È stato un primo giorno particolarmente denso, all’ONU, per il premier Giuseppe Conte, che ha partecipato a un evento di alto livello sul peacekeeping e al pranzo tradizionalmente offerto dal Segretario Generale Guterres, unico capo di Governo a essere seduto al tavolo dei Capi di Stato, e in particolare di Donald Trump in persona. Così, tra un impegno e l’altro, il premier ha anche trovato il tempo di tenere una conferenza stampa con i giornalisti, occasione per parlare di manovra economica, di immigrazione e rapporti con la Francia.
Manovra
“La manovra porterà beneficio al nostro Paese”, ha assicurato il presidente del Consiglio. “Il nostro Paese ha bisogno di crescita economica, sviluppo sociale e giustizia sociale”. Conte, però, ha sottolineato di non voler partecipare al “toto-numeri” sulla percentuale di deficit: la parola chiave sarà., invece, “crescita”, perché “io non posso sentirmi tranquillo, con un Paese che cresce dello 0,9%”.
Macron
Conte ha risposto anche in merito al braccio di ferro con la Francia sull’Aquarius 2 e alle recenti dichiarazioni di Emmanuel Macron, che ha parlato di “crisi politica in corso tra Italia e Europa” e che, al press briefing, ha accusato Roma di non rispettare leggi internazionali e regole europee nel chiudere i porti. “Se il presidente Macron ha pronunciato queste parole, posso dire che lui rappresenta la Francia, e grazie a Dio l’Europa è formata da 27 Paesi”. E ha specificato: “L’Italia non ha un problema con la Francia, ma in riferimento a quest’ultima crisi rispondo con un dato: negli ultimi 5 anni e mezzo, 588mila sbarchi, decine di migliaia di persone salvate”. L’Italia, dunque, ha la coscienza a posto, ha puntualizzato Conte. “Lascio all’amico Macron la libertà di opinione, ma a volte quando si esprime un’opinione si sbaglia”.
Multilateralismo e sovranità
In merito al multilateralismo – valore rilanciato proprio da Macron nel suo discorso all’Assemblea Generale e ampiamente dismesso da Trump, a favore del “sovranismo” -, Conte ha ribadito l’importanza, per l’Italia, dell’adesione a organismi sovranazionali: “siano essi Unione Europea, siano essi Nazioni Unite, siano essi Nato”. Allo stesso tempo, ha puntualizzato, quel multilateralismo deve essere “efficiente”: “non si può seguire una tradizione, senza offrire un contributo e adottare strategie operative per adeguare questi organismi sovranazionali verso obiettivi che riteniamo prioritari”. Come a dire che, tra l’approccio globalista di Macron e quello sovranista di Trump, l’Italia sceglie una terza via, mediana, per non scontentare nessuno. Comprese le diverse “correnti” presenti nel Governo.