Fino a mercoledì sera sembrava che il colpo di stato in Niger fosse fallito; invece nella tarda notte un gruppo di ufficiali dell’esercito è apparso davanti alle telecamere per un annuncio, confermando di aver deposto il presidente Mohamed Bazoum mentre alcuni membri della stessa guardia presidenziale lo tenevano prigioniero con la sua famiglia nella capitale Niamey.
Il colonnello Amadou Abdramane, al fianco nove soldati in uniforme, ha detto: “Noi, forze di difesa e sicurezza, abbiamo deciso di mettere fine al regime che conoscete; questo per il continuo deterioramente della sicurezza e il malgoverno dell’economia e della società”. L’ufficiale ha annunciato l’entrata in vigore immediata di un coprifuoco dalle dieci di sera alle cinque della mattina fino a nuovo ordine. Disposta anche la chiusura dei confini nazionali. Il colonnello Abdramane ha aggiunto che i soldati hanno agito nel nome di un nuovo Consiglio per la salvaguardia della patria (Cnsp).
Così il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres giovedì, apparso davanti ai giornalisti per parlare della grave crisi climatica, ha nuovamente chiesto il rilascio del presidente del Niger Bazoum “immediatamente e senza condizioni”.
Secondo alcune informazione trapelate dal paese, il tentativo di golpe non ha l’appoggio dell’intero esercito, ma il capo dell’esercito ha annunciato di appoggiare la frangia dei militari che ha deposto il presidente democraticamente eletto.
Durante una conferenza stampa con i giornalisti al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite a New York giovedì, Guterres ha condannato ancora una volta con forza il tentativo di presa di potere militare e “l’assalto al governo democraticamente eletto”.
Yesterday I spoke to President Bazoum to express our full solidarity.
Now I want to speak directly to those detaining him: Release President @mohamedbazoum immediately and unconditionally. https://t.co/Mn7NV010eN
— UN Spokesperson (@UN_Spokesperson) July 27, 2023
L’ONU sostiene gli sforzi del blocco dell’Africa occidentale ECOWAS e dell’Unione africana (UA) “per ripristinare la democrazia”.
Anche l’ambasciatrice Linda Thomas-Greenfield, rappresentante degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, ha parlato giovedì con il presidente Bazoum per esprimere il suo forte sostegno al leader democraticamente eletto. Il suo portavoce Nate Evans ha detto che Thomas-Greenfield ha ribadito che gli Stati Uniti condannano – con la massima fermezza – ogni tentativo di prendere il potere con la forza. Ha anche comunicato che gli Stati Uniti sono fermi nel loro sostegno alla democrazia del Niger e sostengono l’azione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per ridurre la tensione, prevenire danni ai civili e garantire l’ordine costituzionale.
Giovedì, nonostante secondo le notizie fosse tenuto ancora prigioniero, anche il presidente Bazoum ha pubblicato un suo tweet , affermando che “i risultati duramente conquistati saranno salvaguardati. Ci penseranno tutti i nigeriani che amano la democrazia e la libertà”.
Les acquis obtenus de haute lutte seront sauvegardés.
Tous les nigériens épris de démocratie et de liberté y veilleront.#MB— Mohamed Bazoum (@mohamedbazoum) July 27, 2023
Guterres ha detto di aver parlato con il presidente mercoledì per esprimere la piena solidarietà delle Nazioni Unite. Poi rivolgendosi direttamente ai golpisti in Niger guardando la telecamera, il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha chiesto loro di smettere di ostacolare il governo democratico e di rispettare lo stato di diritto.
Dopo i colpi di stato nei vicini Mali e Burkina Faso avvenuti negli ultimi anni, provocati dall’ascesa di gruppi terroristici jihadisti in tutta la regione del Sahel, Guterres ha osservato che gli eventi di Niamey fanno parte di “una tendenza inquietante”.

“I successivi cambi di governo anticostituzionali stanno avendo effetti terribili sullo sviluppo e sulla vita delle popolazioni civili. Ciò è particolarmente evidente nei paesi già colpiti da conflitti, estremismo violento e terrorismo, nonché dagli effetti devastanti del cambiamento climatico”.
Intanto anche il capo dei diritti umani delle Nazioni Unite, Volker Türk, ha dichiarato in una dichiarazione di essere “scioccato e angosciato” dal colpo di stato in corso in Niger, aggiungendo che deve essere compiuto ogni passo per ripristinare l’ordine costituzionale.