La Conferenza delle Nazioni Unite sul clima di quest’anno che inizia oggi e durerà fino al 16 novermbe, si svolge a Sharm el-Sheikh, in Egitto, sullo sfondo di eventi meteorologici estremi in tutto il mondo, una crisi energetica provocata dalla guerra in Ucraina e dati scientifici che ribadiscono che il mondo non sta facendo abbastanza per contrastare le emissioni di carbonio e proteggere il futuro del nostro pianeta.
Più di 100 capi di stato e di governo parteciperanno alla conferenza, tra cui anche il Presidente degli USA Joe Biden. In tutto ci saranno 45.000 partecipanti, ha dichiarato il presidente designato della COP27, Sameh Shoukry (Il su discorso di apertura nel vide sopra).
Le questioni principali includeranno come attuare gli impegni sul clima del passato e aiutare i paesi che stanno sopportando di più le conseguenze del riscaldamento globale con villaggi allagati, coste che scompaiono e altre devastazioni.
Qui sotto il testo del discorso inviato via video per l’inaugurazione di domenica dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che poi parteciperà di persona a partire da lunedì.
“Con l’inizio della COP27, il nostro pianeta sta inviando un segnale di soccorso.
L’ultimo rapporto sullo stato del clima globale è una cronaca del caos climatico.
Come mostra così chiaramente l’Organizzazione meteorologica mondiale, il cambiamento sta avvenendo a una velocità catastrofica: vite e mezzi di sussistenza devastanti in ogni continente.
Gli ultimi otto anni sono stati i più caldi mai registrati, rendendo ogni ondata di caldo più intensa e pericolosa per la vita, soprattutto per le popolazioni vulnerabili.
Il livello del mare sta aumentando a una velocità doppia rispetto agli anni ’90, rappresentando una minaccia esistenziale per gli stati insulari bassi e minacciando miliardi di persone nelle regioni costiere.
Gli stessi record di scioglimento dei ghiacciai si stanno dissolvendo, mettendo a repentaglio la sicurezza idrica per interi continenti.
Le persone e le comunità ovunque devono essere protette dai rischi immediati e sempre crescenti dell’emergenza climatica. Ecco perché stiamo spingendo così tanto per i sistemi di allerta precoce universali entro cinque anni.
Dobbiamo rispondere al segnale di pericolo del pianeta con l’azione: un’azione per il clima ambiziosa e credibile.
COP27 deve essere il luogo – e ora deve essere il momento”.