È già passato un anno da quando María Fernanda Espinosa Cortez, già due volte ministro degli Affari Esteri, ministro della Difesa, e Ministro del Patrimonio Culturale e Naturale dell’Ecuador, è stata eletta presidente della 73esima sessione dell’Assemblea Generale. Oggi si conosce con ufficialità il nome di chi le succederà: si tratta di Tijjani Muhammad-Bande, rappresentante permanente della Nigeria all’ONU.
Unico candidato per guidare il “Parlamento dell’umanità”, Muhammad-Bande è il secondo nigeriano a ricoprire questo ruolo dopo Joseph Garba, presidente dell’Assemblea Generale tra il 1989 e il 1990.
62 anni, è stato anche Direttore Generale dell’Istituto Nazionale per gli Studi politici e strategici della Nigeria, si è laureato in Scienze politiche alla Boston University e ha un dottorato il Scienza Politica all’Università di Toronto.
Il suo mandato inizierà a settembre.
My sincere congratulations to HE Mr. Tijjani Muhammad-Bande #Nigeria, for his election as 74th #UNGA President. Amb. Tijjani brings with him an outstanding career both as scholar & diplomat. My team & I will be at your disposal to ensure the smoothest transition possible #UN4ALL pic.twitter.com/DO9JewU4kV
— UN GA President (@UN_PGA) 4 giugno 2019
In occasione della sua elezione, il Segretario Generale Antonio Guterres si è congratulato con Muhammad-Bande e ha riconosciuto gli apporti che potrà dare nel ricoprire il nuovo, prestigioso, ruolo: “Professore Bande, lei porta al ruolo qualifiche molto importanti e ammirevoli. Da quattro anni rappresentante permanente della Nigera, conosce le Nazioni Unite molto bene. Dalle sue esperienze accademiche ad ampio raggio, è un esperto di scienza politica e pubblica amministrazione. E da nigeriano e africano, ha una visione privilegiata delle sfide del continente – ad esempio del Sahel e del bacino del lago Chad – e più approfondita di quelle che il nostro mondo affronta oltre i tre pilastri del nostro lavoro, pace, sviluppo sostenibile e diritti umani”.
Alla conferenza stampa di presentazione di Muhammad-Bande all’ONU, noi gli abbiamo chiesto che cosa pensasse della denuncia di un gruppo di avvocati contro l’Unione Europea presentata alla Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità per la gestione della crisi migratoria. Ci ha risposto che, non è un avvocato, però è convinto che il Global Compact for Migration possa fornire un framework di supporto agli Stati per rispondere all’emergenza.