L’Italia è stata rieletta membro per il triennio 2022-2024 del Consiglio Economico e Sociale ONU (ECOSOC), uno dei sei principali organi delle Nazioni Unite. Con 175 preferenze ottenute, l’Italia è stato il Paese più votato del suo gruppo regionale (“WEOG” – Europa Occidentale e altri Paesi), davanti a Canada (169 voti), Belgio (167) e Stati Uniti (166).
Con l’elezione odierna, il nostro Paese torna ad essere rappresentato nell’organismo apicale e centro nevralgico del sistema ONU per lo sviluppo sostenibile, con competenza principale sulle questioni di carattere economico, sociale ed ambientale (ovvero le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile).
Nelle parole della Rappresentante Permanente italiana all’ONU, Ambasciatrice Mariangela Zappia, “l’elezione testimonia il consenso e la reputazione costruita dal nostro Paese sul piano multilaterale, riconoscendone l’impegno e l’azione di lungo corso a sostegno della crescita economica, dello sviluppo sostenibile ed in ambito sociale, soprattutto in un anno cruciale come questo in cui l’Italia – con la sua Presidenza del G20 e il partenariato con il Regno Unito nella preparazione della Conferenza ONU sul Cambiamento Climatico – COP26, e’ fra i protagonisti del progetto mondiale per ridisegnare le regole del post-pandemia e costruire società più resilienti e sostenibili”.
Nel contesto del suo prossimo mandato all’ECOSOC, l’Italia intende proseguire il proprio impegno e contribuire attivamente, in stretto raccordo con i partner UE, agli sforzi delle Nazioni Unite e dei suoi membri verso l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, secondo un approccio multi-stakeholder e inclusivo di tutte le parti che hanno interessi in gioco sul futuro del pianeta – su tutti, i giovani – e sottolineando l’interdipendenza fra le dimensioni economica, sociale e ambientale dello sviluppo sostenibile.
Fra le azioni immediate da intraprendere, secondo l’Ambasciatrice Zappia occorrerà anzitutto lavorare per riassorbire gli arretramenti causati dalla pandemia lungo la strada per il raggiungimento dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030, con tutte le sue drammatiche conseguenze fra cui l’aumentato tasso di povertà globale e le aggravate disuguaglianze sociali.
L’Italia vanta una lunga storia di partecipazione ai lavori del Consiglio: l’elezione odierna segna il decimo mandato dell’Italia in qualità di Stato membro dell’ECOSOC dall’istituzione del Consiglio stesso nel 1946. L’ultimo mandato italiano si era svolto nel triennio 2016-2018.