Nell’ultimo report Global Compact dell’ONU uscito il 16 febbraio, il segretario generale dell’ONU António Guterres definisce l’immigrazione un “fenomeno positivo” e un “aspetto che definisce l’umanità e il mondo”.
Se gestito male invece, il fenomeno genera enormi problematiche come “la tragica perdita di vite, l’abuso di diritti e tensioni sociali”. Per questo motivo è necessario gestire l’immigrazione proteggendo efficacemente i diritti degli immigrati tramite una “relazione internazionale rafforzata”.
Rendere l’immigrazione accessibile per tutti
“Il Global Compact riflette la volontà della comunità internazionale di rendere l’immigrazione funzionante per tutti, trasformandola in una fonte di prosperità e solidarietà, e non un soggetto secondario per l’umanità”, dice Guterres. Tre anni dopo, la faccenda rimane più urgente che mai.
Il Segretario Generale ha lodato tutti coloro che hanno aiutato gli immigrati a integrarsi nei paesi ospiti, facilitato i loro viaggi e avanzato la collaborazione tra paesi di origine, transito e destinazione. Nonostante questo, Guterres sottolinea che “rimane molto progresso che si può e deve fare”.
Guterres enfatizza le raccomandazioni del report che circondano quattro priorità, iniziando dalla promozione delle società inclusive che coinvolgono gli immigrati nella risposta e al ricovero dal COVID-19.

Malgrado l’immagine “eroica” del primo soccorso che offre una “corda di salvataggio” per famiglie con scarse risorse, gli immigrati sono spesso esclusi dalle misure di ricovero e gli viene negato l’accesso a servizi di base. Inoltre, molti si trovano di fronte a un’ascesa di stigmatizzazione, razzismo e xenofobia. Siccome le donne e i minori rischiano maggiormente di essere vittime di traffico umano, violenza basata sul sesso, abuso e sfruttamento, molti sono forzati a tornare ai loro paesi con “poco riguardo per rischi sanitari, processi corretti o salvaguardie adeguate.”
È quindi imperativo che tutti i governi proteggano meglio i diritti umani degli immigrati, distruggano le barriere all’accesso di servizi essenziali, espandano passaggi migratori e sospendano ritorni forzati.
Immigrazione sicura e regolare
Nonostante il fatto che più dell’80% degli immigrati nel mondo si muovano tra paesi in maniera sicura e ordinata, l’immigrazione irregolare continua a risultare un grande costo umano.
“Grandi flussi di immigrazione al giorno d’oggi sono essenzialmente diretti da trafficanti umani e contrabbandieri. È completamente inaccettabile”, dice il Segretario Generale, sottolineando il bisogno di un’immigrazione sicura e regolare.
Guterres dipinge in malo modo i “criminali” che privano le persone dei loro diritti fondamentali, rubando i loro sogni e causando gravi problemi in tutto il mondo, “prendendo di mira continuamente donne e bambine”.
Eliminare il sopravvento
L’unico modo per eliminare il sopravvento dei contrabbandieri e dei trafficanti è stabilire passaggi regolari d’immigrazione con la cooperazione tra paesi di origine e di destinazione, secondo il segretario generale.
“Dobbiamo proteggere gli immigrati in situazioni vulnerabili, inclusi gli immigrati affetti da disastri e eventi climatici, espandere e diversificare i passaggi basati sui diritti in modo tale che un’immigrazione regolare possa indirizzare la scarsità di lavoro e avanzare gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile (SDGs)”.
Guterres spiega che serve maggiore azione “per assicurare che i ritorni e le riammissioni siano sicuri, dignitosi e pienamente in accordo con le leggi internazionali”. Tutti i governi devono anche collaborare insieme per garantire una reintegrazione sicura e sostenibile nei paesi d’origine.
Rimuovere il concetto della “vergogna collettiva”
Negli ultimi sette anni, circa 50.000 morti sono state registrate tra i migranti, ma si stima un numero significativamente più grande. “Dietro ad ogni numero c’è un essere umano”, dice Guterres, enfatizzando la priorità di prevenire i decessi e altre tragedie che occorrono durante l’immigrazione, ponendo fine allo sfruttamento dei più deboli.
Definendo queste morti “una fonte di vergogna”, il Segretario Generale insiste sul fatto che eliminare il traffico umano e il contrabbando sia “un dovere imperativo umano e morale”.
Collaborazione e cooperazione
L’ultima priorità di Guterres riguarda la capacità di costruzione. Descrivendo la “collaborazione e cooperazione” tra tutti gli stati come un “elemento chiave” del Global Compact, il Segretario Generale mette in evidenza il Network per l’Immigrazione dell’Onu che ha stabilito il Meccanismo della Capacità di Costruzione per facilitare il traguardo.
Guterres ha espresso la sua speranza che durante la Revisione del Forum Internazionale dell’Immigrazione (IMRF), il suo report potrà essere d’aiuto nel preparare “obiettivi tangibili, ambiziosi e perseguibili” per un “forte risultato politico” che permetta “una solidarietà globale verso gli immigrati e che aiuti a costruire società più resilienti e inclusive”.

“Solo uniti possiamo salvaguardare la nostra comune umanità e garantire diritti e dignità per tutti”.
Aspirazioni per il futuro
L’organizzatore del briefing, il presidente dell’Assemblea Generale Abdulla Shahid, ha detto che il report sarà essenziale durante il IMRF.
“Dobbiamo aspirare a obiettivi ambiziosi”, ha commentato Shahid, aggiungendo che il forum deve essere “uno spazio che permetta la discussione di ostacoli in comuni, come rettificare fallimenti ed esplorare modi per rafforzare le collaborazioni tra stati e soggetti interessati”.
Questo necessiterà la cooperazione internazionale e il rinforzo di polizze di immigrazione basate sui diritti umani, sensitive alle discriminazioni di sesso e ai minori, che trattino come priorità la dignità umana.

Il Presidente dell’UNGA Shahid chiama in appello gli stati membri, chiedendogli di prendere “azioni concrete” che incoraggino cooperazioni bilaterali e regionali, accelerando così l’implementazione dei programmi selezionati nel Fondo Fiduciario di Partner Multipli.
Siccome l’IMRF richiede un “approccio dall’intero governo e dall’intera società è necessaria”, Shahid incoraggia i partecipanti consultare con i loro omologhi nazionali nella preparazione di strategie nazionali e invita i soggetti interessati a unirsi alle delegazioni.
Alla luce del progresso già raggiunto, il signor Shahid ha anche richiesto che gli stati membri mantengano la stessa motivazione in futuro “approfittando del potere del multilateralismo”, per raggiungere gli obiettivi del Global compact e indirizzare i bisogni di “tutti gli immigrati e paesi ospiti allo stesso modo”.