L’accordo del grano tra Mosca e Kyiv è stato prorogato per altri 120 giorni, facilitando così le esportazioni agricole dai porti meridionali ucraini sul Mar Nero e contenendo la crisi alimentare globale. Ad annunciarlo è stato giovedì il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, in un comunicato.
“Accolgo con favore l’accordo di tutte le parti per continuare l’accordo sul grano per facilitare il corridoio marittimo e l’esportazione di cereali, prodotti alimentari e fertilizzanti dall’Ucraina”, ha dichiarato Guterres.
Il leader onusiano ha poi aggiunto che le Nazioni Unite sono “pienamente impegnate a rimuovere i rimanenti ostacoli all’esportazione di cibo e fertilizzanti dalla Federazione Russa” – dal momento che Mosca chiede da settimane di sbloccare l’export di ammoniaca russa attraverso un gasdotto verso il Mar Nero.
Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, partita il 24 febbraio 2022, montagne di grano si erano accumulate in silos stipati nei porti ucraini, dal momento che le navi non riuscivano a raggiungere e lasciare i porti ucraini in modo sicuro. Lo stop aveva innescato un’impennata dei prezzi del pane e dei suoi derivati in tutto il mondo, in particolar modo in Africa e Medio Oriente.
Grazie a un accordo faticosamente raggiunto lo scorso luglio grazie alla mediazione di ONU e Turchia, dalla scorsa estate sono riprese le spedizioni da tre porti dell’Ucraina, attraverso un corridoio di transito marittimo sicuro.
La proroga di 120 giorni è tuttavia inferiore ai desiderata iniziali di ONU e Governo ucraino, che avevano chiesto un prolungamento di 1 anno.