Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Onu
April 21, 2023
in
Onu
April 21, 2023
0

Lula e la “samba” con Putin

Il presidente "viaggiatore" del Brasile attira polemiche per le dichiarazioni sulla guerra tra Russia e Ucraina, ma quella brasiliana è una strategia di pace seria

Stefano VaccarabyStefano Vaccara
Lula, sono convinto che Bolsonaro abbia preparato un golpe

The President of Brazil, Luiz Inacio Lula da Silva presents the new ambassadors in Brasilia, Brazil, 03 February 2023. EPA/Andre Borges

Time: 6 mins read

Nei prossimi documenti “top secret” del Pentagono, della CIA, del Dipartimento di Stato, che prima o poi “goccioleranno” su internet, vorremmo leggere anche le analisi preparate per la Casa Bianca delle mosse geopolitiche del Brasile, il più potente paese americano dopo gli USA.

Tra i “pesi massimi” del mondo che in questi giorni preoccupano non poco l’amministrazione Biden, un ruolo di primo piano spetta al gigante del Sud America. Quando l’attuale presidente ex sindacalista Lula è tornato al potere sconfiggendo, in elezioni contestatissime, il presidente  ultra destra Jair Bolsonaro, alla Casa Bianca avranno tirato un sospiro di sollievo, dato che il leader uscente era stato – forse più nei modi che nei fatti – un fedele alleato di Trump, e per l’amministrazione Biden non averlo più al potere doveva certamente sembrare un vantaggio. Calcolo rivelatosi molto presto sbagliato.

Lula accolto dal presidente Joe Biden alla Casa Bianca  – Twitter, Joe Biden

Luiz Inacio Lula da Silva, si è dimostrato un osso ancora più duro da digerire per certe strategie globali perseguite dagli Stati Uniti, perché la politica estera di ogni paese, più che dalla personalità o dalle ideologie di chi guida le nazioni – Meloni ne dovrebbe sapere qualcosa-, viene soprattutto alimentata da improrogabili interessi nazionali, che sono certi e non cambiano con l’alternanza dei governi.

La guerra in Ucraina, con schieramenti “bianco o nero” fissati immediatamente nello scacchiere internazionale dalla Casa Bianca – o si è con l’Ucraina contro la Russia, o si è con Putin contro gli USA -, mentre ha trovato in Europa un consenso obbediente – almeno nelle cancellerie governative se non in tutta l’opinione pubblica – non è stato così nel resto del mondo. Non si deve andare fino a Pechino per trovare, se non della “comprensione” alle pseudo ragioni del regime di Putin all’invasione del 24 febbraio, la ricerca di mantenere una “neutralità” tra i combattenti che fa tanto arrabbiare chi si schiera “senza se e senza ma” con l’aggredita Ucraina.

Quindi ecco il gigante India, che fin dai primi giorni dell’invasione russa, quando ancora sedeva nel Consiglio di Sicurezza come membro non permanente (ripetendo un giorno sì e l’altro pure che vuole la riforma per essere promosso permanente),  non votare le risoluzioni americane contro la Russia “astenendosi”. Ecco addirittura la Turchia – membro NATO! – il cui autoritario presidente Erdogan mantiene costruttivi rapporti con il Cremlino per poter “mediare” prima una pace subito “silurata” dagli USA, e poi almeno quell’accordo per il grano del Mar Nero senza il quale in milioni avrebbero rischiato in Africa e non solo di morire di fame. Ecco il Sud Africa (un altro pretendente a membro permanente dell’UNSC), che sia nei discorsi ascoltati all’Assemblea Generale sulle risoluzioni presentate dagli USA e l’UE contro l’invasione russa dell’Ucraina, faceva certi “distinguo” fino a non votarle. Ecco quindi il Brasile di Lula, pure lui tra i maggiori pretendenti a salire di gradino nelle gerarchie dell’ONU, votare nel Consiglio di Sicurezza addirittura con Russia e Cina la risoluzione che voleva stabilire una commissione di inchiesta ONU sull’attacco al Nord Stream gas pipeline (risoluzione bocciata per l’astensione di tutti gli altri 12!).

Chinese President Xi Jinping (L) and Brazil’s President Luiz Inacio Lula da Silva review a guard of honor during a welcome ceremony at the Great Hall of the People in Beijing, China, 14 April 2023. EPA/KEN ISHII / POOL

Quindi appare esagerato, dopo il viaggio di Lula in Cina della settimana scorsa, darla come se fosse “sorprendente” la notizia della posizione “equidistante” del Brasile sulla guerra in Ucraina. Ma dove sta la novità? Anche alla Casa Bianca hanno fatto la mossa di mostrarsi “sorpresi”, commentando qualche giorno dopo le dichiarazioni del ministro degli Esteri brasiliano, Mauro Vieira, che lunedì a Brasilia aveva accanto il suo omologo russo, Sergei Lavrov. “Siamo rimasti colpiti dal tono della conferenza stampa del ministero degli Affari Esteri, che non ha usato un tono di neutralità ed ha suggerito che Stati Uniti ed Europa non sono interessati alla pace o condividono la responsabilità della guerra, questo è completamente sbagliato”, secondo le parole della portavoce di Biden alla Casa Bianca, Karine Jean-Pierre.

Critiche americane al Brasile che si aggiungevano a quelle mosse due giorni prima dal portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli USA, John Kirby, che aveva attaccato le dichiarazioni di Lula (“pappagallo della propaganda di Putin”) durante il suo viaggio in Cina e negli Emirati Arabi Uniti, in cui il presidente brasiliano aveva descritto la posizione di Washington “che incoraggia la guerra” e che con l’UE dovrebbe invece “incoraggiare la pace”.

Certo, Lula dopo aver ricevuto una valanga di critiche dall’Occidente, ha dovuto abbassare i toni, e ribadire che il Brasile denuncia “la violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina”, ma c’è un messaggio del presidente brasiliano che resta solido nelle cancellerie mondiali, sia di paesi piccoli che grandi: il Brasile non solo si riconosce come potenza più adatta per una mediazione di pace tra Russia e Ucraina (anche se quest’ultima ha già criticato l’iniziativa), ma anche si candida per guidare quel mondo, tanto stufo quanto terrorizzato, dal confronto da “guerra fredda” tra USA e Cina che ci avvicina ad una guerra mondiale fine del mondo.

The Security Council votes on a resolution, put forward by the Russian Federation, which would have established an international independent investigative commission into the September 2022 “acts of sabotage” committed on the Nord Stream gas pipeline in the Baltic Sea. By a vote of 3 in favour (Brazil, China, Russian Federation) to none against, with 12 abstentions, the Council rejected the draft resolution, owing to a lack of sufficient votes in favour. A view of council members voting in favour of the resolution.
(UN Photo/Eskinder Debebe)

Che gli USA di Biden abbiano esagerato, non solo in Ucraina, ma anche nella politica di confronto per la “supremazia” mondiale con la Cina, non lo dice solo Lula nei suoi viaggi all’estero, ma ormai è oggetto di discussione tra celebri prof. di università americane Ivy League, così come di Think Tank dell’establishment USA non certo mal disposti nei confronti dell’amministrazione Biden.

Lula può cavalcare questa politica “equidistante” tra Russia (o meglio Cina) e gli USA-NATO, perché avverte la popolarità di mezzo mondo, che non sono solo le isolette sperdute dell’Oceano Pacifico, ma giganti di continenti come India e Sud Africa. E infatti l’accelerazione sulla comunità economica di sviluppo intorno ai BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa), con la ricerca di una valuta di scambio commerciale alternativo al dollaro spinta proprio da Brasilia, fa ben capire che le “esternazioni” del Lula viaggiatore, non sono gaffe da ritrattare, ma strategie di politica estera seria di una delle potenze mondiali.

Come avevamo notato in un punto stampa al Palazzo di Vetro dell’ONU con il ministro italiano Antonio Tajani alla fine di un voto sull’Ucraina in Assemblea Generale che non ci sembrò affatto così “vittorioso”, la Russia non è più isolata come sembrava all’indomani dell’invasione dell’Ucraina. Anche l’Europa – come ha esternato Macron per primo – ne deve tener conto.

Il ministro degli Esteri della Federazione russa Sergei Lavrov durante un suo intervento al Consiglio di Sicurezza dell’ONU

Il Brasile di Lula (e anche senza Lula) vuole essere tra i maggiori paesi che incoraggiano gli scambi commerciali come alternativa alla guerra. Incoraggiare la pace significa questo, e il Brasile spingerà anche contro la strategia delle sanzioni, pensando non solo alla Russia ma anche a paesi come Iran e Nord Corea. Quando la prossima settimana al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite siederà nel posto della presidenza il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, fresco da un viaggio in Brasile, cercheremo di capire quante chance abbia questa strategia brasiliana per essere tra i principali mediatori per la fine dei conflitti militari di oggi e di domani.

Share on FacebookShare on Twitter
Stefano Vaccara

Stefano Vaccara

Sono nato e cresciuto in Sicilia, la chiave di tutto secondo un romantico tedesco. Infanzia rincorrendo un pallone dai Salesiani e liceo a Palermo, laurea a Siena, master a Boston. L'incontro col giornalismo avviene in America, per Il Giornale di Montanelli, poi tanti anni ad America Oggi e il mio weekly USItalia. Vivo a New York con la mia famiglia americana e dal Palazzo di Vetro ho raccontato l’ONU per Radio Radicale. Amo insegnare: prima downtown, alla New School, ora nel Bronx, al Lehman College della CUNY. Alle verità comode non ci credo e così ho scritto Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination (Enigma Books 2013 e 2015). Ho fondato e diretto (2013-gennaio 2023) La VOCE di New York, convinto che la chiave di tutto sia l’incontro fra "liberty & beauty" e con cui ho vinto il Premio Amerigo 2018. I’m Sicilian, born in Mazara del Vallo and raised in Palermo. I studied history in Siena and went to graduate school at Boston University. While in school, I started to write for Il Giornale di Montanelli. I then got a full-time job for America Oggi and moved to New York City. My dream was to create a totally independent Italian paper in New York to be read all over the world: I finally founded La VOCE di New York. In 2018 I won the "Amerigo Award". I’m a journalist, but I’m also a teacher. I love both. I cover the United Nations, and I correspond from the UN for Radio Radicale in Rome. I teach Media Studies and also a course on the Mafia, not Hollywood style but the real one, at Lehman College, CUNY. I don't believe in "comfortable truth" and so I wrote the book "Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination" (Enigma Books 2013 e 2015). I love cooking for my family. My favorite dish: spaghetti con le vongole.

DELLO STESSO AUTORE

Addio, Francesco: il Papa che indicò chi poteva ancora salvare il mondo

Addio, Francesco: il Papa che indicò chi poteva ancora salvare il mondo

byStefano Vaccara
Timothy Snyder sui pericoli per la democrazia nell’epoca dell’“Oracolo” Trump

Timothy Snyder sui pericoli per la democrazia nell’epoca dell’“Oracolo” Trump

byStefano Vaccara

A PROPOSITO DI...

Tags: Biden LulaBrasileBrazilBricsCina Brasileguerra in UcrainaJair BolsonaroLuiz Inácio Lula da SilvaLulaRussia BrasileSergei LavrovUSA Brasile
Previous Post

Il killer di Louisville ne è la prova: per gli squilibrati è semplice compiere una strage

Next Post

Tourism, Fashion and High-Tech: Giani Introduces Tuscany to Americans

DELLO STESSO AUTORE

Il “Doge” di Guterres: l’ONU si prepara alla tempesta Trump

Il “Doge” di Guterres: l’ONU si prepara alla tempesta Trump

byStefano Vaccara
Nel 2025 le Nazioni Unite compiono 80 anni: speriamo che se la cavino

Nel 2025 le Nazioni Unite compiono 80 anni: speriamo che se la cavino

byStefano Vaccara

Latest News

Chinese port / Ansa

China Exports to U.S. Grind to a Halt: No Ships Left Its Ports in Past 12 Hours

byGrazia Abbate
Porto e container in Cina / Ansa

Calo shock nei traffici tra Cina e USA, dazi e tensioni rallentano gli scambi

byGrazia Abbate

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Tourism, Fashion and High-Tech: Giani Introduces Tuscany to Americans

Tourism, Fashion and High-Tech: Giani Introduces Tuscany to Americans

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?