Tra gli eventi del primo densissimo giorno di Dibattito della 73esima Assemblea Generale, ha avuto luogo anche il tradizionale pranzo dei Capi di Stato, alla presenza del Segretario Generale Antonio Guterres. Da sempre occasione ghiotta per captare le simpatie e le antipatie (politiche e non) dei leader mondiali, anche quest’anno ha riservato alcune curiosità e qualche sorpresa.
Tra i primissimi ad arrivare nella Delegates Lounge dell’ONU è stata la presidente croata Kolinda Grabar-Kitarović, che ha finito per accogliere l’arrivo di molti degli altri ospiti. D’altra parte, da quando la Croazia si è qualificata nella finale della World Cup, la sua leader ha visto la propria popolarità globale decisamente accresciuta.
Ma la “chicca” tutta italiana del pranzo è stata la presenza del premier Giuseppe Conte al tavolo “VIP”, dove erano accomodati il segretario generale Guterres e Donald Trump. Il premier italiano, in effetti, sedeva proprio di fianco al Commander-in-Chief, con il quale, già a Washington, aveva manifestato una certa familiarità di idee e approcci alla politica. Fonti di Palazzo Chigi hanno sottolineato il significato di quella circostanza: perché Conte era in effetti l’unico capo di Governo ad avere l’onore di partecipare al convitto di capi di Stato.
Oltre a loro, hanno pranzato a quel tavolo il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, una misteriosa donna con una giacca rossa non identificata, il presidente messicano Enrique Peña Nieto, la presidente croata Kolinda Grabar-Kitarovic e quello egiziano Abdel Fattah al-Sisi.
Secondo le fonti di palazzo Chigi, Conte e Trump avrebbero rinsaldato il proprio accordo sulla cabina di regia libica, già ufficializzato in occasione della visita del premier a Washington, e avrebbero parlato della conferenza sulla Libia in programma in Sicilia il prossimo novembre. Non è ancora chiaro, tuttavia, se il Presidente americano vi parteciperà: al suo press briefing, Conte ha infatti ricordato che, in quel periodo, Trump sarà impegnato nelle elezioni di midterm, confermando però come la Libia resti una priorità condivisa con l’amministrazione americana.
Nella delegazione a stelle e strisce, oltre al Presidente, anche il segretario di Stato Mike Pompeo e Nikki Haley, seduta vicino al presidente ucraino. Il canadese Trudeau, invece, ha condiviso la tavola con Donald Tusk, attuale presidente del Consiglio europeo. Al suo arrivo, Trump ha incrociato lo sguardo del primo ministro del Montenegro Duško Marković, celebre per essere stato costretto a un passo indietro dal Presidente americano, che tentava di guadagnare la prima fila per la foto di rito, durante il summit Nato dello scorso anno. Impegnato altrove al Palazzo di Vetro in una conferenza stampa il presidente francese Emmanuel Macron.
Il menù prevedeva gravlax stagionato con pepe rosa e grani tostati di pepe su un letto di rucola; filetto wagyu servito con patate e asparagi, vino bianco italiano e rosso argentino e, come l’anno scorso, un Porto invecchiato di 40 anni con il dessert.