Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Onu
January 10, 2023
in
Onu
January 10, 2023
0

L’Onu critica il regime iraniano perché impicca chi protesta ma la R2P è sparita

L'Alto Commissario ai diritti umani Volker Türk attacca l'Iran ma non basterà: chi invocherà la "Responsibility to Protect" contro il regime degli ayatollah?

Stefano VaccarabyStefano Vaccara

A demonstrator from the Iranian Portuguese community protests in front of the Parliament building following Iran's sentencing to death and public execution of two young demonstrators, Mohsen Shekari and Majidreza Rahnavard, for participating in demonstrations against the regime, in Lisbon, Portugal, 16 December 2022. EPA/ANTONIO PEDRO SANTOS

Time: 5 mins read

R2P: è l’acronimo per “Responsibility to Protect”, una norma internazionale riconosciuta dalle Nazioni Unite, che mira a garantire che la comunità internazionale fermi in tempo i crimini di atrocità di massa, di genocidio, crimini di guerra, pulizia etnica e crimini contro l’umanità. L’ONU adottò la norma della “Responsabilità di proteggere” all’unanimità nel 2005 durante un vertice mondiale, andando così a insidiare un principio considerato finora tabù: l’interferenza negli affari interni di uno stato. In questo modo si voleva dare una risposta al totale fallimento della comunità internazionale nel rispondere adeguatamente alle atrocità di massa commesse in Ruanda e nell’ex Jugoslavia durante gli anni ’90.

Per alcuni anni la R2P ha avuto una certa “popolarità” al Palazzo di Vetro, veniva invocata in diverse risoluzioni ONU e sembrava che la sua affermazione nel diritto internazionale fosse tutta in discesa. Poi però, dopo l’intervento NATO in Libia del 2011 autorizzato da un risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, le fortune della R2P si bloccarono.

Group Photo of 2005 World Summit. UN Photo/Eskinder Debebe

Durante il primo anno della “Arab Spring”,  infatti, nel voler prevenire un massacro del regime libico nei confronti della popolazione insorta a Bengasi, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite autorizzò l’intervento armato per proteggere i civili in Libia. Era la prima volta che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite aveva invocato esplicitamente la dottrina R2P per autorizzare la comunità internazionale a condurre un intervento armato per proteggere i civili dalla violenza del proprio stato. Ma poi quella guerra “autorizzata” svelò altri fini. Le conseguenze dell’intervento militare in Libia, con un paese distrutto e poi rimasto ancora oggi in costante conflitto tra fazioni armate, ha scavato la fossa alle fortune della R2P nel dibattito dell’ONU,  buttando così con l’acqua sporca della guerra contro Gheddafi, anche la neonata consapevolezza giuridica internazionale che il governo di uno stato non possa fare ai propri cittadini quello che gli pare senza rischiare di incorrere nella reazione della comunità internazionale.

Nel 2018, l’Assemblea Generale ha tenuto un dibattito ufficiale sulla R2P (il secondo dal 2009!) e il Segretario Generale Antonio Guterres intuì quanto fosse dura tentare di “resuscitarla”.  Dopo aver detto che “tale discussione è oggi più critica che mai mentre ci sforziamo insieme di proteggere le persone dal genocidio, dai crimini di guerra, dalla pulizia etnica e dai crimini contro l’umanità…”, Guterres mostrò di aver ben chiaro la diffidenza, dopo la Libia, sulla R2P dei paesi membri dell’ONU:

General Assembly Seventy-second session, 99th plenary meeting. The responsibility to protect and the prevention of genocide war crimes ethnic cleansing and crimes against humanity. Remarks by the Secretary-General.

“Eppure oggi c’è ancora il timore che il principio possa essere utilizzato per intraprendere azioni collettive per scopi diversi da quelli concordati nell’esito del vertice mondiale. Ci sono anche preoccupazioni circa possibili doppi standard e l’uso selettivo del principio in passato. Ecco perché scambi aperti e franchi come questo sono necessari per dissipare malintesi e diffidenza. Dobbiamo forgiare la comprensione reciproca e stabilire un sostegno più forte per la responsabilità di proteggere come strumento chiave di protezione e prevenzione. Ricordiamo che la responsabilità primaria della protezione delle persone spetta agli Stati. Come afferma il documento finale del Vertice mondiale, e cito: “Ogni singolo Stato ha la responsabilità di proteggere le proprie popolazioni… Questa responsabilità comporta la prevenzione di tali crimini, compreso il loro incitamento… Accettiamo tale responsabilità e agiremo in conformità con esso”.

Intanto oggi accade che il governo dell’Iran, paese membro dell’ONU, esegua condanne a morte uccidendo suoi cittadini ritenendoli colpevoli di un crimine che per l’ONU è invece un diritto umano: il poter protestare contro misure repressive del governo nei confronti delle donne iraniane.

Martedì, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, ha accusato il governo dell’ Iran di “uccisione di manifestanti sponsorizzata dallo Stato”. L’accusa dell’alto commissario Onu non lascia fraintendimenti: i procedimenti penali e la pena di morte sarebbero stati utilizzati dal regime iraniano come armi per reprimere il dissenso. Sono state eseguite già la condanna a morte di quattro persone coinvolte nelle proteste a livello nazionale, scatenate dalla morte a settembre di Mahsa Amini, giovane donna che era stata arrestata dalla polizia “morale” per non indossare “correttamente” l’ hijab.

Volker Turk durante una conferenza stampa (Foto OHCHR)

Parole forti quelle utilizzate da Türk: “L’utilizzo di procedure penali per punire le persone che esercitano i loro diritti fondamentali, come coloro che partecipano o organizzano manifestazioni, equivale a un omicidio sanzionato dallo stato”. Inoltre, il capo dei diritti umani delle Nazioni Unite ha esortato le autorità iraniane ad attuare riforme legali e politiche “per garantire il rispetto della diversità di opinione, i diritti alla libertà di espressione e di riunione e il pieno rispetto e protezione dei diritti delle donne in tutte le aree della vita”.

🇮🇷 #Iran: Criminal proceedings & death penalty are being weaponized to punish protesters & strike fear to stamp out dissent. UN Human Rights Chief @volker_turk calls on govt to respect lives & voices of its people, & stop all executions immediately: https://t.co/HReyfvyZ8R pic.twitter.com/yQGOpmm2gp

— UN Human Rights (@UNHumanRights) January 10, 2023

Da Ginevra, Ravina Shamdasani, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha spiegato che i manifestanti giustiziati erano stati condannati a seguito di udienze “accelerate”. “Data la quasi totale mancanza di un giusto processo, e dato l’uso della tortura e dei maltrattamenti, stiamo dicendo che queste non sono solo esecuzioni, ma sono uccisioni autorizzate dallo Stato, sono privazioni arbitrarie della vita da parte dello Stato”.

Altri due manifestanti potrebbero essere giustiziati a breve: Mohammad Boroughani, che ha 19 anni, e Mohammad Ghobadiou, 22 anni. Secondo l’OHCHR, le violazioni delle garanzie del giusto processo hanno incluso l’uso di disposizioni penali formulate in modo vago, la negazione dell’accesso a un avvocato di scelta dell’imputato e il diritto di presentare una difesa, confessioni forzate ottenute attraverso torture e maltrattamenti, mancato rispetto della presunzione di innocenza e negazione del diritto di appello.

Nella sua dichiarazione, il capo dei diritti umani dell’ONU Türk ha spiegato che le recenti condanne a morte sono state emesse a seguito di condanne per “moharebeh” (guerra contro Dio) e “efsad-e fel arz” (corruzione sulla terra). Queste accuse sono di gran lunga inferiori alla soglia richiesta dal diritto internazionale sui diritti umani prima che qualcuno possa essere messo a morte legalmente.

epa10394602 A TV grab taken from Iranian state TV (IRINN), on 07 January 2023 shows, Mohammad Mahdi Karami, attends a court hearing in Karaj, Iran, 05 December 2022. According to Iranian judiciary Karami was executed on 07 January 2023 for killing a member of Iranian paramilitary forces Basij during the anti-government protests on 03 November 2022 in city of Karaj. EPA/Iranian state TV (IRINN) HO HANDOUT HANDOUT EDITORIAL USE ONLY/NO SALES

L’OHCHR ha citato i rapporti secondo cui la prima delle quattro esecuzioni – di Mohsen Shekari – è stata eseguita l’8 dicembre 2022. Quattro giorni dopo, Majdireza Rahanavard è stato giustiziato solo 23 giorni dopo il suo arresto, il 19 novembre. Il 7 gennaio 2023 sono stati giustiziati anche Mohammad Mehdi Karami e Mohammad Hosseini. Tutti sono morti senza che le loro famiglie ne fossero informate.

“Questo di per sé costituisce una violazione del diritto internazionale sui diritti umani”, ha affermato l’OHCHR, osservando che almeno altri 17 sono stati condannati a morte e fino a 100 altri sono stati accusati di reati capitali.

Oggi al briefing al Palazzo di Vetro abbiamo chiesto al Portavoce del Segretario Generale dell’ONU, Stephan Dujarric, quanti cittadini che protestano dovranno essere impiccati dal regime iraniano prima che Antonio Guterres invochi la R2P nei confronti dell’Iran, esortando i paesi membri ad intraprendere atti concreti contro il regime di Tehran. La risposta è stata: “Ci siamo espressi con estrema chiarezza in seguito alla morte di persone che manifestavano pacificamente. Parlato in modo estremamente chiaro come ho fatto ieri, quando viene applicata la pena di morte. La questione della responsabilità di proteggere è una questione che deve essere affrontata dagli Stati membri. Penso che siamo stati molto chiari e coerenti nelle nostre parole e nelle nostre azioni”. (Qui dal minuto 18:58)

Quindi la R2P spetterebbe solo agli stati membri invocarla? Eppure Guterres ha ancora un consigliere speciale proprio sulla “Responsibility to Protect”, l’ugandese George Okoth-Obbo, nominato nel dicembre del 2021, il terzo in quell’incarico. Su cosa lo consiglia? Da parte nostra, non abbiamo mai sentito nominare Okoth-Obbo e non ci risulta ci sia stato alcun briefing con la stampa nel 2022. Ci sarà forse nel 2023? Dalla responsabilità di proteggere non voremmo che all’ONU si sia già passati a quella di sparire…

Share on FacebookShare on Twitter
Stefano Vaccara

Stefano Vaccara

Sono nato e cresciuto in Sicilia, la chiave di tutto secondo un romantico tedesco. Infanzia rincorrendo un pallone dai Salesiani e liceo a Palermo, laurea a Siena, master a Boston. L'incontro col giornalismo avviene in America, per Il Giornale di Montanelli, poi tanti anni ad America Oggi e il mio weekly USItalia. Vivo a New York con la mia famiglia americana e dal Palazzo di Vetro ho raccontato l’ONU per Radio Radicale. Amo insegnare: prima downtown, alla New School, ora nel Bronx, al Lehman College della CUNY. Alle verità comode non ci credo e così ho scritto Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination (Enigma Books 2013 e 2015). Ho fondato e diretto (2013-gennaio 2023) La VOCE di New York, convinto che la chiave di tutto sia l’incontro fra "liberty & beauty" e con cui ho vinto il Premio Amerigo 2018. I’m Sicilian, born in Mazara del Vallo and raised in Palermo. I studied history in Siena and went to graduate school at Boston University. While in school, I started to write for Il Giornale di Montanelli. I then got a full-time job for America Oggi and moved to New York City. My dream was to create a totally independent Italian paper in New York to be read all over the world: I finally founded La VOCE di New York. In 2018 I won the "Amerigo Award". I’m a journalist, but I’m also a teacher. I love both. I cover the United Nations, and I correspond from the UN for Radio Radicale in Rome. I teach Media Studies and also a course on the Mafia, not Hollywood style but the real one, at Lehman College, CUNY. I don't believe in "comfortable truth" and so I wrote the book "Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination" (Enigma Books 2013 e 2015). I love cooking for my family. My favorite dish: spaghetti con le vongole.

DELLO STESSO AUTORE

Addio, Francesco: il Papa che indicò chi poteva ancora salvare il mondo

Addio, Francesco: il Papa che indicò chi poteva ancora salvare il mondo

byStefano Vaccara
Timothy Snyder sui pericoli per la democrazia nell’epoca dell’“Oracolo” Trump

Timothy Snyder sui pericoli per la democrazia nell’epoca dell’“Oracolo” Trump

byStefano Vaccara

A PROPOSITO DI...

Tags: Antonio GuterresGeorge Okoth-ObboIranMahsa AminiMohammad BoroughaniMohammad GhobadiouOHCHROnu chiede a Iran moratoria immediata sulla pena di mortepena di morteproteste in Iranregime iranianoStephan DujarricVolker Türk
Previous Post

Ocho ai Golden Globes: una self made dog story

Next Post

I “Tres Amigos”: Biden, Lopez Obrador e Trudeau si incontrano a Città del Messico

DELLO STESSO AUTORE

Il “Doge” di Guterres: l’ONU si prepara alla tempesta Trump

Il “Doge” di Guterres: l’ONU si prepara alla tempesta Trump

byStefano Vaccara
Nel 2025 le Nazioni Unite compiono 80 anni: speriamo che se la cavino

Nel 2025 le Nazioni Unite compiono 80 anni: speriamo che se la cavino

byStefano Vaccara

Latest News

Koyo Kouoh / Ansa

Koyo Kouoh, the Curator of the Upcoming Venice Biennale, Dies at 57

byGrazia Abbate
Koyo Kouoh, scomparsa a 57 anni la curatrice della prossima Biennale di Venezia

Koyo Kouoh, scomparsa a 57 anni la curatrice della prossima Biennale di Venezia

byGrazia Abbate

New York

Chiara Arrigoni, autrice di Pelle, testo selezionato per il programma di mentorship di In Scena! 2025 a New York – ph. courtesy dell’artista

“Pelle”, il reading di Chiara Arrigoni a New York per In Scena! 2025

byMonica Straniero
While Adams Trusts Lawsuits to Bring Funds Back to NY, Trump Defies Judges

Adams-Trump faccia a faccia alla Casa Bianca per fondi federali

byFederica Farina

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
I “Tres Amigos”: Biden, Lopez Obrador e Trudeau si incontrano a Città del Messico

I "Tres Amigos": Biden, Lopez Obrador e Trudeau si incontrano a Città del Messico

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?