“Abbiamo un problema di credibilità agli occhi del mondo quando parliamo senza agire, ma allo stesso tempo sosteniamo di essere essenziali per la pace globale; dobbiamo dimostrarlo con le nostre azioni all’interno del Consiglio”. Kelly Craft, Ambasciatrice degli Stati Uniti d’America e Presidente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per il mese di Dicembre, ha iniziato con queste parole il resoconto sulle problematiche di cui il Security Council discuterà questo mese.
Durante la conferenza con i giornalisti corrispondenti all’ONU, la Craft ha brevemente condiviso con la stampa la preoccupante situazione in paesi come Israele, quelli facenti parte del Medio Oriente, Syria e Kosovo. Per questo motivo, l’Ambasciatrice americana ha sottolineato l’impegno del Consiglio di Sicurezza non solo nel trovare soluzioni pacifiche per risolvere le dispute, ma anche nel sostenere la credibilità del lavoro dell’ONU attraverso azioni concrete e imminenti. Kelly Craft ha intenzione di riaffermare la visione comune del supporto indispensabile del Consiglio, il quale pone come cuore della sua missione la protezione della dignità e dei diritti umani. “Abbiamo il potere di apportare cambiamenti positivi”, ha dichiarato la Presidente del Consiglio di Sicurezza di Dicembre prima di presentare gli argomenti dei prossimi incontri in cui il Consiglio si riunirà per discutere gli attuali aspetti problematici globali.

Iraq Kelly Craft ha intenzione di guidare il Consiglio di Sicurezza nel sostenere gli sforzi della Missione Speciale dell’ONU in Iraq (UNAMI). La Missione in questione si è rivelata fondamentale nella difesa dei diritti umani e nella promozione di un dialogo costruttivo nel territorio. Nello sviluppo della situazione sociale, politica e umanitaria in Iraq, il Consiglio di Sicurezza controllerà che i leader iracheni assicurino un buon governo: in caso contrario, essi verranno ritenuti responsabili per la situazione nel loro paese.
Siria La Siria vive una situazione “difficile, complessa, e spesso frustrante”, ha dichiarato l’ambasciatrice americana. Il compito che si propone di affrontare in questo mese il Consiglio di Sicurezza è quello di aiutare gli abitanti siriani e di intervenire nella difesa dei diritti umani. Per fare ciò, è fondamentale che ci sia da parte dell’ONU un intervento politico fondato sul dialogo piuttosto che un intervento militare. Inoltre la Craft ha sottolineato la necessità nel mantenere i punti di ingresso tra le frontiere in Siria per non incorrere in inutili sofferenze.

Yemen In riferimento al lavoro svolto dall’UNOCA (Ufficio regionale delle Nazioni Unite per l’Africa Centrale), la Presidente del Consiglio di Sicurezza di Dicembre ha mostrato grande preoccupazione per lo Yemen, riferendosi al paese come “la peggiore crisi umanitaria del mondo e il peggior conflitto in corso”.
Afghanistan Il Consiglio di Sicurezza dovrà prestare massima attenzione sul paese, in modo che non regredisca la sua politica sui diritti delle donne. Difatti è importante che le donne ricevano una educazione che le renda partecipi attivamente nell’economia dell’Afghanistan. Per questo motivo, l’assistenza dell’ONU in questo obiettivo è fondamentale.

Sud Sudan Attualmente il Sud Sudan è gravemente colpito da una crisi umanitaria. “La situazione è inaccettabile” ha detto la Craft durante la conferenza, sottolineando quanto sia centrale la presenza nel paese dei caschi blu. La missione di Peacekeeping svolta dalle truppe dell’ONU protegge costantemente gli abitanti del Sud Sudan dagli sfruttamenti sessuali e non solo: la loro presenza aiuta a ricordare alle persone che l’ONU è lì per sostenere il paese. Dopo una recente visita in Africa, Kelly Craft si è presa la responsabilità di proteggere le persone che ha incontrato in Sud Sudan e garantire loro i diritti umani di cui sono portatori.
Israele e Palestina La Craft ha espressamente annunciato che il Consiglio di Sicurezza si opererà nel trovare una soluzione nel conflitto tra Israele e Palestina. Lo scopo è quello di arrivare ad un comune accordo che non preveda la prevalenza di uno status quo sull’altro.
Iran Il Consiglio di Sicurezza terrà un meeting per discutere il Trattato di Non-Proliferazione delle Armi Nucleari e la corrente situazione riguardo a questo argomento in Iran.

Durante la sessione di Q&A, l’ambasciatrice americana ha risposto a domande attinenti soprattutto alla situazione della Corea del Nord. Infatti, i membri del Consiglio di Sicurezza hanno ricevuto recentemente un messaggio bellicoso dalla Repubblica democratica popolare coreana. La Corea del Nord avverte che se il Consiglio dovesse parlare del loro paese in tema di diritti umani, questa azione dell’ONU verrebbe ritenuta come una “seria provocazione” nei loro confronti. Inoltre la Corea del Nord ha condotto il 29 Novembre 2019 il 13esimo esperimento missilistico. Kelly Craft ha risposto alle domande sul paese affermando che ulteriori decisioni del Consiglio di Sicurezza verranno prese a porte chiuse, ma che di certo quella del Nord Corea è la “più pericolosa situazione che sta affrontando il mondo” e che “i diritti umani non possono essere abusati; per questo motivo, non possono essere permessi altri lanci missilistici”.
Kelly Craft ha inoltre risposto ad una domanda sulle recenti proteste in Iran che hanno causato centinaia di morti. Al riguardo, l’ambasciatrice ha riportato che “in Medio Oriente l’ONU sta svolgendo una campagna di massima pressione”. La preoccupazione del Consiglio di Sicurezza, ricorda nuovamente, sono in primo luogo la sicurezza delle persone e l’abuso dei loro diritti umani. Kelly Craft si è dichiarata in completo disaccordo con quei governi che perseverano azioni contro le persone che manifestano pacificamente. Per questo motivo, l’Iran “è considerato dal Consiglio un cattivo esempio e l’ONU deve mettergli pressione. Il Consiglio di Sicurezza deve mostrare la sua credibilità”.

All’inizio della conferenza Kelly Craft ha voluto specificare l’accoglienza che ha ricevuto il Consiglio di Sicurezza presso la Casa Bianca dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump Giovedì scorso. Durante la loro permanenza gli invitati hanno “discusso pacificamente” – queste le parole della Craft – con il Presidente riguardo le prossime azioni che il Consiglio ha intenzione di adottare a livello globale. La Presidente ha voluto sottolineare come Trump si sia mostrato attento e collaborativo riguardo i punti che sono stati affrontati. Nonostante ciò, la politica interna ed estera adottata dagli USA non sembra esattamente condividere gli stessi obiettivi che si pone tutti i giorni l’organizzazione delle Nazioni Unite, soprattutto riguardo all’ambiente e alla crisi dei migranti. Al contrario, in questo momento le azioni dell’attuale amministrazione degli Stati Uniti sembrano convergere verso un allontanamento dal programma ONU sul Climate Change e gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile, e anche per la sua politica di esclusione e separazione delle famiglie di migranti irregolari al confine con il Messico, andando dunque contro i dettami della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.