Non è una sorpresa sapere che il riscaldamento globale peggiora giorno dopo giorno. Ma quanto può degenerare la situazione dei ghiacciai artici che si sciolgono di giorno in giorno? La portavoce Clare Nullis dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), ha confermato oggi che “la base di ricerca argentina, chiamata Esperanza, è sulla punta settentrionale della penisola Antartica; ha stabilito una nuova temperatura record ieri: 18.3o C, che non è una cifra normalmente associata all’Antartide anche in estate. Questo ha battuto l’ex record di 15.5o C, che è stato arretrato nel 2015.”
Gli esperti del WMO verificheranno se le nuove temperature siano un nuovo record per il continente antartico, che è definita come la principale massa continentale. Non deve essere confuso con la regione Antartica, dove ovunque a sud di 60 gradi di latitudine e dove una temperatura record di 19.8o C è state registrata sull’isola di Signy nel gennaio del 1982.
Gli scienziati del WMO stanno esaminando le condizioni meteorologiche soprattutto per vedere se il fenomeno “foehn” sta accadendo. Gli episodi di foehn spesso coinvolgono forti venti in quota ed il rapido riscaldamento dell’aria mentre scende su pendii o picchi, trainati da differenze significative di pressione dell’aria. Questa è una caratteristica della vita nelle regioni alpine.
Nullis informa ancora sul Continente Antartico: “è una ragione che si sta scaldando più velocemente. Spesso sentiamo di cosa succede nell’Artico, ma in questa parte particolare nella penisola artica è sempre più preoccupante. Negli ultimi 50 anni si è scaldata di quasi 3o C”.

Inoltre, la quantità di ghiaccio persa annualmente dai ghiacciai artici “è cresciuta almeno sei volte tra il 1979 ed il 2017” conferma Nullis. La maggior parte del ghiaccio perso viene dall’Antartide occidentale, secondo il WMO, e si sciolgono quando vengono a contatto con le acque calde dell’oceano.
La portavoce afferma che “l’87 percento dei ghiacciai nella cosa occidentale della penisola artica si sono ritirati negli ultimi 50 anni, e negli ultimi 12 anni c’è stato un ritiro più accelerato”.
La preoccupazione è particolarmente alta per gli affluenti principali del ghiacciaio verso la calotta glaciale dell’Antartico occidentale, in particolare il ghiacciaio di Pine Island, dove due grandi fratture che sono state avvistate all’inizio del 2019 sono cresciute di circa 20 chilometri ciascuna.
La temperatura media annuale varia da circa meno 10o C sulla costa antartica a meno 60o C nei punti più alti dell’interno. L’immensa calotta glaciale è spessa fino a 4,8 chilometri e contiene il 90% dell’acqua dolce del mondo, abbastanza da alzare il livello del mare di circa 60 metri, se tutto si sciogliesse.
In un rapporto chiave dello scorso settembre dell’autorevole gruppo intergovernativo ONU sui cambiamenti climatici (IPCC), i ricercatori hanno avvertito che centinaia di milioni di persone sono a rischio per la fusione del ghiaccio nelle regioni polari del pianeta, legate all’innalzamento del livello del mare.