In questi giorni oltre che in Iran, anche in Perù chi scende in piazza per protestare il governo rischia di morire. Degli ultimi spargimenti di sangue se ne è accorta anche l’ONU con l’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani, OHCHR, che da Ginevra ha intimato al governo di Lima che indagini devono essere condotte su morti e feriti che si sono verificati durante le proteste antigovernative in corso.
“Siamo molto preoccupati per l’aumento della violenza in Perù, che lunedì 9 gennaio ha visto uno dei giorni più mortali da quando sono scoppiati i disordini all’inizio di dicembre”, ha dichiarato la portavoce della OHCHR Marta Hurtado in una nota.
Al press briefing di mercoledì al Palazzo di Vetro di New York, il portavoce del Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres ha detto che in Perù “le autorità devono garantire il rispetto dei diritti umani e garantire che venga svolta un’indagine diligente, indipendente, imparziale e trasparente sulle accuse di uso eccessivo della forza e violazioni dei diritti umani. Il Segretario generale sottolinea che le manifestazioni devono svolgersi in modo pacifico, nel rispetto della vita e della proprietà pubblica e privata”.
Le proteste sono scoppiate dopo che l’ex presidente, Pedro Castillo, ha tentato di sciogliere il Congresso e governare per decreto, che molti hanno considerato incostituzionale. Castillo è stato successivamente arrestato e sostituito dal vicepresidente, spingendo i suoi sostenitori a scendere in piazza.
🇵🇪#Peru: Grave concern at rising violence after 17 people killed on 9 Jan in one of deadliest days since protests started in Dec. We urge prompt & effective investigations & protection of the rights to freedom of expression & peaceful assembly: https://t.co/MKA2mXaatR pic.twitter.com/FBGdYaTkZH
— UN Human Rights (@UNHumanRights) January 10, 2023
Finora scontri tra polizia e forze armate hanno provocato la morte di circa 40 persone e il ferimento di 518. Citando rapporti ufficiali, l’OHCHR ha affermato che almeno 17 persone, tra cui un minore, sono state uccise lunedì a Juliaca, nella regione meridionale di Puno, mentre un agente di polizia è stato ucciso martedì dopo che il suo veicolo è stato dato alle fiamme.
“Esortiamo le autorità a svolgere indagini rapide, imparziali ed efficaci sui decessi e sui feriti, chiedendo conto ai responsabili e garantendo alle vittime l’accesso alla giustizia e al risarcimento”, ha affermato Hurtado. “Notiamo che il governo ha inviato una missione di alto livello a Puno e ha convocato una piattaforma di dialogo nazionale. È essenziale che qualsiasi negoziato sia significativo, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate”, ha aggiunto.
In vista di uno sciopero nazionale pianificato nei prossimi giorni, l’OHCHR ha invitato i manifestanti a mostrare moderazione nell’esercitare il loro diritto di riunione pacifica. “Ribadiamo il nostro appello alle forze di sicurezza affinché rispettino gli standard sui diritti umani e garantiscano che la forza sia utilizzata solo quando strettamente necessario e, in tal caso, nel pieno rispetto dei principi di legalità, precauzione e proporzionalità”, ha concluso Hurtado.