtà, Francis ha osservato che “alla fine, la prova del budino, come si suol dire, è nel mangiarlo”.