Cresce all’Onu il sostegno internazionale per una moratoria della pena di morte.
La risoluzione presentata ogni due anni da una coalizione di Stati Membri, tra cui l’Italia, ha ottenuto 127 voti favorevoli al termine della prima lettura in terza Commissione, contro i 123 due anni fa.
“È una giornata storica e un nuovo record di Stati concordi che la morte non è giustizia”, ha commentato su Twitter il Rappresentante Permanente italiano all’Onu, Maurizio Massari. Trentasette Stati hanno votato contro sul testo presentato quest’anno da Australia e Costarica. Se si sommano i voti a favore e gli astenuti si arriva a quota 150, oltre i 146 del 2020, che già era stato un primato.
La risoluzione passa adesso all’esame dell’Assemblea Generale, che si esprimerà a dicembre. La risoluzione è la nona dal 2007, quando fu l’Italia a fare da apripista. “Da allora sono indiscutibili i progressi compiuti. Oggi ben 144 paesi hanno abolito la pena di morte o non la praticano più”, aveva detto Massari alla vigilia della settimana ad alto livello dell’Assemblea promossa dall’Italia, notando però come il quadro sia a luci e ombre: nel 2021 ci sono state ben 579 esecuzioni capitali nel mondo e il numero reale è probabilmente ben più elevato.
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