Dopo 18 mesi di negoziati, sono stati liberati cinque funzionari dell’Onu che partecipavano alla missione del Dipartimento di sicurezza delle Nazioni Unite (UNDSS) in Yemen. Erano stati catturati dalle forze di al-Qaeda l’11 febbraio 2022 nella regione meridionale di Abyan in Yemen e trattenuti come prigionieri nella penisola araba. Akm Sufiul Anam, Mazen Bawazir, Bakeel Al-Mahdi, Mohammed Al-Mulaiki and Khaled Mokhtar Sheikh sono stati riportati sani e salvi dalle loro famiglie.
Il Segretario Generale Antonio Guterres ha espresso “estrema soddisfazione per aver messo fine a questo calvario”. E condanna chi ha commesso questo reato: “Il rapimento è un crimine inumano e ingiustificato”.
“C’è voluto tutto questo tempo perché è nell’interesse delle Nazioni Unite salvare le persone da questi crimini, soprattutto quando si tratta dei nostri funzionari di cui ne siamo i primi responsabili”, ha spiegato David Gressly, coordinatore della missione dell’Onu che risiede in Yemen e che ha volato con quattro funzionari yemeniti. Il quinto è stato accompagnato in Bangladesh dalla propria famiglia.
“Abbiamo negoziato a lungo la loro salvezza perché l’ONU non può né intende pagare i riscatti. Adesso l’importante è che i nostri funzionari passino del tempo con le proprie famiglie e si concentrino a rimettersi in sesto, soprattutto dal punto di vista psicologico”, ha aggiunto Gressly.