Secondo un rapporto dell’Alto commissario per i diritti umani dell’Onu, ci sono “forti indizi” che oltre 500 civili siano stati massacrati dall’esercito del Mali e “personale militare straniero” durante un’operazione anti terroristica nel marzo 2022 a Moura, nella regione centrale di Mopti. Secondo il rapporto, la maggior parte delle vittime furono giustiziate in forma sommaria durante l’operazione militare, a cui avrebbero partecipato mercenari del gruppo Wagner. “Queste conclusioni sono estremamente inquietanti”, ha detto l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Volker Turk, ricordando che “le esecuzioni sommarie, gli stupri e la tortura durante i conflitti armati costituiscono crimini di guerra e potrebbero, a seconda delle circostanze, equivalere a crimini contro l’umanità”. “È essenziale – ha aggiunto – che le autorità maliane prendano tutte le misure necessarie per garantire che le forze del Paese coinvolte in operazioni militari, compreso il personale militare straniero sotto il loro controllo, rispettino pienamente le norme del diritto umanitario”.
Malian troops, foreign military personnel killed over 500 people during military operation in Moura in March 2022. New UN human rights report: https://t.co/OZF4fYy1Xn
— UN Human Rights (@UNHumanRights) May 12, 2023
L’operazione, che secondo le autorità militari era un’azione anti-terroristica contro Al-Qaeda nel Paese, iniziò il 27 marzo 2022, quando un elicottero dell’esercito aprì il fuoco contro la popolazione e decine di militari arrivarono sul posto, circondando gli abitanti di Moura e sparando contro coloro che cercavano di fuggire. L’esercito aveva dichiarato all’inizio di aprile 2022 di aver “neutralizzato” durante l’operazione più di 200 combattenti appartenenti a “gruppi terroristici armati” e di aver arrestato 51 persone con “ingenti quantità di armi e munizioni”. Nei giorni successivi, furono giustiziate circa 500 persone per mano delle forze maliane, con 238 vittime già identificate. Tuttavia, testimoni citati dall’inchiesta delle Nazioni Unite hanno riferito di aver visto “uomini bianchi armati” collaborare con l’esercito del Mali e persino supervisionare le operazioni. Inoltre, il rapporto Onu ha stabilito che durante l’operazione militare almeno 58 donne e ragazze furono violentate e decine di persone arrestate e sottoposte a torture e maltrattamenti nel corso degli interrogatori.