A far continuare a tremare la Siria, oltre il recente terremoto e tredici anni di guerra civile, c’è anche la tragedia di centomila siriani scomparsi e dei loro cari che attendono la verità. Per questo alle Nazioni Unite c’è stata una riunione speciale dell’Assemblea Generale per chiedere la creazione di una nuova istituzione che aiuti a localizzare i siriani scomparsi e portare la pace alle loro famiglie. Martedì, al Palazzo di Vetro di New York, è arrivato da Ginevra anche Volker Türk, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, per discutere della situazione dei “desaparecidos” in Siria.
Nell’aprire i lavori dell’Assemblea sul caso siriano, il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, ha detto che la Siria e il suo popolo “meritano la pace” e di conoscere la verità sul destino dei loro cari. “Il luogo e il destino di circa 100.000 siriani rimane sconosciuto”, ha affermato Guterres. “Persone in ogni parte del paese e in tutte le divisioni hanno persone care scomparse, compresi i membri della famiglia che sono stati fatti sparire con la forza, rapiti, torturati e detenuti arbitrariamente”.

Lodando il coraggioso lavoro delle associazioni siriane di famiglie, vittime e sopravvissuti e di altri gruppi della società civile per tracciare un percorso in avanti, Guterres ha invitato l’Assemblea generale a istituire una nuova istituzione internazionale. “Dobbiamo lavorare per risolvere questa situazione profondamente dolorosa con determinazione e urgenza”, ha affermato il Segretario Generale dell’ONU, esortando tutti gli Stati membri ad agire e invitando il governo siriano e tutte le parti in conflitto a cooperare. “È essenziale aiutare i siriani a guarire e rimuovere un ostacolo per garantire una pace sostenibile”, ha affermato. “La comunità internazionale ha l’obbligo morale di aiutare ad alleviare la loro situazione”.

Facendo eco a tale invito ed elaborando i parametri di tale nuovo meccanismo, l’Alto commissario ai diritti umani Türk ha condiviso i risultati delle consultazioni con le principali parti interessate, dal Comitato internazionale della Croce Rossa alle associazioni siriane. Coloro che sono stati consultati, insieme a un certo numero di Stati membri, avevano convenuto che una nuova entità dedicata dovrebbe essere incaricata di razionalizzare gli sforzi esistenti. Il meccanismo sarebbe incentrato su vittime e sopravvissuti, enfatizzerebbe la sensibilità di genere, garantirebbe inclusività, opererebbe senza discriminazioni e sarebbe guidato, in tutte le attività di ricerca, dalla presunzione operativa che la persona scomparsa sia viva e abbia urgente bisogno di aiuto, ha affermato Turk, citando le consultazioni avvenute con le parti interessate.
“La crisi delle persone scomparse in Siria è schiacciante nella sua enormità”, ha affermato il capo dei diritti umani dell’ONU. “La continua assenza di molte decine di migliaia di persone, dai bambini piccoli agli anziani, uomini e donne, richiede un’azione forte. Questo dolore condiviso nei quartieri e nei villaggi di tutto il paese deve essere affrontato. La riconciliazione rimarrà lontana senza tale lavoro”.
UN Human Rights Chief @volker_turk highlights devastating crisis of missing persons in #Syria as conflict enters its 13yr. Calls on UN General Assembly to establish new, independent institution to bring answers & support to families & survivors.
👉https://t.co/L2HC6iJiJw pic.twitter.com/GqEefPkvq1— UN Human Rights (@UNHumanRights) March 28, 2023
Proponendo diversi parametri aggiuntivi, Turk ha affermato che il meccanismo deve essere posizionato dove i sopravvissuti e le famiglie si sentono al sicuro, essere pienamente radicato nei diritti umani e garantire trasparenza e adattabilità. “Non ci sarà una pace duratura in Siria senza progressi su queste questioni che sono fondamentali per le famiglie, le comunità e la società nel suo insieme”, ha affermato Turk. “I passi in questa direzione possono iniziare a ripristinare la fiducia tra comunità divise. Non dobbiamo di meno al popolo siriano”.
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