L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet ha parlato oggi di “crimini di guerra” commessi in Ucraina in un lungo atto d’accusa contro le azioni compiute dall’esercito russo dopo l’invasione.
“Da più di un mese – ha dichiarato – l’intera popolazione ucraina sta vivendo un incubo. Le vite di milioni di persone sono in subbuglio poiché sono costrette a fuggire dalle loro case o a nascondersi negli scantinati e nei rifugi antiaerei, mentre le loro città vengono prese di mira e distrutte”.
Gli attacchi indiscriminati e su larga scala compiuti dalle forze armate russe “potrebbero essere crimini di guerra”, ha affermato davanti al Consiglio per i diritti umani, utilizzando il condizionale per convenzione, ma lasciando poco spazio ai dubbi.

In molte aree del paese, le persone hanno urgente bisogno di forniture mediche, cibo, acqua e articoli base per la casa, anche se “è ancora difficile valutare quante persone siano state uccise in luoghi di costante bombardamento e combattimento come Mariupol e Volnovakha”.
“Ogni giorno i miei colleghi ascoltano le storie strazianti degli ucraini le cui vite sono state sconvolte da questo conflitto”, ha detto. “Proprio la settimana scorsa, hanno fatto una semplice domanda a uno sfollato di una città dell’Ucraina orientale: ‘Da dove vieni?’, e lui ha risposto: ‘Sono di Izium, una città che non esiste più'”.