L’inviato speciale ONU per il Sahara Occidentale, Staffan de Mistura, per la prima volta da quando è stato nominato all’incarico, sta viaggiando da lunedì nel territorio conteso nel tentativo di far avanzare un processo di pace sostenibile che si trascina da mezzo secolo tra il Fronte Polisario – che punta alla totale indipendenza – e il Marocco che non rinuncia a rivendicare la sua sovranità. Secondo un comunicato distribuito lunedì dal portavoce del Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres, de Mistura “non vede l’ora di condurre visite nella regione e incontri, coinvolgendo tutti gli interessati prima della pubblicazione del rapporto del Segretario generale al Consiglio di sicurezza in ottobre”.
Nei prossimi giorni, l’inviato speciale dell’ONU conosciuto per le “mission impossible”, avrà incontri con autorità locali e notabili delle tribù Saharawi e attivisti civili. Guterres lo ha nominato suo inviato per il Sahara occidentale nell’ottobre 2021 e da allora il diplomatico italo-svedese ha visitato il Marocco due volte, nel gennaio e nel luglio 2022, visitando anche l’Algeria e la Mauritania, ma ancora non aveva messo piede sul territorio conteso.
Negli ultimi tempi de Mistura era stato oggetto di critiche per essersi sottratto a conferenze stampa con i giornalisti in varie occasioni – come quando aveva riferito al Consiglio di Sicurezza – dando anche spazio alle accuse di non aver fatto nulla in due anni per alleviare il conflitto. De Mistura, dal canto suo, si è difeso sostenendo che tenere un “profilo basso” fosse in quel momento la migliore strategia per cercare di raggiungere lo scopo: meno si sapeva pubblicamente delle trattative in corso, e più chance avrebbe avuto il difficile processo politico di muovere dei passi avanti.
L’ONU non riconosce formalmente né la sovranità del Marocco né quella del Fronte Polisario sul territorio conteso del Sahara Occidentale. Dopo che la Spagna si era ritirata dalla sua ex colonia nel 1975, il Marocco ha combattuto una guerra durata 15 anni con i separatisti del Fronte Polisario, sostenuto dall’Algeria. Nel 1991, le Nazioni Unite istituirono una missione di mantenimento della pace per monitorare un cessate il fuoco e organizzare un referendum sullo status del territorio. Il voto era stato fissato per il 1992 ma restò sospeso dopo che il Marocco rifiutò di accettare qualsiasi voto che consentisse l’indipendenza del territorio, ribadendo che era disponibile solo a concedere l'”autonomia”.

Nel 2006, il Marocco ha presentato il suo piano di autonomia del territorio, che dovrebbe consentire ai Saharawi di gestire i propri affari “democraticamente” attraverso organi legislativi, esecutivi e giudiziari, mentre Rabat continuerebbe a mantenere il controllo sulla difesa e sulla politica estera.
Da parte sua, l’ONU aveva accolto favorevolmente il piano, ma il Fronte Polisario ha respinto la proposta di Rabat continuando a chiedere uno Stato indipendente per il popolo Sahrawi. Da allora, numerosi colloqui sponsorizzati dalle Nazioni Unite non sono riusciti a raggiungere un accordo definitivo e ciascuna parte ha ulteriormente irrigidito le proprie posizioni.
Ma perché proprio adesso il viaggio di de Mistura, annunciato solo lo stesso giorno e dopo ben due anni di attesa? La visita di de Mistura nel Sahara occidentale avviene subito dopo l’incontro del vice segretario degli Stati Uniti, Josh Harris, con la leadership del Fronte Polisario a Tindouf, nel sud-ovest dell’Algeria. Dalle dichiarazioni del Dipartimento di Stato americano, Harris ha visitato Tindouf il 31 agosto per consultarsi con il leader del movimento separatista Polisario, Ibrahim Ghali, nonché anche con le agenzie presenti delle Nazioni Unite e delle organizzazioni non governative e umanitarie. “Harris ha sottolineato l’importanza del pieno sostegno e impegno con l’inviato personale delle Nazioni Unite, il segretario generale Staffan de Mistura, in uno spirito di realismo e compromesso, mentre intensifica gli sforzi per realizzare una soluzione politica duratura e dignitosa per il popolo del Sahara occidentale,” si legge nella dichiarazione condivisa su Twitter.
Da quando hanno riconosciuto la sovranità del Marocco sul territorio nel 2020, gli Stati Uniti hanno intensificato le azioni diplomatiche per prevenire un ulteriore deterioramento delle relazioni tra Marocco e Algeria, che da sempre supporta la causa del fronte Polisario. A causa delle costanti tensioni, l’Algeria nel 2021 ha interrotto i rapporti diplomatici con il Marocco.
De Mistura presenterà il suo rapporto finale sul conflitto il prossimo ottobre al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il rapporto sarà seguito da una riunione dei Quindici, nella quale gli stati membri saranno chiamati a votare per estendere il mandato di MINURSO, l’operazione di mantenimento della pace dell’ONU nella regione.

Quando al briefing giornaliero di martedì al Palazzo di Vetro abbiamo cercato di saperne di più sugli obiettivi immediati che il Segretario Generale Guterres si aspetta dalla missione di de Mistura nel territorio conteso del Western Sahara, il vice portavoce Farhan Haq ha replicato: “Quello che posso dire è che De Mistura attende con impazienza di approfondire ulteriormente le consultazioni con tutti gli interessati sulle prospettive di far avanzare in modo costruttivo il processo politico sul Sahara Occidentale nel corso di questi impegni regionali, e intende riferire sulla sua visite e i suoi impegni presso il Segretario Generale e il Consiglio di Sicurezza in ottobre”.