Il rappresentante permanente dell’Italia all’ONU, l’ambasciatore Maurizio Massari, è stato eletto per acclamazione nuovo vice-presidente del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC).
Dopo 23 anni, l’Italia torna così nel Bureau del Consiglio – nel 1999 toccò all’ambasciatore Fulci, che ne esercitò la presidenza –, che rappresenta il terzo maggiore organo dell’ONU nonché principale piattaforma intergovernativa per lo sviluppo sostenibile. Il mandato dell’ambasciatore Massari scadrà fino nel luglio 2023 e poco prima del “Vertice sugli SDGs”, previsto a settembre dello stesso anno.
Si tratta del secondo riconoscimento al nostro Paese nel giro di una settimana, dopo l’elezione del 21 luglio (sempre per acclamazione) come membro della Commissione di peace-building dell’ONU per il biennio 2023-24.
Secondo l’ambasciatore Massari, si tratta di una “conferma della solida reputazione ed elevato capitale di fiducia guadagnato dal nostro Paese nel campo della diplomazia multilaterale, di cui sono emblema il recente successo del negoziato fra 195 Paesi del mondo guidato dall’Italia al Foro Politico di Alto Livello per lo Sviluppo Sostenibile dell’ECOSOC, e l’importante lavoro congiunto della Presidenza italiana del G20 con il sistema ONU”.
Fra gli obiettivi della vice-presidenza italiana, anzitutto l’impatto di conflitti, pandemia e cambiamento climatico sugli SDGs, con un’attenzione particolare alle crisi in campo alimentare ed energetico aggravate dalla guerra in Ucraina. Fra gli assi prioritari del lavoro dell’Italia durante la sua vice-presidenza vi saranno anche la lotta alla pandemia, il rafforzamento della salute globale e l’accesso e distribuzione di vaccini, la ripresa post-pandemica inclusiva e sostenibile, l’azione climatica, la biodiversità, le politiche per l’uguaglianza di genere e l’empowerment di donne e ragazze, l’istruzione, il sostegno al protagonismo dei giovani, il finanziamento dello sviluppo e la cooperazione internazionale, il rilancio del multilateralismo.
Assieme all’Italia, siederanno nel Bureau ECOSOC anche Cile, Indonesia, e Zimbabwe, mentre la presidenza spetterà alla Bulgaria.