Mentre al Palazzo di Vetro dele Nazioni Unite di New York, quando abbiamo fatto una domanda sul nuovo “stato di emergenza” in vigore in Italia sui migranti la risposta del portavoce del Segretario Generale Guterres era stata “no comment”, giovedì dalla sede di Ginevra è invece arrivata la “stoccata” dell’ONU al governo Meloni. “Qualsiasi nuova politica nell’ambito dello stato di emergenza deve essere conforme agli obblighi dell’Italia in materia di diritti umani”. Questo è l’appello lanciato dall’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti umani (UNHCHR) Volker Turk che ha precisato che “il diritto alla vita e il divieto di respingimento non possono essere derogati, nemmeno in tali circostanze”. Turk, si legge nel comunicato sul sito Onu dell’Altro Commissariato per i diritti umani, “ha esortato il governo italiano ad abbandonare la nuova e severa legge adottata all’inizio dell’anno che limita le operazioni civili di ricerca e soccorso e ad astenersi dal criminalizzare coloro che sono coinvolti nel fornire assistenza salva-vita”.

“Stiamo assistendo – ha premesso Turk – ad un forte aumento del numero di persone disperate che mettono a rischio la propria vita” cercando di attraversare il Mediterraneo. Non possiamo permetterci di procrastinare e impantanarci in un nuovo dibattito sulla responsabilità. Sono in gioco vite umane”.
“L’esperienza ci insegna che adottare una linea più dura per frenare la migrazione irregolare non impedirà le partenze, ma porterà invece a più sofferenze umane e morti in mare”, ha proseguito l’Alto commissario ai diritti umani dell’ONU, ricordando che sarebbe molto più saggio per i Paesi offrire “percorsi sicuri e regolari per la migrazione per evitare morti inutili”.
Turk ha almeno elogiato “gli sforzi della Guardia costiera italiana, che da venerdì ha salvato circa 2.000 persone”.
In Italia quest’anno sono arrivati circa 31.300 migranti, rispetto ai circa 7.900 dello stesso periodo dell’anno scorso. Martedì il governo italiano ha deliberato lo stato d’emergenza.