Debutta oggi al Palazzo di Vetro il mandato dell’Italia nel Consiglio Economico e Sociale ONU (ECOSOC), il terzo maggiore organo delle Nazioni Unite e maggiore piattaforma per lo sviluppo sostenibile.
Il primo impegno in calendario per il triennio italiano in ECOSOC (iniziato formalmente in gennaio), è il “Partnership Forum”, nevralgico foro di discussione per sviluppare partenariati fra l’ECOSOC, le Autorità locali, il settore privato, ONG e altre articolazioni della società civile. Nelle parole del Rappresentante Permanente d’Italia all’ONU Amb. Maurizio Massari in apertura del Partnership Forum, “Il rafforzamento di tali partenariati, sia a livello locale sia globale, può aiutarci a individuare quelle soluzioni comuni per ricostruire meglio e non lasciare nessuno indietro”.
L’Ambasciatore ha portato l’esperienza del Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo (CNCS), che raggruppa operatori profit e no profit nel settore della cooperazione allo sviluppo, per consentire consultazioni regolari multi-attore. Si tratta del consolidato approccio “multi-stakeholder” che l’Italia promuove anche all’ONU con convinzione.
L’Italia presenterà in luglio la sua seconda “Voluntary National Review”, il suo documento sulle strategie a medio e lungo termine per centrare i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030. Una consultazione a tal fine è stata avviata con la società civile e il settore privato (di cui si intende valorizzare il ruolo centrale, fra l’altro, nella transizione energetica).
Un ulteriore esempio dell’impegno italiano all’ONU si trova nel nostro ruolo di facilitatori del negoziato per la Risoluzione sui partenariati globali adottata di recente dall’Assemblea Generale.
All’elezione per il mandato triennale in ECOSOC svoltasi nel 2021, l’Italia fu il Paese più votato del suo gruppo regionale, davanti a Canada, Belgio e Stati Uniti, a dimostrazione della reputazione costruita dal nostro Paese sul piano multilaterale per i risultati conseguiti in campo di sviluppo sostenibile.