Il principe Harry è intervenuto lunedì alle Nazioni Unite per commemorare lo statista sudafricano Nelson Mandela, in occasione del 104° anniversario della nascita del paladino anti-apartheid. In un accorato appello all’Assemblea Generale dell’ONU, il reale britannico ha esortato i leaders globali ad agire per contrastare il cambiamento climatico e ha invitato la comunità internazionale a “non arrendersi mai” di fronte alle numerose difficoltà.
Nel suo discorso, Harry ha affermato che il mondo sta affrontando “un assalto globale alla democrazia e alla libertà, ossia gli scopi della vita di Mandela“. Tra le minacce globali menzionate dal duca di Sussex non ci sono solo il riscaldamento globale, il COVID-19 e l’impennata dell’inflazione, ma anche l’aggressione russa dell’Ucraina, “l’erosione dei diritti fondamentali” in corso negli Stati Uniti nonché il proliferare delle fake news.
“In questo momento dobbiamo fare una scelta. Possiamo diventare apatici, soccombere alla rabbia o cedere alla disperazione, arrendendoci alla gravità di ciò che abbiamo di fronte”, ha detto Harry, “o possiamo fare quello che Mandela ha fatto ogni singolo giorno”, ossia “trovare un senso e uno scopo nella lotta (…) indossare i nostri principi come un’armatura, ascoltare il consiglio che Mandela diede a suo figlio sul non abbandonare mai la battaglia, anche nell’ora più buia, e trovare la speranza dove abbiamo il coraggio di cercarla”, ha chiosato.
Il nipote della regina Elisabetta si è poi soffermato sui problemi del continente africano: “La pandemia, la guerra e l’inflazione hanno fatto precipitare l’Africa in una crisi energetica e alimentare”, ha ricordato.
Ad accompagnare Harry nel Palazzo di Vetro di New York anche la moglie Meghan, duchessa di Sussex. Due anni fa la coppia, che ha due figli, ha deciso di trasferirsi dall’Inghilterra alla California per vivere una vita più autonoma rispetto alle pressioni della Corona britannica.
Il discorso di Harry si è tenuto nel contesto del Nelson Mandela Day, giornata istituita dall’ONU per celebrare il politico sudafricano (morto nel 2013), che trascorse 27 anni in carcere sotto l’apartheid prima di essere eletto presidente del Sudafrica nel 1994.