“Sulla finanza climatica ci siamo dotati di un nuovo strumento, il Fondo Italiano per il Clima, che sarà operativo a breve e potrà contare su 840 milioni all’anno fino al 2026”.
Queste le parole del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite in apertura della Conferenza sull’acqua. Il ministro, nel suo intervento, ha illustrato alcuni progetti finanziati dall’Italia in alcune regioni del mondo particolarmente vulnerabili: “Sono stati approvati oltre 50 progetti bilaterali con una priorità su Sahel, Africa Subsahariana, Mediterraneo e piccoli stati insulari, spiegando che nel Sahel, con la Convenzione sulla Desertificazione, stiamo realizzando progetti per recuperare terre degradate e creare opportunità economiche per le comunità locali”.
Il ministro ha poi annunciato che “poche settimane fa Italia e Etiopia hanno firmato un accordo da oltre 30 milioni di euro per un progetto per migliorare la gestione di acqua e suolo e creare opportunità di impiego”.
“Di fronte a questa sfida alla sopravvivenza del pianeta – ha continuato – abbiamo la responsabilità di adottare politiche ambiziose e interventi tempestivi. E dobbiamo cominciare da casa nostra. L’Italia è determinata nella risposta alla crisi idrica nel nostro Paese. Molto è cambiato in termini di conoscenze, strumenti e strategie. Eppure è evidente che non abbiamo fatto abbastanza per combattere quella che, ancora oggi, resta una delle più gravi emergenze planetarie. Nessuno può sentirsi estraneo a questa tragedia, non solo per solidarietà verso altri popoli, ma anche per gli effetti diretti che i nostri Paesi subiscono”.
“In un contesto che non risparmia nessuno – ha concluso – al di là di ogni retorica, questa Conferenza è un momento storico per rilanciare l’impegno della comunità internazionale a tutela dell’acqua quale pilastro della sostenibilità della società umana. L’Italia sostiene con forza la Agenda di Azione sull’Acqua, per porre l’acqua al centro delle strategie di lotta ai cambiamenti climatici, secondo l’approccio del nesso Acqua-Energia-Cibo-Ecosistemi e i principi dell’Agenda 2030”.
Dopo il ministro Pichetto, incontrando i giornalisti, ha detto che in Italia è necessaria una “politica agroforestale diversa” per affrontare il problema dei disastri ambientali. “Dobbiamo utilizzare i settemila appartenenti al corpo forestale che monitorano il territorio. Serve una politica diversa. In passato c’era una tutela del territorio superiore a quella di oggi”. Secondo Pichetto Fratin è anche necessaria una campagna di educazione del ministero dell’Ambiente sull’uso consapevole dell’acqua: “Certamente a livello educativo si può intervenire – ha spiegato – parliamo di regole del consumo quotidiano. Noi l’acqua ce l’avevamo, con l’abbondanza non guardiamo troppo al consumo, ci vuole una grande campagna di educazione, partiremo con una campagna di educazione su quello che significa rendersi conto che l’acqua non è gratis per tutti”.
Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha anche detto che “è importante che dopo cinquant’anni ci si rimetta insieme e si individui il percorso del mantenimento del sistema. Abbiamo un miliardo e 200 milioni dal Pnrr, abbiamo altri soldi da altre leggi che fanno fatica a essere attivati, ci rendiamo conto che sta cambiando il quadro, sono trent’anni che non ci si pone il problema dell’acqua per molte ragioni, abbiamo gli acquedotti che perdono più del 40 per cento di acqua, una dispersione grave”.