Le cosiddette elezioni tenute dalla Russia nelle aree occupate dell’Ucraina “non hanno basi legali”, ha detto venerdì al Consiglio di Sicurezza, Miroslav Jenča, Segretario generale aggiunto dell’ONU per l’Europa, ribadendo la posizione del Segretario generale delle Nazioni Unite secondo cui “qualsiasi annessione del territorio di uno Stato da parte di un altro Stato derivante dalla minaccia o dall’uso della forza è una violazione dei principi della Carta e il diritto internazionale”.
La Russia aveva annunciato che terrà le elezioni per le legislature installate dalla Russia dall’8 al 10 settembre nelle aree che sostiene di aver annesso lo scorso anno. La comunità internazionale non riconosce il tentativo di annessione dei territori da parte del Cremlino, avendo votato a stragrande maggioranza nell’Assemblea generale delle Nazioni Unite lo scorso ottobre per respingerlo con un voto di 143 a 5.
Così venerdì il Consiglio di Sicurezza era riunito dalla presidenza dell’Albania per dimostrare ai russi che l’organizzazione di queste elezioni era una farsa che mortificava ancora una volta la carta dell’ONU.
Jenča ha ricordato il “tentativo illegale” da parte della Russia di annettere le regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhya, “attraverso l’organizzazione dei cosiddetti referendum illegali” nel settembre dello scorso anno. “Desidero ribadire che le Nazioni Unite restano pienamente impegnate a garantire la sovranità, l’indipendenza, l’unità e l’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale, estendendosi alle sue acque territoriali”, ha affermato il rappresentante dell’ONU.
Il rappresentante di Antonio Guterres – che si trova al G20 – ha anche sottolineato che la Russia, in quanto potenza occupante, è obbligata ai sensi del diritto internazionale umanitario “a rispettare, a meno che non venga assolutamente impedita, le leggi dell’Ucraina in vigore nelle aree che occupa. Continuiamo a condannare qualsiasi azione che potrebbe ulteriormente aggravare o peggiorare la situazione”.
“Purtroppo, un anno dopo, in mezzo ai continui intensi combattimenti e agli attacchi inaccettabili contro i civili ucraini e le infrastrutture civili, questi ultimi tentativi illegali di organizzare nuovi cosiddetti processi elettorali nelle aree occupate dell’Ucraina minano ulteriormente le prospettive di pace”, ha aggiunto Jenca.

L’alto funzionario delle Nazioni Unite ha espresso preoccupazione per i bisogni umanitari e la situazione dei diritti umani nelle aree occupate dalla Russia, nonché per la mancanza di accesso. “L’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia […] continua a infliggere sofferenze su vasta scala al popolo ucraino che affronta quotidianamente, intensificando gli attacchi contro i civili e le infrastrutture civili”, ha affermato per poi aggiungere: “Gli attacchi diretti contro i civili e le infrastrutture civili, compresi gli oggetti necessari per la produzione e la distribuzione del cibo, sono vietati dal diritto internazionale”.
Da febbraio 2022, l’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha documentato 26.717 vittime civili, di cui 9.511 uccisi e 17.206 feriti. Almeno 549 bambini sono stati uccisi e altri 1.166 feriti. Proprio questa settimana, un attacco missilistico russo contro un mercato affollato di Kostiantynivka, nella regione di Donetsk, ha causato la morte di 16 persone, tra cui un bambino. Anche le strutture agricole e portuali dell’Ucraina sono state soggette a “attacchi continui e implacabili”, ha affermato Jenča, aggiungendo che gli attacchi russi, dopo la decisione di non estendere l’Iniziativa del Mar Nero, “rischiano di avere conseguenze di vasta portata per la sicurezza alimentare globale”.
Intanto l’Ucraina non riconoscerà mai l’esito di quelle che il suo ambasciatore all’ONU ha definito elezioni farsa, esortando la comunità internazionale a imporre nuove dure sanzioni alla Russia: ”Mentre i terroristi costringono gli ostaggi a leggere un testo preparato davanti alla telecamera, la Russia fa partecipare la popolazione civile rimasta nei territori occupati a un’espressione scenica di libero arbitrio”, ha detto l’ambasciatore Sergiy Kyslytsya al Consiglio di Sicurezza.

Ma l’ambasciatore russo Vassily Nebenzia, impermeabile agli attacchi, ha sostenuto che le elezioni per i rappresentanti dei parlamenti regionali e degli organi municipali sarebbero necessarie e si stanno svolgendo regolarmente: “Certamente, affinché queste quattro regioni possano integrarsi pienamente nella Russia dal punto di vista legale e amministrativo, hanno bisogno delle autorità normali che abbiano gli stessi poteri degli altri soggetti della Federazione Russa”, ha sostenuto l’ambasciatore russo.
Nessun membro del Consiglio ha appoggiato la mossa russa, ma alcuni interventi sono stati più morbidi nel condannarla. Tuttavia, tutti hanno ricordato le azioni intraprese dall’Assemblea Generale, respingendo l’annessione e i tentativi di referendum, e hanno avvertito che le elezioni potrebbero compromettere ancora di più una soluzione pacifica del conflitto.
Gli Stati Uniti, nell’attaccare la mossa di Mosca, hanno definito il voto una trovata propagandistica che avrebbe predeterminato e manipolato i risultati: “Il Cremlino si sta affrettando a fabbricare successi elettorali per nascondere al popolo russo le sue perdite militari in Ucraina”, ha detto al consiglio il vice ambasciatore americano all’ONU Robert Wood. “Il Cremlino sa benissimo che le sue elezioni in Ucraina sono una completa frode”.

Anche l’Italia, che non fa parte dei Quindici ma come altri paesi ha chiesto di intervenire, ha ribadito che “non riconoscerà mai i risultati falsificati delle elezioni illegittime organizzate dalla Russia nei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina”. Quello dell’ambasciatore Maurizio Massari, al Consiglio di Sicurezza, è stato tra i discorsi più critici nei confronti della Russia: “Signor Presidente”, ha esordito il diplomatico italiano, “l’Italia si allinea pienamente alla dichiarazione rilasciata dall’Unione Europea e desidera aggiungere alcune considerazioni a titolo nazionale. Lungi dall’essere un esercizio di democrazia e autodeterminazione, le cosiddette elezioni illegittime organizzate dalla Russia nei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina si stanno svolgendo tra diffuse e sistematiche violazioni dei diritti umani e intimidazioni. È evidente che rappresentano soltanto un tentativo di fingere la pratica democratica e di imporre con la coercizione e la forza militare i piani imperialistici della Russia”.
Poi Massari ha aggiunto: “Sia chiaro, l’Italia non riconoscerà mai i risultati falsificati delle elezioni illegittime organizzate dalla Russia nei territori temporaneamente occupati dall’Ucraina, così come non ha riconosciuto e non riconoscerà mai il tentativo illegale di annessione di tutti i territori ucraini temporaneamente occupati dalla Russia, e invita tutti gli Stati a fare altrettanto. Non consideriamo questa una scelta discrezionale per gli stati, ma piuttosto un obbligo comune ai sensi del diritto internazionale”.
At #UNSC, 🇮🇹 confirms it will never recognize the “elections” Russia staged in 🇺🇦 temporarily occupied territories. Unwavering support to Ukraine & its reconstruction, a priority of Italy’s G7 Presidency in 2024 & as host of 🇺🇦 Recovery Conference in 2025👉https://t.co/iaFSd95mWR pic.twitter.com/SvmeO7YevQ
— Italy UN New York (@ItalyUN_NY) September 8, 2023
Continuando con tono severo, l’ambasciatore Massari ha ribadito che “l’Italia condanna con la massima fermezza i continui e brutali attacchi della Russia contro infrastrutture e città civili in tutta l’Ucraina, così come il completo disinteresse della Russia per l’appello che sale da tutti i Paesi membri a mettere fine alla sua invasione su larga scala, non provocata e illegale dell’Ucraina. Non ci deve essere impunità per i responsabili di crimini di guerra e altre atrocità. La Russia dovrà infine rispondere dei pesanti danni causati dalla sua guerra di aggressione”.
Poi l’ambasciatore italiano ha ringraziato “il Country Team delle Nazioni Unite per l’ampio lavoro svolto sul campo e per aver condiviso questa settimana importanti spunti di riflessione durante la sua visita a New York. L’Italia sostiene pienamente tutti gli attori umanitari che stanno lavorando instancabilmente per garantire la protezione della popolazione e che l’assistenza vitale sia a portata di mano. Deve essere garantito un accesso rapido, sicuro e senza ostacoli all’assistenza umanitaria per coloro che ne hanno bisogno in Ucraina”.

Infine Massari, rivolgendosi ancora una volta verso la presidenza del Consiglio dove era seduto l’ambasciatore albanese Ferit Hoxha, ha detto: “l’Italia è impegnata per la sovranità, l’indipendenza, l’unità e l’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti. Il sostegno all’Ucraina sarà una delle priorità principali della nostra Presidenza del G7 del prossimo anno e siamo determinati a continuare a farlo finché sarà necessario per raggiungere una pace giusta, globale e duratura”. Poi il rappresentante dell’Italia ha concluso: ”Ci concentreremo sulla ricostruzione dell’Ucraina, fianco a fianco, anche organizzando la Conferenza sulla ripresa dell’Ucraina in Italia nel 2025. Getteremo le basi per un’Ucraina indipendente e prospera all’interno della nostra comune famiglia europea”.