Al termine dell’esame periodico, il Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione razziale ha pubblicato in queste ore i risultati dell’analisi su Italia, Croazia, Namibia, Senegal, Turkmenistan e Uruguay. I feedback sulle misure che il governo italiano ha preso per combattere il razzismo non sono rassicuranti e il Comitato Onu invita l’Italia a punire chi ancora discrimina con discorsi d’odio e aggressioni fisiche.
Nel comunicato vengono sottolineati tre episodi in particolare. Ci sono ancora alcuni politici e funzionari governativi di alto livello che emarginano con parole d’odio minoranze etniche, come rom, sinti, africani. Poi ci sono anche “gli atti razzisti durante eventi sportivi, comprese aggressioni fisiche e verbali contro atleti di origine africana”: diverse partite durante la scorsa stagione sono state fermate o sospese a causa di cori o insulti contro certi giocatori. Ma a preoccupare soprattutto il Comitato Onu sono le ultime due norme approvate dal governo italiano: quella del 2018 sull’immigrazione e sulla sicurezza e la Legge Cutro del 2023. Entrambe prevedono delle “restrizioni legali durante le operazioni di ricerca e salvataggio in mare, che potrebbero impedire alle organizzazioni di salvare migranti, richiedenti asilo e rifugiati”.
Il Comitato Onu ha condannato questi atteggiamenti e ha chiesto all’Italia di prendere subito dei provvedimenti “per combattere la discriminazione nei confronti dei migranti, dei richiedenti asilo e dei rifugiati e tutelare il loro diritto alla vita, alla sicurezza e all’integrità fisica”.
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