Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Onu
October 20, 2022
in
Onu
October 20, 2022
0

All’ONU la Settimana delle “Donne, Pace e Sicurezza” con l’Italia in prima fila

Al Consiglio di Sicurezza il dibattito sul rafforzamento della resilienza e la leadership delle donne nelle regioni afflitte dai gruppi armati. Iran nel mirino

Stefano VaccarabyStefano Vaccara
All’ONU la Settimana delle “Donne, Pace e Sicurezza” con l’Italia in prima fila

Deputy Secretary-General Amina Mohammed (right) briefs the Security Council meeting on Women and peace and security. The meeting focuses on “Strengthening women’s resilience and leadership as a path to peace in regions plagued by armed groups”. The Council heard a Report of the Secretary-General on women and peace and security. (UN Photo)

Time: 6 mins read

Al via all’ONU la Settimana delle “Donne, Pace e Sicurezza” e al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, giovedì è stato il turno del dibattito aperto sul rafforzamento della resilienza e la leadership delle donne per spingere la pace nelle regioni afflitte dai gruppi armati.

Questo dibattito, programmato dal Gabon come presidente di turno per il mese di ottobre, è arrivato in un momento particolare, infatti tra i paesi intervenuti, alcuni hanno attaccato il regime dell’Iran per la sua violenta reazione alle manifestazioni delle donne che si ribellano all’oppressione fondamentalista.

Wide view of the Security Council meeting on Women and peace and security. The meeting focuses on “Strengthening women’s resilience and leadership as a path to peace in regions plagued by armed groups”. The Council heard a Report of the Secretary-General on women and peace and security. (UN Photo/Rick Bajornas)

L’ambasciatrice USA Thomas-Greenfield, dopo aver illustrato la terribile situazione di violenze sessuali subite dalle donne nelle zone di conflitto come in Etiopia e Ucraina, dove la strategia militare “utilizza lo stupro come arma di guerra”, e dopo aver descritto la situazione drammatica delle donne in Afghanistan indicandole anche come esempio di resilienza, ecco che si è concentrata sulle donne iraniane nella loro lotta per la libertà: “Gli occhi del mondo intero sono puntati sull’Iran in questo momento. Coraggiose e coraggiosi iraniani di tutta la società, donne e uomini, stanno protestando contro la morte di Mahsa Amini. Stanno protestando per il fatto che sia stata uccisa dalla polizia morale iraniana per il reato di essere una donna. E stanno protestando contro la negazione delle libertà fondamentali a cui ogni donna, ogni ragazza, ogni persona dovrebbe avere diritto”.

Che si tratti di Iran o Afghanistan, di Ucraina o Etiopia, di Haiti o Birmania o altrove, per Thomas-Greenfield, questo “è un momento in cui le donne e le ragazze guardano a noi, a questo Consiglio di sicurezza, per sostenerle nel loro coraggio, nel momento del bisogno. Per fare ciò, dobbiamo rafforzare l’infrastruttura delle Nazioni Unite che abbiamo creato negli ultimi dieci anni per prevenire la violenza sessuale legata ai conflitti”.

Linda Thomas-Greenfield, Permanent Representative of the United States to the United Nations, addresses the Security Council (UN Photo)

Quindi bisogna, secondo l’ambasciatrice americana, “promuovere la leadership delle donne, sia nei loro villaggi, nelle loro capitali o sulla scena internazionale, come promuoviamo noi cinque donne membri di questo Consiglio di sicurezza e le molte altre donne che vedono oggi questa stanza”.

Bisogna, per Thomas-Greenfield, “non solo indossare il rosa oggi come segno del nostro sostegno, ma per alzare la voce; alziamo la nostra voce per chiedere il cambiamento di cui sappiamo che le donne di questo mondo hanno bisogno…. Dobbiamo farlo per le ragazze, e per le donne, e per la pace e la sicurezza che porteranno al mondo, ma anche la pace e la sicurezza che devono avere dal mondo”.

Una riunione del Consiglio di Sicurezza dedicato alle donne, alla pace e alla sicurezza, è in linea con una storica risoluzione adottata 22 anni fa, e incentrato sull’ultimo rapporto delle Nazioni Unite.

La vice segretario generale delle Nazioni Unite Amina Mohammed, ha detto nel suo intervento al Consiglio di Sicurezza che la protezione dei diritti delle donne e la promozione di una maggiore inclusione sono una strategia collaudata per la pace e la stabilità.

“Quando apriamo la porta all’inclusione e alla partecipazione, facciamo un enorme passo avanti nella prevenzione dei conflitti e nella costruzione della pace”, ha affermato Mohammed. “Eppure, nonostante decenni di prove che l’uguaglianza di genere offra un percorso verso una pace sostenibile e la prevenzione dei conflitti, ci stiamo muovendo nella direzione opposta”.

Mohammed ha affermato che la partecipazione delle donne a tutti i livelli ha svolto un ruolo fondamentale nel cambiare il modo in cui la comunità internazionale ha affrontato la pace e la sicurezza negli ultimi due decenni. Tuttavia, i progressi sono stati “troppo lenti”, ha affermato, come confermato dalle statistiche.

Ad esempio, tra il 1995 e il 2019, la percentuale di accordi di pace con disposizioni sulla parità di genere è salita dal 14 al 22%. Quattro accordi di pace su cinque ignoravano ancora il genere. Inoltre, le donne costituivano in media solo il 13% dei negoziatori, il 6% dei mediatori e il 6% dei firmatari dei principali processi di pace durante questo periodo.

“La partecipazione delle donne ai processi di pace e l’influenza sulle decisioni che influiscono sulle loro vite continuano a rimanere molto indietro, creando una barriera molto reale verso una pace inclusiva, duratura e sostenibile. Dobbiamo fare di meglio. E dobbiamo farlo ora”, ha detto la vice segretaria dell’ONU.

UNAMID, in collaboration with the North Darfur Committee on Women, organised an open day session on UN Security Council Resolution 1325 on women, peace and security in North Darfur. (UNAMID/Albert González Farran )

Mohammed ha evidenziato la necessità di agire, compreso lo smantellamento delle norme patriarcali che escludono le donne dal potere, proporre più negoziatori e mediatori donne e garantire finanziamenti maggiori e più prevedibili. Ha ricordato che il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres (che non ha partecipato perché si trova in India)  ha delineato cinque “azioni di trasformazione” per il prossimo decennio sui diritti delle donne e ha spinto i paesi ad attuarle rapidamente.

“Ha esortato a prestare particolare attenzione alla protezione delle donne difensori dei diritti umani, che devono far fronte a crescenti minacce, rappresaglie e violenze. Queste donne coraggiose sono all’avanguardia nell’agenda delle donne, della pace e della sicurezza”, ha detto al Consiglio. Mohammed ha sottolineato la necessità di una piena parità di genere nel monitoraggio delle elezioni, nella riforma del settore della sicurezza, nel disarmo, nella smobilitazione e nei sistemi giudiziari, anche attraverso l’assegnazione di quote speciali per accelerare l’inclusione delle donne. “In questo momento di pericolo, conflitti e crisi, dobbiamo perseguire strategie collaudate per la pace e la stabilità. Proteggere i diritti delle donne e promuovere l’inclusione delle donne è una tale strategia”, ha affermato.

Sima Bahous, UN Women Executive Director, addresses the SC on Strengthening Women’s Resilience and Leadership event. (UN Photo)

Quando è intervenuta Sima Bahous, direttrice esecutiva di UN Women, ha anche fatto riferimento alla difficile situazione delle donne difensori dei diritti umani che rischiano la vita per le loro comunità e il pianeta.Bahous ha affermato che l’ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite, OHCHR, ha recentemente riferito che dei quasi 350 casi individuali di intimidazione o rappresaglia per la cooperazione con le Nazioni Unite nell’ultimo anno, il 60% riguardava donne. I sondaggi delle Nazioni Unite sulle donne hanno anche rivelato che quasi un terzo delle donne rappresentanti della società civile che hanno informato il Consiglio di sicurezza hanno anche subito rappresaglie.

Bahous ha chiesto misure come fornire sostegno materiale e politico ai difensori dei diritti delle donne e alle loro organizzazioni, nonché aggiornare la legislazione in materia di asilo, ricollocazione temporanea o status di protezione temporanea per le persecuzioni di genere.

“E affinché nessuno pensi che emarginare le donne le tenga al sicuro, siamo chiari: si ottiene il contrario. Negare alle donne lo spazio, l’accesso o i finanziamenti a causa di problemi di sicurezza incoraggia i perpetratori e, ai loro occhi, convalida le loro tattiche”, ha affermato.

Anche l’ Italia è intervenuta al Consiglio di Sicurezza (la missione guidata dall’Ambasciatore Maurizio Massari organizza domani un evento con la Rete delle Donne Mediatrici del Mediterraneo). “Dall’adozione della storica Risoluzione 1325 molto è stato fatto, ma le donne e le ragazze continuano a sopportare in modo sproporzionato il peso dei conflitti e rimangono sottorappresentate o non rappresentate negli sforzi dei processi di pace, nonostante il loro contributo costruttivo alla risoluzione dei conflitti”, ha esordito l’Ambasciatore Massari. Il riferimento è alla prima Risoluzione in assoluto approvata dal Consiglio di Sicurezza che denuncia l’impatto della guerra sulle donne e valorizza il contributo delle stesse nella risoluzione dei conflitti per una pace durevole. L’Italia ha sostenuto con forza la Risoluzione 1325 fin dalla sua adozione nel 2020.

L’ambasciatore italiano Maurizio Massari (UN WebTV)

“Le donne si sono dimostrate estremamente efficaci nel proteggere i civili, nell’accedere alle comunità e nel creare rapporti di fiducia con le popolazioni locali, in particolare con i più vulnerabili. La stessa efficacia è dimostrata nei settori del Peacebuilding e Peacekeeping. Un accordo di pace ha il 20% in più di probabilità di durare almeno due anni e il 35% in più di durare 15 anni quando le donne sono incluse nei processi di pace”. Nonostante tali evidenze ampiamente documentate, a livello mondiale sono donne soltanto il 13% dei mediatori, il 6% dei negoziatori e il 6% dei firmatari degli accordi di pace.

Secondo fonti ONU, su 10 accordi di pace, ben 7 non includono nessuna donna mediatrice o firmataria.

“A livello nazionale, stiamo attuando il quarto Piano d’azione sul WPS (per il periodo 2020-2024) e sosteniamo con forza la Rete delle Donne Mediatrici del Mediterraneo (MWMN), lanciata dall’Italia nell’ottobre 2017 per promuovere l’uguaglianza di genere e favorire l’inclusione delle donne nei processi di pace, negli sforzi di mediazione e nella costruzione della pace nella regione mediterranea”. Tale iniziativa italiana ha poi condotto alla creazione di una più ampia Rete a livello globale dell’Alleanza delle donne mediatrici regionali nel settembre 2019, che unisce le voci di 6 diverse regioni del mondo in un appello per accelerare l’attuazione della risoluzione 1325.

L’Italia ha incrementato il sostegno finanziario a UN Women, maggiore agenzia ONU per i diritti delle donne, e nel gennaio 2023 ne assumerà la Vice Presidenza del Consiglio Direttivo. Nel solco di questo impegno si inserisce il sostegno italiano al Fondo umanitario ONU per le donne e la pace, ed in particolare al programma per la lotta alla violenza sessuale e di genere (che prevede fra l’altro servizi di supporto psicologico alle vittime).

E proprio insieme a UN Women, alla Rete MWMN e al Marocco, la Rappresentanza italiana all’ONU organizza domani un evento per sensibilizzare la comunità internazionale sul ruolo delle donne mediatrici.

“L’Italia resta determinata ad attuare l’agenda Donne, Pace e Sicurezza anche quale parte dei nostri sforzi per rafforzare l’architettura del mantenimento e della costruzione della pace internazionale”, ha concluso Massari.

Share on FacebookShare on Twitter
Stefano Vaccara

Stefano Vaccara

Sono nato e cresciuto in Sicilia, la chiave di tutto secondo un romantico tedesco. Infanzia rincorrendo un pallone dai Salesiani e liceo a Palermo, laurea a Siena, master a Boston. L'incontro col giornalismo avviene in America, per Il Giornale di Montanelli, poi tanti anni ad America Oggi e il mio weekly USItalia. Vivo a New York con la mia famiglia americana e dal Palazzo di Vetro ho raccontato l’ONU per Radio Radicale. Amo insegnare: prima downtown, alla New School, ora nel Bronx, al Lehman College della CUNY. Alle verità comode non ci credo e così ho scritto Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination (Enigma Books 2013 e 2015). Ho fondato e diretto (2013-gennaio 2023) La VOCE di New York, convinto che la chiave di tutto sia l’incontro fra "liberty & beauty" e con cui ho vinto il Premio Amerigo 2018. I’m Sicilian, born in Mazara del Vallo and raised in Palermo. I studied history in Siena and went to graduate school at Boston University. While in school, I started to write for Il Giornale di Montanelli. I then got a full-time job for America Oggi and moved to New York City. My dream was to create a totally independent Italian paper in New York to be read all over the world: I finally founded La VOCE di New York. In 2018 I won the "Amerigo Award". I’m a journalist, but I’m also a teacher. I love both. I cover the United Nations, and I correspond from the UN for Radio Radicale in Rome. I teach Media Studies and also a course on the Mafia, not Hollywood style but the real one, at Lehman College, CUNY. I don't believe in "comfortable truth" and so I wrote the book "Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination" (Enigma Books 2013 e 2015). I love cooking for my family. My favorite dish: spaghetti con le vongole.

DELLO STESSO AUTORE

Addio, Francesco: il Papa che indicò chi poteva ancora salvare il mondo

Addio, Francesco: il Papa che indicò chi poteva ancora salvare il mondo

byStefano Vaccara
Timothy Snyder sui pericoli per la democrazia nell’epoca dell’“Oracolo” Trump

Timothy Snyder sui pericoli per la democrazia nell’epoca dell’“Oracolo” Trump

byStefano Vaccara

A PROPOSITO DI...

Tags: Amina MohammedConsiglio di Sicurezza dell’Onudiritti donnedonne e conflittiItalia Onuleadership dell donneLinda Thomas-GreenfieldMaurizio Massaripotere delle donneresilienza donneSima BahousUN women
Previous Post

Kevin Spacey innocente: non abusò del 14enne Anthony Rapp

Next Post

Raggiunto l’accordo sull’energia al Consiglio europeo

DELLO STESSO AUTORE

Il “Doge” di Guterres: l’ONU si prepara alla tempesta Trump

Il “Doge” di Guterres: l’ONU si prepara alla tempesta Trump

byStefano Vaccara
Nel 2025 le Nazioni Unite compiono 80 anni: speriamo che se la cavino

Nel 2025 le Nazioni Unite compiono 80 anni: speriamo che se la cavino

byStefano Vaccara

Latest News

Johnson, non ci fidiamo di TikTok, aveva 9 mesi per vendere

Donald Trump Pressures House Speaker Mike Johnson on Tax Hikes for the Wealthy

byRalph Savona
Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

byStefano Vaccara

New York

Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate
Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

byMaria Nelli

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Raggiunto l’accordo sull’energia al Consiglio europeo

Raggiunto l'accordo sull'energia al Consiglio europeo

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?