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September 13, 2023
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Guterres ai leader in arrivo per la UNGA78: è il tempo dei compromessi

Il Segretario Generale ONU, che incontrerà sia Zelensky che Lavrov, prevede il rilancio degli SDG; alla domanda sugli sbarchi a Lampedusa si appella all'UE

Stefano VaccarabyStefano Vaccara
Time: 7 mins read

“Le persone cercano nei loro leader una via d’uscita da questo caos, eppure le divisioni geopolitiche stanno minando la nostra capacità di risposta. Il mio appello ai leader mondiali è chiaro: non è il momento dell’indifferenza o dell’indecisione, ma è il momento di riunirsi per trovare soluzioni reali e pratiche. È tempo di scendere a compromessi per un domani migliore. La politica è compromesso, la diplomazia è compromesso, una leadership efficace è compromesso. I leader hanno la responsabilità di raggiungere un compromesso nel progettare il nostro futuro comune per il nostro bene comune. La prossima settimana a New York è il punto di partenza”.

Così il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, presentando ai giornalisti riuniti al Palazzo di Vetro, la 78 Assemblea generale delle Nazioni Unite, che si aprirà ufficialmente la prossima settimana a New York.

Per Guterres “la multipolarità può essere un fattore di equilibrio. Ma può anche portare a un’escalation di tensioni, frammentazione e peggio. Quindi, per riunire il nostro mondo multipolare, abbiamo bisogno di istituzioni multilaterali forti e riformate, ancorate alla Carta delle Nazioni Unite e al diritto internazionale”.

Poi ha proseguito, anticipando ancora i temi del suo discorso che farà la prossima settimana all’Assemblea Generale: “Le istituzioni multilaterali di oggi, create dopo la Seconda Guerra Mondiale, riflettono il potere e le dinamiche economiche di quel tempo e, pertanto, necessitano di riforme. So che le riforme riguardano fondamentalmente il potere – e ovviamente ci sono molti interessi e programmi contrastanti nel nostro mondo sempre più multipolare. Ma in un momento in cui le nostre sfide sono più connesse che mai, il risultato di un gioco a somma zero è che tutti ottengono zero”.

My appeal to world leaders at #UNGA next week is clear:

This is not a time for posturing or positioning.

This is not a time for indifference or indecision.

This is a time to come together for real, practical solutions. pic.twitter.com/3Tl7qOyiQ7

— António Guterres (@antonioguterres) September 13, 2023

“La prossima settimana riceverò il presidente Zelensky. Riceverò il presidente Erdogan. Riceverò il ministro Lavrov e ovviamente” la questione dell’accordo sull’export del grano nel Mar Nero “sarà sul tavolo”, ha detto il segretario generale dell’Onu durante la conferenza stampa. Alla specifica domanda se pensa di poter raggiungere dei risultati durante i colloqui, ha replicato dicendo di non essere ottimista o pessimista, ma “che rimango determinato a fare tutto il possibile per riportare l’accordo (del Black Sea Grain Initiative) in vita, facilitare l’esportazione del grano ucraino e, nel rispetto del regime di sanzioni, dei fertilizzanti russi”.

Il Segretario Generale ha ripetuto ai giornalisti la parola più usata nel suo discorso, “compromessi”, aggiungendo che dato che tra i paesi membri dell’ONU esistono diverse sensibilità, istituzioni politiche e culture per confrontarsi nelle relazioni internazionali, tutte le soluzioni ai gravi problemi del mondo potranno arrivare solo con il “compromesso”.

A chi chiedeva quali fossero le sue aspettative sul vertice di altro livello di UNGA78, quale svolta positiva potrebbe verificarsi la prossima settimana, Guterres non ha eluso la domanda: “Credo che la prossima settimana ci sarà un importante passo avanti nel creare le condizioni per salvare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG). Sono molto fiducioso che il vertice sugli SDG rappresenterà davvero un salto di qualità nella risposta ai drammatici fallimenti a cui abbiamo assistito fino ad ora in relazione all’attuazione degli SDG. Questo sarebbe il mio obiettivo più importante in relazione alla prossima settimana qui a New York”.

UN Secretary General Antonio Guterres (right) during the press conference at the UN Headquarters. Left his spokesperson, Stephane Dujarric (Photo VNY)

Quando un altro giornalista gli ha chiesto qualche dettaglio in più su come l’ONU intende salvare gli SDG, il Segretario Generale ha rivelato di più: “L’iniziativa più importante che abbiamo avuto in relazione al salvataggio degli SDG è stata la proposta di uno stimolo per gli SDG. E sono stato incoraggiato dal fatto che la riunione del G20 abbia accolto favorevolmente lo stimolo sugli obiettivi di sviluppo sostenibile. E sono molto fiducioso che la dichiarazione del Summit sugli SDG sarà molto positiva anche in relazione allo stimolo sugli SDG. Ciò significa un’ampia gamma di misure in relazione al debito, in relazione ai finanziamenti agevolati, in relazione alla capitalizzazione e, allo stesso tempo, il cambiamento del modello di business delle banche multilaterali di sviluppo per dare loro più risorse e per consentire loro di essere molto più efficaci nel mobilitare finanziamenti privati ​​insieme alle loro azioni. Quindi il ventaglio di proposte è ampio”. 

Guterres ha quindi chiarito: “Alcune di queste proposte sono, direi, completamente nuove e rappresentano un cambiamento significativo nel modo in cui le cose vengono fatte oggi e il modo per superare il fatto che abbiamo un drammatico divario nel finanziamento dei paesi in via di sviluppo. E la mia forte speranza è che il vertice sia in grado di sostenere lo stimolo agli obiettivi di sviluppo sostenibile e che poi saremo in grado, in collaborazione con molti altri attori, di mettere in atto misure per garantirne l’attuazione”.

Secretary-General António Guterres rings the Peace Bell during the ceremony held at UN headquarters in observance of the 42nd Anniversary of the International Day of Peace (21 September). The theme of the International Day of Peace of 2023 is “Actions for peace: Our ambition for the #GlobalGoals”. (UN Photo/Cia Pak)

Quando sul cambiamento climatico gli è stato fatto notare di essere stato accusato di usare una retorica incendiaria, quando per esempio ha usato l’espressione “il pianeta sta bollendo”, Guterres non ha accettato la critica e ha ribattuto: “Non ho usato alcuna retorica estrema. Sto solo dicendo la verità. E credo che non sia possibile combattere il cambiamento climatico se ignoriamo la verità. E la verità è che il cambiamento climatico sta avendo impatti davvero devastanti in tutto il mondo, e lo abbiamo visto. Ora, ogni volta che dico questo, dico anche che ci sono motivi di speranza, perché non è ancora troppo tardi. E dobbiamo sfruttare la consapevolezza di quanto sia drammatica la situazione per mobilitare le risorse e la volontà politica per fare ciò che può essere fatto, perché è possibile farlo, ovvero restare a 1,5 gradi come limite di crescita della temperatura alla fine del secolo. E, naturalmente, utilizzare tutti gli strumenti possibili e lo stoccaggio del carbonio è uno di questi strumenti. Ma detto questo, è anche importante dire che quando si parla di nuovi strumenti, questi sono benvenuti per incrementare i nostri sforzi, ma non devono essere un pretesto per ridurre il nostro impegno nella mitigazione, perché per il momento questa è la principale strumento di cui disponiamo per garantire il contenimento del riscaldamento globale”.

Secretary-General António Guterres (seated at dais) briefs reporters ahead of the seventy-eighth session of the United Nations General Assembly debate. Standing at the podium at left is Stéphane Dujarric, Spokesperson for the Secretary-General.
“Next week begins the greatest G of all – the G-193 – the High-Level Week of the General Assembly.  
It is a one-of-a-kind moment each year for leaders from every corner of the globe to not only assess the state of the world – but to act for the common good. Action is what the world needs now,” said the Secretary-General. (UN Photo/Manuel Elías)

Alla nostra domanda sugli sbarchi delle ultime ore a Lampedusa che stanno travolgendo per numero ogni record avvenuto sull’isola siciliana, se li considerasse – soprattutto quelli provenienti dalla Libia – di rifugiati e se l’Italia e l’Europa avessero fatto finora tutto quello che è nelle loro possibilità per provvedere al fenomeno, il Segretario Generale – che è stato anche Alto Commissario dell’UNHCR, l’agenzia ONU per i Rifugiati  – ha risposto invitando l’Unione Europea a non lasciare Roma da sola a confrontarsi con la crisi: “Credo che l’ultimo flusso provenga più dalla Tunisia che dalla Libia. Queste sono almeno le informazioni che ho. Ora la domanda dovrebbe essere posta all’Alto Commissario per i rifugiati, perché è lui l’autorità in materia. E rispetto sempre la sua autorità. Ma penso che stiamo assistendo, quando guardiamo al Mediterraneo, ad un flusso misto, abbiamo persone che sono chiaramente rifugiati in linea con la convenzione del ’51 e abbiamo persone che si sono spostate essenzialmente per ragioni economiche. Entrambi hanno bisogno di vedere rispettati i loro diritti umani. Ma ovviamente i rifugiati, oltre ai loro diritti umani generali, hanno i diritti definiti dalla Convenzione del ’51. Quindi ci sono i rifugiati, ci sono i migranti. E c’è un modo per distinguere: la determinazione dello status di rifugiato. E i paesi europei hanno regole che consentono di prendere questa decisione”. Quindi ecco che Guterres ha richiamato l’Europa alle sue responsabilità: “Ma vorrei anche dire che rispetto a questi flussi è essenziale avere la solidarietà europea. È fondamentale avere l’assunzione di una responsabilità europea. Perché lo sforzo non può essere fatto solo nei Paesi che sono ai confini dell’Europa. Lo sforzo deve essere condiviso da tutti i paesi europei. E questo è un aspetto su cui, quando ero Alto Commissario per i Rifugiati e ora come Segretario Generale, continuo a insistere. Questo è un problema che non riguarda solo i paesi che ricevono questo flusso. È un problema del continente europeo e in particolare dell’Unione Europea, e devono esserci meccanismi di solidarietà e di condivisione degli oneri efficaci in questo senso”.

Hotspot di #Lampedusa ore 22 del 13 settembre. Forze dell’ordine e #CroceRossa allo stremo.#Italy pic.twitter.com/cvexgnIL0p

— Elena Testi (@elenatesti) September 13, 2023

Sugli spazi democratici nel mondo che si allontanano e appaiono in fase di erosione, come in America Latina, dove ci sono stati tentativi per cercare di sovvertire le democrazie e i valori democratici, Guterres ha replicato: “Questa è davvero una questione centrale. Stiamo assistendo in molti paesi del mondo a governi che restringono lo spazio civico, i diritti di opposizione, i diritti di stampa, minando la natura democratica dei regimi. E stiamo vedendo che anche nei paesi democratici, a causa della disinformazione, dell’incitamento all’odio, della polarizzazione e di molti altri aspetti, stiamo vedendo come la democrazia possa essere minata dall’interno. Queste sono quindi le due principali preoccupazioni che abbiamo, e credo che sia estremamente importante combattere coloro che abusano della loro autorità per limitare la democrazia, ma anche affrontare le cause profonde della perdita di fiducia nelle società democratiche che stanno minando anche il funzionamento di quelle società democratiche, almeno in molti paesi del mondo”.

Mentre Guterres rispondeva ai giornalisti, il presidente della Russia Vladimir Putin e il leader coreano Kim Jon-Un si incontravano. Quindi al Segretario Generale dell’ONU è stato chiesto quale fosse il suo messaggio riguardo all’avanzamento del programma nucleare della Corea del Nord. “Ho due messaggi” ha replicato Guterres. “Primo messaggio. È assolutamente essenziale rispettare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e [la Repubblica Popolare Democratica di] Corea ha violato tali risoluzioni del Consiglio di Sicurezza. E recentemente, credo ieri, abbiamo avuto due nuovi missili… e in secondo luogo, qualsiasi forma di cooperazione di qualsiasi paese con la Corea [della Repubblica Popolare Democratica di] deve rispettare il regime di sanzioni imposto dal Consiglio di Sicurezza. E questo ovviamente è estremamente rilevante nel caso che hai menzionato”.

Secretary-General António Guterres (at podium) addresses a wreath laying ceremony commemorating the 62nd anniversary of the death of former Secretary-General Dag Hammarskjöld. “With passion and compassion, courage and curiosity, diplomatic skill and boundless stamina, Dag Hammarskjöld lived – and died – for the ideals of our United Nations,” said the Secretary-General.            (UN Photo/Manuel Elías)

Quando notando che tra i paesi del P5 – USA, Russia, Cina, Francia, UK – ci sia un solo leader in arrivo a New York (Biden, ndr), è stato chiesto cosa direbbe ai leader del Sud del mondo che temono che la settimana ad alto livello non abbia abbastanza impatto per dare seguito alle loro richieste, il Segretario Generale ha replicato: “Non penso che sia perché abbiamo o non abbiamo un leader di un paese che la settimana ad alto livello sia più o meno rilevante. Ciò che conta sono gli impegni che i governi sono pronti ad assumere rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile, in relazione a molti altri aspetti di questa settimana. Quindi questa non è una fiera della vanità. A proposito, verranno molti capi di Stato e di governo. Posso darti le statistiche o forse puoi fornire le statistiche. Ma non è questo ciò che conta. Ciò che conta non è la presenza di questo o quel leader. Ciò che conta è l’impegno dei rispettivi governi rispetto agli obiettivi del vertice”.

 

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Stefano Vaccara

Stefano Vaccara

Giornalista e scrittore. Nato e cresciuto in Sicilia, laurea a Siena, master a Boston. L'incontro col giornalismo avviene in America con Il Giornale di Montanelli, America Oggi e USItalia weekly. Dal Palazzo di Vetro oggi racconta l’ONU dopo aver fondato e diretto La Voce di New York dal 2013 a gennaio 2023 I’m Sicilian, born in Mazara del Vallo and raised in Palermo. I studied history in Siena and went to graduate school at Boston University. While in school, I started to write for Il Giornale di Montanelli. I then got a full-time job for America Oggi and moved to New York City. My dream was to create a totally independent Italian paper in New York to be read all over the world: I finally founded La VOCE di New York. In 2018 I won the "Amerigo Award". I’m a journalist, but I’m also a teacher. I love both. I cover the United Nations, and I correspond from the UN for Radio Radicale in Rome. I teach Media Studies and also a course on the Mafia, not Hollywood style but the real one, at Lehman College, CUNY. I don't believe in "comfortable truth" and so I wrote the book "Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination" (Enigma Books 2013 e 2015). I love cooking for my family. My favorite dish: spaghetti con le vongole.

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