Due giornalisti in missione con l’UNHCR e alcuni loro assistenti di cittadinanza afghana sarebbero stati arrestati a Kabul, in Afghanistan. A comunicarlo è stato, venerdì mattina, proprio l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.
In un tweet, l’agenzia ONU ha affermato di “star facendo del (proprio) meglio per risolvere la situazione”, rifiutandosi di fornire ulteriori informazioni “a causa della natura della situazione”.
Two journalists on assignment with UNHCR and Afghan nationals working with them have been detained in Kabul. We are doing our utmost to resolve the situation, in coordination with others.
We will make no further comment given the nature of the situation.
— UNHCR, the UN Refugee Agency (@Refugees) February 11, 2022
Sebbene non vi sia alcun riferimento diretto ai talebani, è assai probabile che ad arrestare il gruppo sia stato il nuovo esecutivo integralista, che controlla saldamente l’intero Paese.
Parlando a condizione di anonimità, un funzionario dell’intelligence talebana nella capitale afghana avrebbe ammesso che “diversi cittadini stranieri” sono stati arrestati a Kabul con l’accusa di essere spie dell’Occidente, come riporta il Washington Post.
Ufficialmente, però, le forze di sicurezza talebane smentiscono di sapere alcunché a riguardo: “Non abbiamo alcuna informazione su di loro, su quando e dove sono scomparsi”, ha riferito il portavoce dell’intlligence Khalil Hamraz, aggiungendo di essere in stretto contatto con il ministero degli Interni.
Tra i sequestrati, secondo Sky News, ci sarebbe anche l’ex reporter britannico della BBC Andrew North. Come lui, anche gli altri erano stati ingaggiati dall’UNHCR per documentare giornalisticamente la situazione umanitaria del Paese centroasiatico, tornato dalla scorsa estate sotto il controllo degli studenti coranici dopo un ventennio di presenza militare statunitense.