Si è aperta venerdì all’Hotel Bayerischer Hof la 58esima Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera (18-20 febbraio), che come ogni anno si concentrerà sulle principali questioni di sicurezza e difesa internazionali – dedicando logicamente particolare attenzione all’aggravarsi della crisi ucraina.
Un’edizione, quella di quest’anno, che nonostante l’ampiezza dei temi oggetto di discussione – dalla guerra nel Donbass alla risposta al Covid-19, passando per l’impatto dei cambiamenti climatici – si svolgerà in formato ridotto. Ci saranno infatti meno delegati (circa 350) e meno giornalisti rispetto al periodo pre-Covid, ufficialmente per ragioni di precauzione sanitaria (l’anno scorso la conferenza si è invece tenuta in videoconferenza).
Non sembra invece motivata dalla pandemia la clamorosa assenza della Russia, che ha scelto di non inviare alcun delegato nazionale alla tre-giorni bavarese proprio mentre si teme una fatale escalation tra Mosca, Kiev e NATO. L’assenza del Cremlino è stata confermata dal presidente della conferenza, il diplomatico Wolfgang Ischinger.
Saranno invece presenti gli Stati Uniti, la cui capo-delegazione sarà la vice-presidente Kamala Harris, con ulteriori interventi da parte del segretario di Stato Antony Blinken, dell’inviato speciale per il clima John Kerry e della speaker della Camera Nancy Pelosi.
A poche ore dall’inizio dei lavori, Sabrina Singh, vice portavoce della Casa Bianca, ha affermato che la Conferenza di Monaco “dimostrerà il nostro impegno nei confronti dei nostri alleati NATO, riaffermerà il nostro interesse comune a sostenere i principi che hanno mantenuto la pace e la sicurezza in Europa fin dalla seconda guerra mondiale e sottolineerà il nostro impegno per la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”.
Ad auspicarsi passi avanti dalla cosiddetta “Davos della difesa” è anche il segretario generale dell’ONU António Guterres. “Non c’è alternativa alla diplomazia“, ha detto il capo delle Nazioni Unite, aggiungendo che “tutte le questioni, comprese le più intrattabili, devono essere affrontate attraverso gli strumenti diplomatici”.
Geopolitical divides continue to deepen as conflicts proliferate & become more fragmented.
At the Munich Security Conference I urged leaders to back a surge in diplomacy for peace, a surge in political will for peace, and a surge in investment in peace. https://t.co/cDXYTVirxB
— António Guterres (@antonioguterres) February 18, 2022
Il portoghese ha inoltre avvertito che la minaccia alla sicurezza globale oggi “è più complessa e probabilmente maggiore” rispetto alla Guerra fredda.